La Ferrari 125S di Franco Cortese che vinse il Gran Premio Roma a Caracalla

75 anni fa a Caracalla la prima vittoria di una Ferrari nel motorsport. Il trionfo di Cortese con la 125S nel Gran Premio Roma

di Franco Carmignani
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Siamo nel maggio 1947, la guerra in Europa è finita da due anni. La ripresa è iniziata pur tra mille difficoltà. Ad appassionare la gente c’è lo sport, con le imprese del grande Torino, e i duelli tra Coppi e Bartali. Anche l’automobilismo, così in vista negli anni trenta, riparte da dove si era fermato, anche se con qualche difficoltà in più e l’assenza delle case tedesche. C’è poi la posizione di Enzo Ferrari. Quando ha lasciato L’Alfa Romeo, una delle condizioni imponeva di non far correre vetture con il suo nome per un periodo di cinque anni. Nel ’40 aveva aggirato l’ostacolo con la 815 Auto Avio Costruzioni. Ma ora non c’è più nessun obbligo. L’11 maggio al Circuito di Piacenza può dunque esordire la prima vera Ferrari, la 125. Il motore due litri chiarisce subito le preferenze di Ferrari verso il dodici cilindri (125 è infatti la cilindrata unitaria). Al progetto della vettura hanno lavorato Gioacchino Colombo, Gilberto Colombo (il telaista della Gil.Co.), Giuseppe Busso, Luigi Bazzi ecc.

È prevista in versione con carrozzeria sport, e una seconda con parafanghi di tipo motociclistico, ribattezzata l’”autobotte”, Entrambe sono iscritte a Piacenza, la prima per Franco Cortese, pilota che in questo momento gode la stima di Ferrari per la sua intelligenza e affidabilità, la seconda per Nino Farina, che contesta la scelta, perché la 125 chiusa è più veloce, grazie alla aerodinamica migliore, e rinuncia. In gara, Cortese mostra un passo superiore, ma al 28mo giro è costretto a fermarsi per un guasto alla pompa della benzina. Si pensa subito alla rivincita. Il 25 maggio, il Gran Premio Roma. Nella Capitale molte cose sono cambiate. Non esiste più la pista nel sito dell’aeroporto dell’Urbe. L’Automobile Club Roma deve dunque allestire un nuovo tracciato, e lo fa in uno dei luoghi magici: le Terme di Caracalla, che rimarrà nella storia come il più amato. Il nono Gran Premio (di) Roma si svolgerà a ridosso del complesso monumentale il 25 maggio 1947, giornata inaugurale della Primavera Romana del Motore sull’omonimo circuito.

I concorrenti prendono il via alle 15 in prossimità di piazza Numa Pompilio all’inizio del viale delle Terme di Caracalla e procedono in direzione di piazza di Porta Capena, ma prima di raggiungerla affrontano uno stretto tornante a sinistra a 180 gradi che li porta sulla corsia opposta del viale. Giunti in prossimità della chiesa dei santi Nereo ed Achilleo affrontano un’ampia variante destra-sinistra destra e quindi salgono lungo via Antoniniana fino a viale Baccelli. Qui si volta a destra fino a largo Enzo Fioritto dove con un nuovo tornante a 180 gradi, ripercorrono in senso inverso viale Baccelli fino quasi in prossimità delle Mura Ardeatine. Qui piegano nuovamente a sinistra scendendo fino a piazzale Numa Pompilio e dopo 3,440 km si riportano sulla linea di partenza/arrivo. La gara vede la facile vittoria di Cortese con la 125S numero 56 che risponde alla perfezione alle sollecitazioni di “Chicchino”, primo a quasi 90 km al termine dei 40 giri previsti, pari a 137,600 km, con due minuti abbondanti di margine sulla Maserati A6CS di Guido Barbieri, Guido Scagliarini terzo con una Stanguellini accusa un giro di ritardo. Il giro veloce è invece appannaggio di Nando Righetti con la Stanguellini 1100 contrassegnata dal numero 54. Alla gara principale della giornata fa da cornice il Gran Premio d’Apertura per vetture sport fino a 750 cc, su due manche di 20 giri, vinto da Sesto Leonardi su Fiat con un giro di vantaggio sul secondo classificato Giulio Baravelli su Fiat-Giannini 500 Ala d’Oro.

Due settimane dopo lo stesso tracciato ospita la prima edizione del Circuito di Caracalla per Vetturette. Vince Piero Taruffi su Cisitalia D46 davanti alle vetture gemelle dell’inglese Georges Abecassis e Inico Bernabei. Cortese al volante dell’”autobotte”, ritirato, segna comunque il giro più veloce sia pure con lo stesso tempo di Taruffi. Il Gran Premio Roma tornerà a Caracalla il 2 giugno 1949, questa volta rigorosamente con le monoposto. Vince Gigi Villoresi con la Ferrari 166C Fomula 2, che copre la distanza di 258,750 km superando i 100 di media. Il “Gigi” nazionale è ancora secondo nell’edizione del ’50 dietro l’amicone Alberto Ascari. La serie, sempre nel segno delle Ferrari 166 F2, si conclude nel 1951 con il forte gentleman Roberto Vallone. La Ferrari esce imbattuta dal circuito di Caracalla, trionfando tutte quattro le edizioni corse in quello splendido scorcio della Capitale, anche se quella del 1947 è la più citata, è infatti in assoluto la prima vittoria di una Ferrari… 

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Lunedì 23 Maggio 2022 - Ultimo aggiornamento: 24-05-2022 17:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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