La nuova Land Rover Defender durante un difficile passaggio in acqua

Nuova Defender, Land Rover rinnova il mito dell’off-road. In fuoristrada come in città, il mito guarda al futuro

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GROSSETO - Ridisegnare un’ auto di successo è un’operazione che fa tremare le vene ai polsi a tecnici, design, ingegneri. Se l’ auto in questione è la Land Rover Defender, l’inarrestabile mito dell’off-road, capace di superare le insidie più difficili dai Poli ai deserti, allora il cammino è tutto in salita. Un progetto ambizioso, necessario. E riuscito. Messa alla prova la nuova Defender in un percorso misto, dall’autostrada ai guadi e allo sterrato, tra la Maremma e il Monte Argentario. Dal primo sguardo, sono evidenti due elementi: è ancora lei, indiscutibilmente. Ed è tutta nuova, sia fuori che dentro. Nessuna concessione alla nostalgia, ma la fierezza di un grande passato come trampolino di partenza per approdare al futuro. Rimangono gli sbalzi corti, le linee nette, le due versioni 90 e 110. Conservato, e anzi migliorato, il feeling di guida. Sullo sterrato della Tuscia, solo un piccolo assaggio di quanto può fare, Defender si muove con una agilità impressionante.

A bordo della First Edition, la versione da 400 cv oggetto del nostro test, tutto è sotto controllo, semplice, anche per i neofiti di guadi e strade bianche. Merito, in buona parte, del Configurable Terrain Response, qui al suo debutto. Il sistema consente ai più esperti la regolazione precisa delle impostazioni del veicolo, mentre chi è agli inizi può totalmente affidarsi al rilevamento automatico delle condizioni, così che l’ auto di adatti alle condizioni del terreno. Prima di diventare LA nuova Defender, d’altra parte, questa vettura è stata sottoposta ad oltre 60mila test, rigidissimi, come quello degli impatti sostenuti e ripetuti o i milioni di chilometri macinati in tutto il mondo: dai 50 gradi dei deserti ai quaranta sottozero dell’Artico, fino alle Montagne Rocciose.La trazione permanente, la trasmissione automatica a due gamme di velocità e differenziale posteriore autobloccante assicurano che il veicolo possa eccellere sulla sabbia del deserto come sulla tundra gelata dell’Artico. A bordo, riesce a coniugare la semplicità di un’ auto nata per essere ‘strapazzatà al confort da berlina di classe superiore. Sedili completamente configurabili, e ampio spazio per i passeggeri, coniugati a rivestimenti interni che pur studiati per resistere a sporco, polvere, fango (i tappeti gommati sono una delle chicche) non sfigurano certo in contesti urbani.

 Due le versioni, si diceva: la 110 (quattro porte) e la 90 (due porte, in arrivo) a passo più corto e più agile. Nel corso dell’anno si affiancheranno anche un paio di modelli commerciali. Modulabili gli interni di Defender 110: a 5, 6 e 5+2 posti. Il sesto posto è una madeleine, un ricordo del passato. Si monta al posto dell’ampio bracciolo centrale fra le poltrone anteriori, come nelle prime Land Rover. Assieme, posto anteriore e fila aggiuntiva, stranamente, non si può. Fra le novità anche il cambio sul cruscotto. Rivoluzione totale anche sotto: il nuovo pianale D7x è una monoscocca in alluminio, che accoglie le sospensioni indipendenti pneumatiche o a molle, e consente le più recenti soluzioni di elettrificazione. La nuova architettura offre un’altezza da terra di 291 mm. Sulla 110 gli angoli di attacco, dosso e uscita sono rispettivamente di 38, 28 e 40 gradi (in altezza Off-road). La profondità massima di guado di 900 mm è supportata dal Wade del Terrain Response 2 mentre sull’asciutto il dispositivo ClearSight Ground View rende visibile l’area antistante le ruote anteriori.

La maneggevolezza, cifra distintiva di Defender, si ritrova anche su strada. Nonostante la mole e le linee caratteristiche, si muove agilmente e consente lunghi viaggi su strada in totale confort. E il potente V6 dell’ auto della nostra prova non è mai a corto di spunto. Ampia la gamma di propulsori diesel e benzina, cui si unirà un ibrido Plug-in. Nella gamma benzina un 4 cilindri P300 ed un potente 6 P400, con tecnologia Mild Hybrid. In alternativa, sono a disposizione un paio di quattro cilindri diesel - il D200 ed il D240 - entrambi con consumi pari a 7,6 l/100 km ed emissioni di CO2 di 199 g/km. «La nuova Defender rispetta il passato, ma non ne è prigioniera», aveva promesso Gerry McGoven il responsabile del design di Land Rover. E l’ha mantenuta.

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Mercoledì 22 Luglio 2020 - Ultimo aggiornamento: 24-07-2020 13:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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