La nuova Opel Insignia in versione Grand Sport

La scelta di Opel: nuova Insignia senza ibrido ed elettrico. Avanti con benzina e diesel “puliti” e stile rinnovato

di Sergio Troise
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MILANO - Quando si parla di ammiraglie il pensiero corre alle tedescone di Mercedes, BMW e Audi, dominatrici assolute della parte alta del mercato. Ma in Germania c’è dell’altro: un gradino sotto la classe premium resiste imperterrita la Opel, da sempre presente nel comparto delle auto di dimensioni importanti, grandi, grosse, comode e affidabili, anche se mai iscritte al club esclusivo della top class.

Una storia intrapresa a partire dal 1940, quando – pochi giorni prima dello stop imposto dalla seconda guerra mondiale – venne avviata la produzione della Kapitan, gran macchina con motore 6 cilindri, scocca portante, sospensioni anteriori indipendenti, ammortizzatori idraulici, riscaldamento, autoradio, tutta roba d’assoluta avanguardia per l’epoca. Fu quello il primo passo di una “carriera” proseguita, tra gli anni 70 e 80, con la Senator; tra gli 80 e 90 con la Omega e, nel nuovo secolo, con la Insignia, l’”Auto dell’anno” del 2009, rinnovata nel 2017 e ulteriormente aggiornata oggi, con una profonda rivisitazione dello stile e dei contenuti, dopo 1,2 milioni di unità prodotte.

Se vi aspettate però che la nuova Insignia rivesta un ruolo nel piano di elettrificazione della gamma Opel, siete fuori strada. Con una scelta coraggiosa la Casa di Russelsheim ha deciso infatti di perseguire l’obiettivo di migliorare l’efficienza, e dunque di abbattere consumi ed emissioni, escludendo versioni ibride o elettriche per la propria ammiraglia. “Per migliorare l’efficienza – viene spiegato alla viglia della commercializzazione - puntiamo tutto su nuovi motori termici, benzina e diesel, su nuovi cambi automatici a 8 e 9 marce ad attrito ridotto, su una nuova tecnologia per l’impianto d’illuminazione e su una migliore penetrazione aerodinamica”. Se a tutto ciò aggiungiamo le scelte fatte per migliorare ulteriormente il livello di dotazioni e comfort, si avrà chiaro il quadro di un’ammiraglia di prim’ordine, proposta sul mercato a partire da 34.000 euro. Insomma, la famosa democratizzazione del lusso, da sempre perseguita in casa Opel.

Aggiornata nelle forme dagli uomini di Mark Adams, capo del centro Stile Opel, la nuova Insignia conserva misure importanti, 4,90 metri nella versione berlina, 4,91 nella station wagon (denominata come sempre Sports Tourer), ma la macchina sembra meglio piantata al suolo e con un carattere più forte. Merito, probabilmente, del nuovo frontale, caratterizzato dal logo Opel più grande, dalla nuova e sottilissima fanaleria IntelliLux LED Pixel con 168 elementi (84 per faro) e da una forma così affilata da lasciar intendere che la penetrazione aerodinamica sia molto migliorata. E infatti la Casa dichiara un Cx di 0,25, valore sorprendente per una berlina.

Ciò detto, i tecnici di Russelsheim tengono a puntualizzare che “la penetrazione aerodinamica migliora grazie soprattutto al sottoscocca riprogettato e al flusso dell’aria intorno al vano motore, ottimizzato da uno spoiler attivo”. Su questo punto Mark Adams è stato chiaro: “Il nuovo anteriore evidenzia il carattere sportivo ed elegante della vettura, l’auto appare dunque più bassa e più larga, e rispecchia in ogni minimo dettaglio la precisione tedesca”.

Detto dei dettagli, la parte più consistente del lavoro dedicato alla Insignia è senza dubbio quella relativa alle motorizzazioni e alla meccanica: una rivoluzione che – secondo i dati forniti dalla Casa – comporta una riduzione media dei consumi di carburante fino al 18% (ciclo NEDC), mentre le emissioni di CO2 nel ciclo misto calano fino a 100 grammi per chilometro.

