La toyota Mirai con sullo sforndo il catamarano ad idrogeno Energy Observer

Toyota Mirai, la berlina ad idrogeno arriva anche in Italia. In commercio dal prossimo anno

di Mattia Eccheli
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VENEZIA – La Toyota Mirai verrà commercializzata anche in Italia. Lo ha ufficializzato a Venezia Mauro Caruccio, dallo scorso gennaio il nuovo direttore generale della filiale italiana del costruttore giapponese. Inutile dire che non ci sarà la fila dai concessionari, anche se l'interesse per la vettura a celle a combustibile è grande da parte di società e industrie. Soprattutto dopo che, anche grazie al lavoro “diplomatico” di Toyota in Italia, il piano nazionale per le infrastrutture destinati ai combustibili alternativi ha inserito anche l'idrogeno.

Il Dafi contempla la realizzazione di 25 stazioni di servizio sul territorio italiano per consentire l'eventuale diffusione di veicoli a celle a combustibile. La normativa nazionale permette anche il ricorso a bombole per lo stoccaggio a bordo fino a 700 bar e meno restrizioni sulla realizzazione degli impianti di distribuzione. Il lancio della Mirai – una confortevole berlina a quattro da 4,9 metri di lunghezza con una velocità di punta superiore ai 170 orari – avverrà in concomitanza con la prevista apertura della seconda stazione di servizio italiana, vale a dire entro il primo semestre del 2019. Attualmente ne esiste una sola, a Bolzano. La seconda verrà realizzata in una grande città del nord del paese da una società petrolifera.

La Mirai è stata già venduta in 6 mila esemplari, concentrati prevalentemente tra California e Giappone. In Europa (250 modelli consegnati) è a listino in 8 paesi: a Londra la Polizia dispone di una piccola flotta a idrogeno, mentre la Germania ha previsto entro la fine del 2018 la realizzazione di 100 distributori. Desinati a diventare 400 nei prossimi anni. Un piano ambizioso e la cancelliera Angela Merkel aveva già dovuto rivedere quello del milione di auto elettriche in circolazione il 2020 (sarà un successo se arriverà a 500 mila). Nei paesi del Vecchio Continente dove viene commercializzata, il prezzo della Mirai supera 70.000 euro (quasi 74.000 nel Regno Unito, oltre 78.000 in Germania), anche se i contratti sono prevalentemente sotto forma di laesing. Il listino italiano non è ancora stato ufficializzato, ma non dovrebbe discostarsi troppo da quello delle altre nazioni.

Pieno (costo compreso) e autonomia non sono diversi da quelli di un'auto con un motore tradizionale: fino a 5 minuti per il rifornimento, fino a 5 chilogrammi di idrogeno (circa 10 euro al kg) e fino a 500 chilometri di raggio d'azione. Non esistono restrizioni circa l'accesso ai parcheggi sotterranei ed il comfort a bordo è elevatissimo perché il motore è elettrico (155 cavalli). Non solo è silenziosa, ma la reazione chimica porta ad una sola emissione: quella di acqua, tra l'altro potabile. Toyota ha già annunciato di voler decuplicare la produzione del modello: la capacità attuale è di 3.000 unità l'anno, ma verrà portata a 30.000. Rispetto ai primi modelli Fcev lanciati nel 2008 da Toyota, i costi della Mirai sono già stati ridotti di 20 volte. E grazie alle economie di scala entro il 2025 l'obiettivo è quello di portarli (per i clienti) alla pari di quella di una berlina dello stesso segmento.

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Mercoledì 18 Luglio 2018 - Ultimo aggiornamento: 20:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2018-07-18 09:48:00
70-75mila euro per il costo di acquisto, con un costo di esercizio pari a quello di una normale vettura turbodiesel. Non credo che il 2019 possa essere l'anno zero per questa vettura. E' necessario abbattere ancora i costi per poterla veder circolare sulle nostre strade. Altrimenti è solo una moda per chi ha denaro da investire (per non dire buttare)