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Arriveranno all'ombra della Tour Eiffel nella seconda metà di luglio, a pochi giorni dall'inizio dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, cinque dei dieci esemplari del nuovo Toyota Hilux Fuel Cell realizzati nei mesi scorsi all'interno dello stabilimento Toyota Motor Manufacturing UK di Burnaston, nel Derbyshire. Si tratta di prototipi a trazione posteriore dotati di celle a combustibile di idrogeno sviluppati nell'ambito di un approccio ¨multi-tecnologico¨ e di una strategia avviata dal marchio con l'obiettivo di completare la transizione verso la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2040. Per raggiungere questo obiettivo ambizioso la casa nipponica è pronta a scommettere e ad investire anche su questa nuova tecnologia, garantendo continuità a un progetto avviato quasi dieci anni fa con l'introduzione sul mercato della prima generazione della Mirai (poi aggiornata nel 2021), per poi proseguire con il nuovo crossover Crown.
L'idrogeno per il motorsport . In attesa di completare la fase di test avviata per valutare la sicurezza, le prestazioni, la funzionalità e la resistenza di questo storico pick-up in versione aggiornata, i tecnici di Toyota hanno dichiarato che l'azienda è arrivata al 40% della strada per la commercializzazione di prodotti come la Corolla Cross H2 Concept dotata di un motore turbo a tre cilindri da 1,6 litri della GR Corolla con tecnologia iniezione diretta di idrogeno ad alta pressione derivato dal motorsport. Detto che per il brand le corse in pista (in particolare la 24 Ore di Le Mans e il Fia World Endurance Championship) e su strada potrebbero rappresentare il banco di prova per le vetture alimentate a idrogeno, c'è da registrare anche un interesse crescente nei confronti dello sviluppo di unità per i mezzi pesanti, per i pullmann, per le barche e i pick-up destinati al settore commerciale. Ecco allora che il nuovo Hilux, magari a trazione integrale 4X4, potrebbe giocare un ruolo determinante in vista dell'annunciata introduzione sul mercato, prevista per il 2027, di sistemi a celle a combustibile di terza generazione, con una densità di potenza più elevata e con una crescita stimata dell'autonomia pari al 20%.
Il confronto con la versione diesel. Al momento Toyota Hilux Fuell Cell si presenta con un design tradizionale e con le dimensioni (5.325 mm di lunghezza, 1.855 mm di larghezza e 1.810 mm di altezza, a fronte di un passo pari a 3.085 mm) che ne hanno caratterizzato il successo sul mercato globale. A rendere unico questo pick-up spunto da un singolo motore elettrico, posto sull'asse posteriore, in grado di erogare una potenza di 182 Cv e 300 Nm di coppia massima, sono la presenza di una batteria ibrida agli ioni di litio (con 84 celle, in grado di garantire una capacità di 4.0 Amperora), collocata nel cassone posteriore, e di tre serbatoi ad alta pressione (contenenti 2,6 kg ciascuno, per un totale di 7,8 kg) montati all'interno del telaio a longheroni. E se, da un lato, non si notano grosse differenze nell'abitacolo fra la versione sperimentale dotata di uno stack di celle (contenente 330 singole unità) a combustibile a elettrolita polimerico posto sopra l'asse anteriore e quella più tradizionale dotata di un motore diesel, nel corso del test effettuato nei pressi di Manchester, lungo le strade tortuose e sterrate ricavate all'interno di un'ex cava riconvertita in un centro prove di proprietà della Jcb (azienda britannica specializzata nella produzione di macchina movimento terra, anche nella versione a idrogeno), il prototipo made in UK ha mostrato tutte le sue doti sia in fatto di agilità e di maneggevolezza sia a livello di comfort di guida e di prestazioni.
Autonomia, dotazioni e tecnologia avanzata. Fra gli aspetti più positivi in termini di sostenibilità ambientale c'è sicuramente la totale assenza di produzione di emissioni allo scarico appannaggio di acqua pura. Secondo quanto dichiarato dalla casa giapponese, l'autonomia massima è di oltre 600 chilometri, con un netto incremento rispetto a un sistema elettrico tradizionale. Nel paragone con la versione dotata di un motore diesel, utilizzata nel medesimo tratto di strada, invece, questo veicolo di nuova generazione è riuscito a mettere in evidenza ciascuno dei benefici garantiti da un progresso e da un'evoluzione tecnologica facilmente percepibile da chiunque scelga di mettersi al volante. In particolare, a livello di erogazione di potenza, la risposta è risultata decisamente migliore nel confronto con il gemello spinto da un propulsore termico. Non che il percorso proposto fosse particolarmente impegnativo, ma questo modello ha saputo stupire anche in termini di sicurezza, non avendo mostrato nessuna esitazione anche nei passaggi con il fondo maggiormente sconnesso. Un punto a favore per un modello che rappresenta qualcosa di più di un semplice laboratorio su quattro ruote, con Toyota che intende proseguire lo sviluppo per capire se questa tecnologia riuscirà a raggiungere la maturità necessaria per approdare sulle vetture stradali di serie.