La nuova Volkswagen Tiguan

Tiguan il filone d'oro di Volkswagen. Lanciata la nuova generazione del Suv di successo: svetta la versione ibrida plug-in

di Alessandro Marchetti Tricamo
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ROMA - C’è un modello che in Volkswagen oggi vale più di ogni altro: si chiama Tiguan. È un Suv e non ha nulla in comune con la storia di un marchio costruito da icone come Maggiolino, Bulli, Golf e Passat. Eppure è lì, a guardare tutti dall’alto verso il basso, con i suoi numeri da capogiro (per gli altri): dal lancio nel 2007, più di 6 milioni di unità vendute. Oltre 911mila solo lo scorso anno, volumi che valgono il titolo di modello più venduto del brand tedesco e dell’intero gruppo Volkswagen. Un ritmo produttivo da tormentone estivo alla radio: una vettura ogni 35 secondi nei quattro stabilimenti sparsi nel mondo. Il segreto del successo? “La Tiguan è semplicemente una Volkswagen”, la risposta di un emozionato Ralf Brandstätter, a capo del marchio solo dallo scorso primo luglio.
L’arrivo della versione aggiornata - in vendita dai prossimi giorni e prime consegne nell’ultimo trimestre dell’anno – rafforza il concetto: «La Tiguan ora è una vettura completamente digitalizzata», spiega Brandstätter nel presentare in videoconferenza la vettura rinnovata. L’auto è sempre connessa in rete, elettrificata e resa sportiva da una versione R a trazione integrale (inedita) con 320 cavalli, che non ha nulla da invidiare alle sorelle più famose del gruppo. D’altronde la parola d’ordine al quartier generale di Wolfsburg è tecnologia, una sorta di linea da seguire a testa bassa, tracciata dal numero uno del gruppo tedesco Herbert Diess, con lo sguardo ben fisso sulla sponda americana dell’oceano Pacifico, in particolare verso Tesla e Apple.

Inevitabile partire dall’elettrificazione: per la prima volta la Tiguan è anche ibrida ricaricabile plug-in (eHybrid). Il sistema, già visto sulla Golf GTE, abbina un motore 1.4 a benzina TSI con cambio automatico DSG, a un propulsore elettrico e una potente batteria al litio, ricaricabile in frenata e decelerazione ma anche a una presa domestica o a una colonnina. La potenza complessiva è di 180 chilowatt, l’equivalente di 245 cavalli, più che sufficiente a soddisfare qualsiasi appassionato di motori. L’auto è in grado di garantire un’autonomia in sola modalità elettrica di 50 chilometri (dato misurato sul ciclo di omologazione Wltp) fino a una velocità massima di 130 km/h. Il sistema di navigazione, collegato con l’intelligenza artificiale della vettura, può riservare la possibilità di non utilizzare il motore a combustione in centri urbani o zone a traffico limitato: «Come sempre più richiesto dalle amministrazioni locali, grazie a questa tecnologia ci si può spostare in città a zero emissioni locali, senza avere però limiti di autonomia in caso di un lungo viaggio», ha spiegato Frank Welsch, responsabile di ricerca e sviluppo del marchio tedesco.

Per chi invece all’auto alla spina non riesce proprio ad abituarsi, o ha ben poche possibilità di ricarica, la rinnovata Tiguan ha reso più sostenibili anche le versioni diesel TDI, che ora possono contare su due catalizzatori SCR posizionati in sequenza con iniezioni indipendenti di additivo (AdBlue): la scelta, secondo i tecnici tedeschi, «consente di ridurre gli ossidi di azoto (NOx) in modo significativo rispetto al modello precedente».
L’anima digitale si ritrova anche nella lunga dotazione di sistemi di assistenza alla guida (identificati dal marchio IQ.Drive), tra i quali il Travel Assist, una sorta di anticipo di cosa vedremo in un futuro ormai prossimo: l’elettronica della vettura agisce su sterzo, acceleratore e freni e consente di viaggiare senza alcun intervento del guidatore in un intervallo di velocità compreso tra 30 km/h (in caso di cambio automatico DSG si scende a 0 km/h) fino a 210 km/h. Il tutto solo attivando un tasto. Senza per questo distogliere l’attenzione dalla strada: il sistema funziona solo se rileva entrambe le mani del guidatore sul volante, in particolare sui lunghi rettilinei, dove la tentazione di fare altro è solitamente più forte.

L’evoluzione tecnologica continua all’interno: i vecchi tasti fisici sono stati sostituiti con comandi e cursori touch, come ad esempio su volante multifunzione e climatizzatore. Il sistema d’infotainment MIB3 (lo stesso di Golf) collega il suv tedesco a tutto il mondo digitale che conta, con comandi vocali che attivano una lunga serie di servizi, streaming compreso come ad esempio l’Apple Music, quasi a voler ricordare, ancora una volta, che qualsiasi distrazione alla guida può essere pericolosa.
All’esterno gli interventi sul design sono ridotti al minimo e hanno riguardato in particolare i fari a Led, il cofano ora più rialzato e la nuova calandra, allargata a ricordare Touareg e Atlas (venduto in Nord America), nella quale spicca il marchio Volkswagen ristilizzato. Linea vincente non si cambia.

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Mercoledì 9 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 11-12-2020 14:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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