La Kia EV6 ha uno stile dinamico e futuristico con proporzioni rese possibili dalla piattaforma sulla quale è costruita, specifica per auto elettriche

Kia EV6, l’auto elettrica nella sua forma più avanzata. Svolta tecnica e di stile per il marchio coreano

di Nicola Desiderio
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MARBELLA – La nuova era di Kia si vede tutta sulla EV6, il nuovo modello elettrico che segna una svolta tecnica e di stile per il marchio coreano che già vanta una notevole esperienza nell’elettrificazione, punta nel 2026 ad avere 11 modelli elettrici e nel 2030 a raggiungere il 40% delle vendite con automobili dotate di una batteria. In termini numerici, si parla di 1,6 milioni di unità all’anno delle quali 880mila ad emissioni zero.

Un futuro simboleggiato a pieno dalla EV6 che è la prima Kia basata su una piattaforma elettrica nativa, la E-GMP del gruppo Hyundai che ha già debuttato sulla Ioniq 5. E se la cugina nello stile si ispira al passato rappresentato dalla Pony, la EV6 invece guarda avanti con forme morbide e caratterizzate da proporzioni che sarebbero state impossibili con basi meccaniche tradizionali. La coreana infatti è lunga 4,68 metri, larga 1,88 e alta 1,55 con un passo lungo ben 2,9 metri e una parte anteriore molto corta. Ma è la coda a catturare l’attenzione più di tutto il resto con i parafanghi muscolosi e soprattutto il gruppo ottico unico posteriore che ricorda quello della Maserati 3200 GT del 1998 e sottolinea la tensione di Kia verso un posizionamento sempre più ambizioso, fatto di stile, prestazioni e tecnologia.

Un messaggio che trova ampia corrispondenza nei contenuti della EV6. A cominciare dall’abitacolo, realizzato con materiali ecocompatibili, come la pelle vegana e lo scamosciato riciclato da bottigliette di plastica, arricchiti da uno stile e un’ergonomia avanzati. La strumentazione è costituita da due display da 12,3” allineati su di un’unica superficie ricurva mentre sistema audio e climatizzazione si controllano su un piccolo pannello multifunzione che varia i comandi visibili e a sfioramento a seconda dei bisogni del guidatore. C’è anche l’head up display con realtà aumentata mentre il sistema infotelematico si aggiorna over-the-air e ha la navigazione in cloud, ma Android Auto e Carplay sono a cavo. Futuristica e funzionale l’isola centrale che ospita la piastra per la ricarica ad induzione e la manopola per la selezione della marcia (N, R, D e P).

Notevoli sia la disponibilità di spazio sia la sensazione di ariosità offerte, in un’atmosfera sofisticata e di qualità. I sedili sono ampi e comodi, forniti di riscaldamento (anche quelli posteriori) e ventilati nonché della funzione relax che permette di avere da fermo una posizione particolarmente riposante. Numerosi e ampi i vani portaoggetti e capiente anche il bagagliaio, anzi i bagagliai. Dietro infatti ci sono da 520 a 1.300 litri, con un vano ben rivestito, regolare e ben organizzato tanto che il kit di ricarica è custodito con ordine in una valigetta che si può tenere al di sotto del piano di carico o nell’altro bagagliaio che si trova sotto il cofano anteriore: da 52 litri per la versione a trazione solo posteriore e da 20 litri per quelle a due motori con trazione integrale.

Particolarmente ricca la dotazione di sicurezza che permette la guida autonoma di livello 2. Oltre ai soliti 6 airbag anteriori, laterali e a tendina, c’è anche quello centrale che evita ai passeggeri anteriori di colpirsi in caso di urto laterale. La frenata automatica tiene conto anche di pedoni e ciclisti sorvegliando gli angoli ciechi anteriori e posteriori. Il mantenimento della corsia corregge la traiettoria se di fianco ci sono veicoli che non abbiamo visto agli specchietti e impedisce anche alle portiere di aprirsi quando si è fermi. A questo proposito, sono molto utili i retrovisori virtuali che proiettano sulla strumentazione l’immagine del lato della vettura per il quale è stato azionato l’indicatore di direzione. Il cruise control adattivo infine tiene conto dei limiti di velocità, dei dati di navigazione e del traffico. Molto utili e sofisticati anche i sistemi di visione perimetrica e di parcheggio automatico, quest’ultimo comandabile sia all’interno della vettura sia all’esterno con la chiave.

