La Sorrento-Sant’Agata, storica cronoscalata che domenica 24 novembre tornerà a vivere dopo 57 anni, ha avuto un prologo emozionante, che ha toccato il cuore di organizzatori e piloti presenti alla cerimonia di presentazione svoltasi in una sala della Fondazione Sorrento: ad Alfonso Iaccarino, il grande chef con la passione per le corse che si è battuto per il rilancio della cronoscalata, è stato consegnato infatti un simbolico trofeo prim’ancora che sul primo concorrente si abbassi la bandiera tricolore del via. Tra gli applausi dei presenti – in testa i piloti sorrentini Luigi Vinaccia e Salvatore Venanzio, e con loro i vertici della Fondazione Sorrento e del Rombo Team – gli è stata infatti consegnata la coppa d’argento con cui venne premiato il pilota napoletano Mariano Moselli, vincitore dell’edizione del 23 maggio 1965, la terzultima della serie.
L’omaggio ad Alfonso Iaccarino, del tutto inatteso, lo ha fatto Michele Moselli, figlio dell’indimenticato pilota napoletano. “Se la Sorrento-Sant’Agata torna a vivere – ha detto Moselli jr. – lo si deve principalmente a Iaccarino, e il mio omaggio vuole essere un segno di gratitudine, a nome di tutti gli appassionati di automobilismo napoletani e della costiera”. Sorpreso e commosso, Don Alfonso ha ringraziato, premurandosi però di ricordare che “senza la collaborazione dell’amministrazione comunale, della Fondazione Sorrento, degli sponsor e dei piloti locali non si sarebbe riusciti a condurre in porto il progetto nato oltre un anno fa”.
“Era nostra intenzione – ha ricordato una volta di più Don Alfonso – festeggiare il centenario nel 2023, ma non ce l’abbiamo fatta. Ora però siamo pronti, siamo riusciti a superare tutte le difficoltà e, sia pure obbligati a dirottare la corsa sul Nastro Verde, ci avviamo a festeggiare il centounesimo compleanno con la consapevolezza che questo è solo un primo passo verso il rilancio in grande stile della manifestazione. In futuro diventerà un evento internazionale”.
Nei piani proiettati sul 2025 c’è l’intenzione di rendere la Sorrento-Sant’Agata valida per il Campionato Italiano. E per questo è stato già raggiunto un accordo con ACI Sport. Ma non solo. “Faremo di tutto – ha detto ancora Iaccarino – per portare a Sorrento auto di prestigio, anche con piloti stranieri, in particolare inglesi, che di auto storiche se ne intendono”.
Pubblicamente si è detto d’accordo anche l’avvocato Mario Gargiulo, amministratore delegato di Fondazione Sorrento, ricordando che “la storia della Sorrento-Sant’Agata è nel cuore di tutti e speriamo di riuscire a rilanciarla in grande stile già l’anno prossimo, tornando agli splendori dell’epoca d’oro”.
Per quest’anno – sarà bene chiarirlo – ci si dovrà invece accontentare di un’edizione in tono minore, non titolata, ma comunque con 64 auto al via, 22 storiche e 42 moderne. L’allestimento curato dal Rombo Team ha richiesto un impegno straordinario per assicurare un valido contenuto tecnico e la massima sicurezza.
Il direttore di corsa Rosario Moselli ha tenuto a dire, in proposito, che “la strada del Nastro Verde è tra quelle gestite dall’ANAS e l’abbiamo trovata sostanzialmente in buone condizioni. Ciò detto ci siamo comunque dati da fare per ottimizzare la sicurezza, e in queste ultime ore di vigilia stiamo sistemando 600 metri di guard-rail amovibili, 100 barriere in cemento e 80 rotoballe di paglia. Inoltre – ha aggiunto Moselli – avremo, oltre ad un adeguato numero di commissari di percorso, vigili del fuoco e carri attrezzi, ben 4 ambulanze con medici e infermieri pronti a intervenire in caso di necessità. Crediamo di aver lavorato al meglio. L’unico errore commesso compare nella locandina. Abbiamo scritto che si tratta della 55ma edizione, mentre questa è la 25ma, e quella del 2025 sarà la 26ma. Chiediamo scusa”.
