
Ferrari Amalfi, il nuovo gioiello del Cavallino: svelata la berlinetta con V8 da 640 CV

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Ferrari Amalfi, eleganza tecno chic che esalta il muso da squalo. Manzoni: «C'è un nuovo linguaggio stilistico»
Nell'anno delle grandi sfide di prodotto, ecco l'erede della Roma: si chiama Ferrari Amalfi e - non a caso - celebra il debutto (dopo il reveal a Maranello) proprio nella Costiera Amalfitana dove si sono radunati un migliaio di clienti speciali provenienti da tutto il mondo. Già il nome è una promessa di emozioni. "E' potente ed elegante per reinterpretare in chiave evoluta il concetto di berlinetta 2+, un'auto da usare tutti i giorni, comoda e versatile", spiega il responsabile commerciale e marketing Enrico Galliera. Stesse dimensioni della Roma che sostituisce in gamma (4,66 metri di lunghezza, 1,97 di larghezza e 1,30 di altezza con passo di 2,67), stesso motore V8 centrale-anteriore, però rimodulato e potenziato di 20 cv. Ricalibrato e alleggerito, eroga ora 640 cv consentendo un'accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,3" e risultando più elastico nell'erogazione, anche grazie alla nuova centralina. La potenza specifica è di 166 cv/litro, il rapporto peso/potenza di 2,29 kg/cv è best seller della categoria, la coppia di 760 Nm a 3000/5750 giri è garanzia di prestazioni affidabili e divertenti, mentre si conferma ideale per cambiate rapide e fluide la trasmissione a doppia frizione con otto rapporti. Velocità massima 320 km l'ora.
"Rispetto alla Roma sono molte le novità adottate – spiega il capo dello sviluppo prodotto, Gianmaria Fulgenzi – compresa una serie di controlli dinamici e poi, per la prima volta, c'è l'adozione del sistema brake-by-wire per frenate più efficienti, specie nelle serie ripetute. Primizia assoluta per una Ferrari anche l'introduzione di un olio a bassa viscosità che riduce del 30% la resistenza a freddo. Inoltre abbiamo seguito le richieste dei clienti nel ridisegnare completamente il volante, in cui sono ricomparsi tasti meccanici giudicati più intuitivi, come il pulsante d'accensione in alluminio. In plancia abbiamo anche inserito un nuovo schermo centrale da 10,25" che offre un’interfaccia uomo-macchina evoluta ed è utilizzabile anche dal passeggero per consultare le mappe o avere ogni tipo di informazione. Nuovo pure il tunnel centrale in alluminio anodizzato che dà un senso di gradevole spaziosità all'abitacolo". E' rimasto di fronte al passeggero il display da 8,8” per vivere un’esperienza da vero co-pilota, visualizzando parametri come le forze G o il regime motore.
La nuova Ferrari Amalfi costa 240mila euro (prime consegne all'inizio del prossimo anno) ed è dunque anche la più "accessibile" delle vetture col Cavallino, ma la sua missione è sedurre clienti diversi, quelli che amano le prestazioni ma se abbinate al comfort e che non cercano modelli estremi. Se tecnicamente Amalfi è l'evoluzione di concetti già sperimentati, sotto il profilo del design è una pietra miliare, interprete del nuovo linguaggio stilistico di Maranello. Lo sottolinea il capo del Centro Stile, Flavio Manzoni: "Abbiamo mantenuto canoni essenziali come la pulizia e la coda bassa, ma reinterpretando il concetto di eleganza. Il design della Amalfi nasce da un’impostazione fluida e minimalista, con volumi scolpiti e superfici pulite che esprimono maggiore modernità e dinamismo senza tradire l’essenza delle Ferrari sportive 2+. Il design esterno esprime un’identità forte e dinamica, da monolite". Perfino i colore, Verde Costiera, è figlio di innovazione.
Rivoluzionato il frontale: "Ora è dominato da un’ampia presa d’aria – prosegue Manzoni - e da un cofano lungo e scolpito, ma è scomparsa la classica bocca con grande griglia centrale che per tanti anni ha caratterizzato le Ferrari. Parlo della classica calandra, non della griglia tecnica collocata in basso che serve per il raffreddamento. Davanti la vettura è caratterizzata da una linea orizzontale, un’ala flottante che sovrasta una fascia cava scura integrando sensori e proiettori in modo discreto. Così abbiamo ottenuto l'effetto desiderato: un volume monolitico e pulito con muso da squalo. Se la Roma era una F1 in abito da sera, questa la definirei un'auto techno chic". Dietro, lo spoiler attivo integrato contribuisce alla stabilità alle alte velocità, mentre l'ala mobile (che si apre in due posizioni) migliora all'occorrenza il carico nel posteriore. Che stilisticamente è a sua volta parecchio cambiato: i gruppi ottici orizzontali sono nascosti come due gemme all’interno di tagli grafici essenziali, evocando le Ferrari del passato e l'ampio diffusore svela la sua vocazione aerodinamica.
Tutti nuovi pure gli interni, come fa notare Manzoni: "Abbiamo mantenuto l'impostazione della Roma con un doppio cockpit che avvolge guidatore e passeggero in due cellule collegate visivamente da plancia, pannelli porta e tunnel centrale. Ma, sebbene le dimensioni non siano cambiate, c'è una sensazione netta di maggior spazio. Merito del tunnel centrale in alluminio anodizzato, sospeso e scolpito che attraversa tutto l'abitacolo e trasmette lusso-hi tech ospitando elementi funzionali". Tra le curiosità, un sound rinnovato rispetto alla Roma: per rispettare le recenti normative sulle emissioni sonore è stato sviluppato un inedito layout di silenziatore che non compromette e anzi esalta il caratteristico timbro Ferrari.