La parte elettromeccanica è tra le più avanzate in assoluto, in particolare per la piattaforma elettrica, che si adatta automaticamente da 400 Volt a 800 Volt, e per l’inverter a carburo di silicio, tecnologie derivate dalle competizioni e patrimonio di pochissime auto stradali. La batteria è da 77,4 kWh o 58kWh di capacità e realizzata con celle fornite da SK Innovation con caricatore di bordo da 11 kW a corrente alternata e fino a 240 kW in continua, così che 4 minuti e mezzo sono sufficienti per incamerare l’energia sufficiente per 100 km e 18 minuti per passare dal 10% all’80%. L’altra esclusiva, condivisa con la Hyundai Ioniq 5 è il cosiddetto V2L (Vehicle-to-Load), ovvero la possibilità di utilizzare la vettura come un enorme power bank per alimentare qualsiasi dispositivo esterno fino ad una potenza di 3,6 kW. Per farlo, c’è da applicare un comodo adattatore alla presa di ricarica che si trova dietro allo sportellino ad apertura elettrica posizionato poco sotto il lato destro del gruppo ottico posteriore.

In questo modo si possono alimentare forni da campo, televisori, aspirapolveri o persino ricaricare un’altra auto o anche la propria bicicletta a pedalata assistita. I motori sono del tipo sincrono a magneti permanenti prodotti dalla Mobis, consociata del gruppo Hyundai. Le versioni con il solo motore posteriore dichiarano 125 kW o 168 kW per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,5 o 7,5 s. e un consumo di 16,5 kWh/100 km per un’autonomia di 528 km. C’è anche una versione trazione integrale da 173 kW a due motori che è invece l’unica opzione per la versione da 325 kW e 605 Nm che accelera da 0 a 100 km/h in 5,2 s. e, come tutte le altre, ha una velocità autolimitata a 185 km/h. Tra le altre finezze tecniche ci sono i semiassi posteriori integrati per la prima volta con i cuscinetti a sfera delle ruote, così da avere una meccanica più compatta e leggera di 3 kg, a tutto vantaggio della riduzione delle masse non sospese. Le sospensioni sono anteriori McPherson e anteriori multilink con ammortizzatori dotati di valvola che adatta automaticamente la risposta alla frequenza dello scuotimento. Sulla versione più potente, sono disponibili quelli a controllo elettronico.

Il guidatore può selezionare 3 modalità di guida (Eco, Normal e Sport) attraverso un pulsante sul volante, con corona a forma di D, e 6 di recupero dell’energia selezionabili attraverso le levette dietro il volante. La prima modalità lo esclude, poi ve ne sono altre 3 che intensificano la decelerazione. Tenendo premuta la levetta di destra si aziona il recupero intelligente, che si serve del radar e del dati di navigazione; tenendo invece premuta quella di sinistra si inserisce l’i-Pedal, ovvero la funzione che permette di guidare la vettura con il solo pedale dell’acceleratore fino ad arrestare la vettura, molto utile in città. Per avere la massima efficienza sulle versioni a trazione integrale, il motore anteriore spinge solo quando serve e, a velocità costante, disconnette anche la trasmissione per azzerare anche questo tipo di attrito.  

Su strada la EV6 è un’auto molto silenziosa e confortevole, anche a livello sospensivo. Il comportamento stradale è influenzato dal passo molto lungo e dalla massa considerevole, pur bilanciata da una ripartizione ottimale (53% sull’assale anteriore) e dal baricentro molto basso. La EV6 ha un assetto piuttosto morbido e una naturale tendenza ad allargare la traiettoria accompagnata da una buona stabilità. Lo sterzo è abbastanza pronto e preciso, ma si ha sempre la sensazione che il retrotreno trovi il giusto appoggio con un certo ritardo. Per fortuna, giocando con acceleratore, il guidatore può sempre recuperare direzionalità in piena sicurezza contando comunque sulla naturale compostezza dell’elettrica coreana. Forti, ma ben tarate, la prontezza e la progressione dei motori, in grado di offrire una spinta entusiasmante nello spunto e nei sorpassi. Buona anche la risposta del pedale del freno, aspetto spesso critico per le auto elettrificate.

La Kia EV6 ha un listino che parte da 49.500 euro, chiede 3.500 euro per la trazione integrale e arriva a 61mila euro per la versione da 325 kW nell’allestimento GT Line. Gli unici optional sono le vernici metallizzate, il techno & comfort pack e il Comfort pack che aggiungono, tra le cose più importanti, il V2L. In linea con la tradizione la copertur 7+7+7 con 7 anni di garanzia a chilometraggio illimitato, manutenzione ordinaria e di servizi telematici. Compresi anche un anno di abbonamento ai servizi di ricarica Kia Charge Plus e soprattutto alla rete Ionity ultraveloce con un prezzo speciale di 0,29 euro/kWh invece di 0,79. Ma non è finita perché è in arrivo la versione GT: 430 kW (leggansi 585 cv) e 740 Nm per una velocità massima (autolimitata) di 260 km/h e uno 0-100 km/h in 3,5 secondi. I primi esemplari arrivano in Italia alla fine di novembre e l’obiettivo di Kia Italia è di venderne 600 all’anno, dunque al ritmo di 50 al mese.

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Domenica 17 Ottobre 2021 - Ultimo aggiornamento: 19-10-2021 09:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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