Sul fronte diesel è stato introdotto il tre cilindri 1.5 da 122 cv finora adottato dalla Opel Astra. Tra i pregi, spicca il peso ridotto: fino a 50 Kg in meno rispetto ai propulsori montati sul modello precedente. Altro motore a gasolio disponibile è il 4 cilindri CDTI 2.0 litri da 174 cv. Sul fronte benzina il motore 4 cilindri 2.0 litri turbo assicura la ragguardevole potenza di 200 cv, che salgono a 230 per la versione GSi. Interessante osservare che i propulsori 2.0 litri a benzina adottano, per la prima volta in casa Opel, il sistema di disattivazione dei cilindri mirato al contenimento di consumi ed emissioni. In pratica se non c’è bisogno di tutta la potenza del motore, il comando dell’albero a camme disattiva due cilindri: ideale nel traffico urbano o comunque negli incolonnamenti.

Quanto ai cambi, chi acquista una Opel Insignia può scegliere di avere il manuale a 6 rapporti o l’automatico a 8 o 9 rapporti (AT8 e AT9). E’ inoltre disponibile la trazione integrale AWD Twinster con il torque vectoring, che consente di distribuire la coppia alle quattro ruote in maniera ottimale. Il sistema è di serie sulla sportiva GSi, disponibile a richiesta con la motorizzazione 2.0 CDTI da 174 cv accompagnata dal cambio automatico AT8.

Vale la pena sottolineare che si tratta di un sistema basato su tecnologie d’avanguardia: nella trazione Twinster con torque vectoring, infatti, una doppia frizione sostituisce il tradizionale differenziale posteriore, e il risultato è la ripartizione della coppia in maniera indipendente su ciascuna ruota posteriore, che viene variata continuamente per adattare la trazione alle condizioni di guida in frazioni di secondo. “I vantaggi – tengono a sottolineare in casa Opel - non riguardano solo la sicurezza quando si viaggia su fondi a bassa aderenza, poiché l’auto diventa ancora più precisa e agile in curva, per un controllo della direzione di marcia all’insegna della massima stabilità”.

Tutte le Insignia del resto – vale la pena sottolinearlo – sono dotate di tecnologie d’avanguardia, a cominciare dai succitati fari attivi IntelliLux LED Pixel dotati di 84 moduli LED per faro: “reagiscono” rapidamente e precisamente alle condizioni esterne, assicurando una visibilità ottimale senza abbagliare le auto che precedono o quelle che provengono dalla direzione opposta. Altro dispositivo mirato alla sicurezza è la nuova retrocamera digitale, che assieme all’assistenza alla retromarcia basata su radar avvisa se sono presenti veicoli quando si esce da un parcheggio.

I sistemi di assistenza alla guida comprendono anche l’allerta incidente con frenata automatica d’emergenza, il riconoscimento pedoni e l’head-up-display. E ancora: non mancano il cruise control attivo, il mantenimento della corsia di marcia, l’allerta angolo cieco laterale, il riconoscimento dei cartelli stradali, la manovra di parcheggio automatica. Se non bastasse, è stata aggiornata l’immagine del navigatore, che ora appare più moderna, grazie a nuovi simboli. In funzione della sicurezza, infine, in caso di attivazione degli airbag il sistema effettua automaticamente la chiamata d’emergenza (e-Call); se invece guidatore e passeggeri sono in grado di agire autonomamente, basterà schiacciare un pulsante per attivare il servizio di soccorso.

Ai vertici anche l’offerta dei sistemi di infotainment, grazie ai grandi schermi touch e al display del cruscotto che permette a guidatore e passeggeri di essere sempre connessi nel miglior modo possibile. In opzione è disponibile il caricatore wireless nel tunnel centrale, per ricaricare gli smartphone compatibili senza cavi.

Dotazioni a parte, l’abitacolo è stato migliorato intervenendo sulla qualità dei materiali e sulle dotazioni, sempre mirate all’ottimizzazione del comfort. Su quest’ultimo versante non si sono dovuti fare grandi sforzi vista la consolidata abitudine di Opel di affidarsi alla certificazione AGR (ente tedesco di medici posturali) per ottimizzare le sedute: i sedili, già molto comodi, dispongono ora di nuovi rivestimenti in tessuto, pelle e alcantara, e – negli allestimenti Business Elegance e Ultimate – offrono la funzione massaggio e il riscaldamento anche per i posti posteriori.

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Martedì 17 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 18-11-2020 12:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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