La nuova Mini in versione John Cooper Works

Mini John Cooper Works, la piccola belva:
più potenza, diminuiscono i consumi

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DETROIT - La Mini più potente della storia. È la nuova John Cooper Works il cui debutto è previsto in occasione del prossimo Salone di Detroit portando dentro il cofano un motore da 231 cv che fornisce alla piccola inglese prestazioni ancora più impressionanti.


She’s got the look. And the power. La Mini John Cooper Works si riconosce immediatamente per la calandra nera con griglia a nido d’ape, le prese d’aria maggiorate sul frontale, i fari a Led di serie, la maggiore estensione di grembialature e spoiler posteriore ed infine per i cerchi da 17 pollici con design Racing Spoke (optional da 18 pollici Cup Spoke) specifici per la John Cooper Works, i coperchi degli specchietti retrovisori in tinta Chili e le pinze rosse dei freni, realizzati appositamente dalla Brembo per resistere a tutte le sollecitazioni che la nuova motorizzazione impone all’autotelaio.

Quando può andare forte, s’illumina. Ovviamente riviste anche le sospensioni (a richiesta con ammortizzatori a controllo elettronico), la taratura dello sterzo e di tutta l’elettronica che governa il controllo di stabilità e trazione con la funzione di differenziale autobloccante elettronico. Il tutto, insieme al motore e al cambio, può essere regolato nella risposta grazie alle tre posizioni del Driving Mode che cambia anche l’illuminazione interna, della strumentazione e la visualizzazione offerta dall’head-up display, specifica per la John Cooper Works. Anche il posto guida e i sedili, con poggiatesta integrato, sono esclusivi.

Il potere della cilindrata. La parte più appetitosa è ovviamente la meccanica. Il motore è il 2 litri della Cooper S ad iniezione diretta, con doppio variatore di fase, variatore di alzata lato aspirazione e sovralimentazione con turbocompressore twinscroll. Le modifiche hanno riguardato quest’ultimo, i pistoni e l’impianto di scarico, anche per dare alla JCW un sound più rabbioso. Il 4 cilindri dunque ne esce potenziato da 192 cv a 231 cv erogati tra 5.200 e 6.000 giri/min, dunque il 10% in più con una coppia di ben 320 Nm, ovvero il 23% in più, già a 1.250 giri/min per mantenersi piatta fino a 4.800 giri/min.

Automaticamente più scattante ed efficiente. La Mini JCW accelera da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi e raggiunge 246 km/h con il cambio manuale, ma – sorprendentemente – va ancora più forte ed è più efficiente con l’automatico sequenziale: lo 0-100 arriva a 6,1 s. e il consumo scende da 6,7 a 5,7 litri/100 km, cioè il 20% in meno rispetto alla precedente che aveva un 1,6 litri. Segno che il downsizing non è sempre la via migliore per consumare ed emettere di meno. Singolare inoltre il sistema che adatta la risposta del cambio in base ai dati di navigazione così che i passaggi di marcia vengono ridotti nei percorsi ricchi di curve.

Mancano due porte, ed altro ancora. La nuova Mini John Cooper Works è naturalmente quella con carrozzeria a 3 porte ed è matematico che la prossima ad essere chiamata all’appello sarà proprio la versione 5 porte in attesa che gli altri modelli del marchio acquisiscano tutti le evoluzioni e i miglioramenti della terza generazione.

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Martedì 23 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 16-04-2015 00:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA