
Toyota C-HR+, ecco la gemella elettrica del Suv-coupè giapponese di successo

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Toyota rilancia al Kenshiki la propria offensiva per l’elettrico con la C-HR+, modello inedito destinato ad essere l’asse portante della casa giapponese nel segmento dei Suv compatti ad emissioni zero posizionandosi al di sotto della bZ4X e al di sopra della Urban Cruiser.
La C-HR+ non è la versione a batteria della C-HR, che tuttavia è esistita solo per il mercato cinese sfruttando la stessa piattaforma GA-C, ma una vettura nativa elettrica che si basa sulla piattaforma e-TNGA, ovvero la stessa della bZ4X, e inaugura un nuovo schema di denominazione dei modelli. Viene dunque abbandonato quello basata su bZ – che sta per below Zero e riguarda in ogni caso una famiglia di cinque modelli tutt’ora commercializzata in Cina – e che puntava ad indentificare le nuove elettriche di Toyota come un sub-brand, sostituito da uno che vede evidentemente l’affiancamento del modello “tradizionale” con un corrispondente elettrico contraddistinto dalla stessa denominazione con l’aggiunta del “+”.
Le differenze, oltre che estetiche, si vedono chiaramente anche nelle dimensioni: la C-HR+ è infatti lunga 4,52 metri e ha un passo di 2,75 metri contro rispettivamente i 4,38 e 2,60 metri della C-HR ibrida “full” e plug-in. Ne beneficia lo spazio interno, sia per i passeggeri, grazie anche al pavimento completamente piatto, sia per i bagagli con un vano che ha una capacità minima di 416 litri ed è dotato di doppio fondo. La forma della carrozzeria e della finestratura, con un gomito caratteristico all’altezza del parafango posteriore, permettono inoltre di avere una visibilità e un’accessibilità migliori anche se viene mantenuta la maniglia di apertura sul montante.
L’abitacolo non presenta grosse sorprese per l’impostazione, molto simile a quella della bZ4X con display in posizione avanzata di fronte al guidatore, lo schermo da 14” al centro della plancia, la console dotata di doppia piastra di ricarica e il sedile del passeggero che non ha di fronte a sé un cassetto portaoggetti. Ci sono anche il tetto panoramico e la climatizzazione tri-zona a pompa di calore. Completa la dotazione di sicurezza con il pacchetto Toyota Safety Sense e altre funzioni che migliorano anche il comfort come la commutazione attiva dei fari, la frenata automatica in fase di parcheggio, il sistema di manovra automatica e quello per la visione perimetrica a 360 gradi.
Anche la parte elettromeccanica è quasi uguale a quella della bZ4X ad eccezione della capacità della batteria più grande: 77 kWh contro i 73,1 kWh che è disponibile per la versione a trazione anteriore da 165 kW, che promette un’autonomia di 600 km, e quella a trazione integrale da ben 252 kW che promette invece un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,2 s. Alla base invece c’è una versione da 123 kW con batteria da 57,7 kWh. Entrambe sono dotate di funzione di preriscaldamento automatico o manuale e il caricatore di bordo è da 11 o 22 kW in corrente alternata e da 150 kW in corrente continua. Nuovi sono i motori che integrano la trasmissione a rapporto singolo e gli inverter al carburo di silicio.
Toyota promette anche per questa C-HR+ un comportamento stradale facile ed appagante come quello del C-HR, con il vantaggio di avere una piattaforma di livello superiore e un baricentro ancora più basso. Il nuovo Suv elettrico di Toyota è atteso presso i concessionari a cavallo tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 e anche in questo caso godrà della garanzia di 10 anni o un milione di km per la batteria (limite di efficienza entro il 70%) a patto che il cliente ne controlli lo stato di salute una volta all’anno presso la rete di assistenza ufficiale.