E’ stato necessario, in fase di preparazione della manifestazione, trattare anche con la popolazione locale. Lungo il percorso di 5 km e 100 metri ci sono infatti alcune abitazioni e non sono mancate le polemiche tra favorevoli e contrari al ritorno della storica cronoscalata. “Ma con il sostegno dell’amministrazione comunale e la buona volontà di tutti siamo riusciti a trovare il modo di varare un programma che inciderà molto poco sulla libertà di movimento nell’area della corsa” assicurano gli organizzatori, ricordando comunque che “nelle giornate di sabato (per le prove ufficiali) e domenica (per la gara) il tratto interessato alla competizione sarà necessariamente chiuso al traffico veicolare”.
Due le manche di prova previste al sabato e due quelle di gara per la domenica, con inizio del primo turno fissato per entrambe le giornate alle ore 9,30. La premiazione si svolgerà all’Hotel Iaccarino di Sant’Agata domenica pomeriggio, al termine della gara.
E veniamo alle auto e ai piloti. Come detto saranno 64 le auto al via, 22 storiche e 42 moderne. Le storiche saranno le prime a partire. Ma non c’è da aspettarsi spettacoli simili a quelli della Mille Miglia, della Coppa delle Dolomiti, del Gran Premio Nuvolari o della Winter Marathon, tanto per citare alcune delle più qualificate manifestazioni riservate ad auto d’epoca. Lì si vedono grandi auto, vero, ma la competizione è di regolarità. A Sorrento invece la competizione è di velocità, più impegnativa e più emozionante.
Tra le storiche racing di un certo prestigio non figurano però esemplari di gran pregio. All’ultimo momento è venuto meno Georg Prugger, con la sua magnifica Alfa Romeo 2300 anteguerra, e l’assenza ha decisamente ridotto la qualità media. Ciò detto sarà bello rivedere le piccole 500 Giannini (la Scuderia Vesuvio ne ha iscritte tre) e le Abarth 850 e 1000, per non dire della Formula 850 di Vincenzo Zupo (neo campione italiano della specialità) e della X1/9 Dallara di Luciano Zupo. Tra le veterane più potenti spiccano la Lucchini Alfa Romeo di Franco Catalano e l’Osella PA9-90 di Piero Lottini. Grande attesa anche per rivedere in gara l’”avvocato volante” Ciro Riccio, al volante della sua GiPi Ferraris 1000.
Tra le auto moderne, si profila una lotta a due per il gradino più alto del podio tra Luigi Vinaccia e Salvatore Venanzio, piloti locali con 4 titoli italiani a testa in bacheca. Saranno entrambi al volante di una Osella PA9 motorizzata Honda 2000 V-TEC. Vinaccia sembra il più autorevole candidato alla vittoria, anche perché Venanzio ha gareggiato finora solo negli slalom. Terzo incomodo in quella che si annuncia come la sfida per l’assoluto è Francesco Celentano, al volante di una Osella motorizzata Peugeot turbo.
Attenzione, però, anche alla categoria GT, dove figurano ben tre Lamborghini Uracan affidate a Francesco Montagna, Rosario Iaquinta e Angelo Ambrosio, oltre alla Aston Martin AMR Vantage di Piero Nappi. Attesissima, e temibile per tutti, anche l’Alfa 4C Furore di Marco Gramenzi, un’auto davvero unica, che del modello d’origine conserva molto poco (a cominciare dal V8 4000 Judd da 678 cv) e si candida ad un ruolo da protagonista assoluta. Non mancherà una discreta rappresentanza di Radical, protagoniste degli slalom ma questa volta in gara in una più impegnativa cronoscalata.