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Studiando la storia, quasi sempre le rivoluzioni partono dal basso. Ma non nel mondo dell’auto, dove spesso accade esattamente il contrario. La prova arriva dalla Svezia, dove la svolta epocale annunciata da Volvo sul fronte del rapporto uomo-macchina trova espressione proprio del suo modello di punta a ruote alte, la nuova generazione della XC90, presentata come un esempio della filosofia di “migliorare il meglio” che riassume e tiene a battesimo la nuova strategia di marca. È un progetto ambizioso, che promette di migliorare ulteriormente l’appeal di un modello il cui successo, davvero al di sopra di ogni sospetto, trova conferma nei numeri che scandiscono il consuntivo delle due generazioni che l’hanno preceduta: la prima, capace tra il 2002 e il 2014 di conquistare 600.000 clienti nel mondo (19.000 in Italia) e la seconda che dal 2015 al momento di passare il testimone alla nuova arrivata ha totalizzato globalmente circa un milione di immatricolazioni, 13.000 delle quali intestate a clienti italiani.
I miglioramenti che la terza generazione tiene e battesimo e che in molti casi sono destinati a essere ereditati dai futuri modelli del costruttore coinvolgono tutti gli aspetti della vettura, dal comportamento dinamico alla connettività, dalla qualità della vita a bordo alla sicurezza che – e come è prerogativa irrinunciabile dir ogni vettura che lasci le linee di montaggio di Goteborg – si colloca ai vertici della categoria di appartenenza. Un aspetto al quale i progettisti hanno dedicato una particolare attenzione è la connettività, come dimostra il nuovo sistema di infotainment sviluppato mettendo a frutto l’esperienza accumulata con i modelli a ruote alte 100% elettrici come la “gemella diversa” EX90 e la più compatta EX30, che mette a disposizione di pilota e passeggeri una nutrita serie di nuove funzioni e applicazioni, gestibili in modo particolarmente intuitivo sul display centrale a sviluppo verticale diventato più grande (ora misura 11.2 pollici) e migliorato nella risoluzione grazie alla densità dei pixel cresciuta del 21%, ma anche supportato da alcuni tasti fisici che consentono un accesso rapido e intuitivo alle funzioni utilizzate con maggiore frequenza. Come vuole la filosofia “sociale” alla quale la casa svedese non ha mai rinunciato, ogni innovazione non deve essere confinata ai modelli che la tengono a battesimo, ma ne è prevista la diffusione “retroattiva” anche tra coloro che sono in possesso di una XC90 “pre-rivoluzionaria”: un semplice aggiornamento del software in modalità “over the air” consentirà di estendere a dismisura la nuova esperienza d’uso, e chi è in possesso di un modello del brand con Google integrato potrà aggiornarne gratuitamente la configurazione.
Le informazioni diffuse durante la presentazione della nuova ammiraglia a ruote alte affermano che nel corso del 2025 circa 2,5 milioni clienti potranno beneficiare dell’aggiornamento software delle Volvo prodotte a partire dal 2020, realizzando così uno dei più importanti piani di adeguamento dell’infotainment mai messo a punto da un costruttore, coerente con una strategia che mira a mantenere costantemente al passo con le tecnologie più evolute anche le vetture già circolanti. Per quanto riguarda i miglioramenti promessi sotto l’aspetto dinamico, non si possono dimenticare le sospensioni ottimizzate di serie, nelle quali ogni ammortizzatore è in grado di adattarsi meccanicamente alle reali condizioni del terreno, a vantaggio sia del comfort, sia della stabilità. In opzione sono poi disponibili le sospensioni pneumatiche che interagiscono con il telaio attivo in grado monitora 500 volte al secondo il comportamento della vettura, quello del guidatore e le condizioni del fondo stradale. Queste sospensioni, tra l’altro, consentono di abbassare la vetture di 20 mm, piuttosto che di rialzarla di 40.
Nel campo delle motorizzazioni, uscita di scena la propulsione a gasolio la nuova gamma XC90 prevede solo unità elettrificate in versione sia mild hybrid, sia ibride plug-in. Al primo tipo appartiene il 2.0 turbo benzina con rete di bordo a 48 Volt proposto in due versioni: la B5 da 250 cv e 360 Nm di coppia mentre la più potente, denominata B6, dispone di 300 CV e 420 Nm. Al vertice dell’offerta c’è la motorizzazione ibrida plug-in che abbina il 2.0 turbo da 310 cv e 400 Nm a un motore elettrico da 145 cv e 309 Nm. Un’accoppiata che nel ciclo di prova Wltp promette oltre 70 km di autonomia elettrico, a fonte di una percorrenza complessiva che supera gli 800 km. Giù ordinabile, ma con avvio delle consegne previsto a fine anno, la nuova XC90 propone gli allestimenti Core, Plus e Ultra con prezzi compresi tra 81.200 a 90.000 euro per le versioni mild-hybrid, mentre è di 93.400-101.000 euro il range per l’ibrido “alla spina”.