Il Vincitore Michele Esposito al volante di Nova Proto 03

Ritorno con sorpresa della Sorrento-Sant’Agata: vince Esposito sulla NP03 motorizzata Aprilia. K.O. le Osella

di Sergio Troise
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Ritorno con sorpresa della Sorrento-Sant’Agata, gloriosa cronoscalata rilanciata dopo 57 anni grazie all’impegno del suo infaticabile ideatore, il celebre chef stellato Alfonso Iaccarino (un passato al volante e un presente ai fornelli) riproponendosi come straordinario teatro di una competizione capace di esaltare valori tecnici e sportivi oltre che turistici. La sorpresa è venuta dalla straordinaria prestazione di Michele Esposito, pilota di punta dell’Autosport Sorrento gestita dal papà Antonino, il quale ha sbaragliato il campo in entrambe le manche imponendosi sulla strada di casa (un tratto di 5 km e 100 metri della Statale 145 sorrentina meglio nota come Nastro Verde) nel tempo di 5’12”94 (alla media di 117,7 km/h) al volante di un’auto tutta da scoprire, la NP03 (Nova Proto NP03) motorizzata con il 1000 Aprilia da 220 cavalli messagli a disposizione dalla Dalmazia Motor Sport.

“La Nova Proto – ha spiegato Esposito - è in pratica una ex Norma, il cui marchio è stato venduto in Francia, e l’esemplare da me portato al successo è di proprietà della Dalmazia Motor Sport, che ha puntato su di me per sperimentare il rendimento dell’auto in salita dopo il successo ottenuto una settimana prima in pista, all’autodromo del Sele di Battipaglia. Con questa macchina – ha detto ancora il vincitore a fine gara spiegando la vittoria a sorpresa – si possono fare grandi cose. E’ costruita interamente in carbonio, pesa appena 400 chili, ha un’aerodinamica molto curata e grazie al favorevole rapporto peso-potenza si lascia guidare magnificamente sia in pista che in salita”.

Sul successo a sorpresa di Esposito – vale la pena sottolinearlo – ha influito non poco anche la perfetta conoscenza del percorso, così come avvenne per Michele Terminiello, indimenticato ultimo vincitore della Sorrento-Sant’Agata del secolo scorso, quella del 1967 disputatasi sul parallelo percorso del Nastro Azzurro, che attraversava anche il centro di Massa Lubrense. Discorso simile anche per Antonio Sbaratta e Francesco Celentano, piloti locali che hanno occupato il secondo e terzo gradino del podio, il primo al volante di un’agile Radical-Suzuki, l’altro della potente Osella PA9 motorizzata con il Peugeot 2.000 turbo, fermando il cronometro nei tempi di 5’23”08 e 5’24”79 (rispettivamente a 11 e 12 secondi dal vincitore).

A sorpresa sono invece finiti fuori dal podio quelli che alla vigilia erano considerati i grandi favoriti della corsa, ovvero il campione di slalom Salvatore Venanzio, e il veterano delle salite Luigi Vinaccia (4 titoli italiani a testa). Entrambi al volante di una Osella PA21 motorizzata Honda hanno concluso al 5° e 6° posto della classifica assoluta, alle spalle anche della Wolf-Aprilia dell’ottimo Achille Lombardi, il quale ha concluso 4° in 5’25”68, precedendo tra l’altro di ben 22 secondi Antonio Lucibello, che ha concluso 8° guidando una identica Wolf-Aprilia.

Molto sportivamente Celentano e Vinaccia hanno riconosciuto i meriti dei migliori, anche se – vale la pena sottolinearlo – può aver influito in parte sul risultato anche il problema della guida controsole (davvero accecante) che ha disturbato alcuni piloti nella parte finale della competizione. E per questo Vinaccia ha dichiarato, a fine gara, che “fermo restando il grande successo della manifestazione, per l’anno prossimo sarà necessario trovare qualche accorgimento, magari modificando gli orari”.

Tornando ai risultati vale la pena ricordare che la classifica è stata generata dalla somma dei tempi delle due manche disputatesi, e ci fa piacere ricordare che nella prima era emersa, nelle categorie cosiddette minori, la prestazione di Lugi Sambuco, che al volante di una piccola Peugeot 106 1600 aveva fermato il cronometro nell’incredibile tempo di 3”08”80, 13° assoluto davanti anche alla superpotente AR Furore di Gramenzi (il “mostro” con motore Judd da 685 cv progettato dall’ingegnere ex Osella Giuseppe Angiulli sul telaio dell’Alfa 4C). Nella seconda manche, purtroppo, Sambuco è finito contro le barriere di protezione e ha dovuto ritirarsi.

Il rilancio della Sorrento-Sant’Agata è stato dedicato anche alle auto storiche, e in questa categoria la vittoria è andata a una monoposto degli anni 70 (ben conservata con i colori dello sponsor Marlboro), ovvero la Ralt-Toyota del lucano Antonio Lavieri, impostosi in entrambe le manche, facendo registrare, tra l’altro, un sensibile miglioramento tra la prima e la seconda (da 3’21”98 a 3’07”95) per una velocità media di 94 km/h nonostante il problema della guida controsole.

Tra prima e seconda salita non è riuscito invece a migliorarsi il toscano Piero Lottini, che al volante della sua Osella PA9/90 2.500 Armaroli ha concluso 2° nella classifica assoluta con notevole distacco dal vincitore (6’56”55 contro 6’29”93 di Lavieri).

Straordinaria, tra le storiche, è stata la prestazione di Lucio Gigliotti, terzo assoluto, nel tempo di 7’08”59, al volante di una Fiat 128 1150 preparata da Giuseppe Cerroni, un’ex Gruppo 2 del 1971 dal pedigree importante (è appartenuta al pilota svizzero di Formula 1 Loris Kessel) che ha sbalordito per la cura dei dettagli, l’impeccabile assetto e, non ultima, la capacità di guida del suo pilota.

Di grande rilievo anche la prestazione di Gianfranco Grandinetti, 4° assoluto tra le storiche con una magnifica A112 Abarth 70 hp curata nei minimi dettagli, compresi i colori e gli sponsor dell’epoca (così dovrebbero essere tutte le storiche!). Con una guida impeccabile, Grandinetti ha totalizzato, nelle due manche, il tempo di 7’39”46 precedendo in classifica generale la più potente e leggera GiPi Ferraris BC 1000 di Ciro Riccio, il quale si è dovuto accontentare del 5° posto, sia pure a un secondo di distacco dalla sbalorditiva A112 di Grandinetti.

Sorprendenti, tra le storiche, sono state anche le prestazioni delle piccole bicilindriche eredi delle Abarth e delle Giannini dei tempi d’oro. Merito di bravi preparatori e di piloti che dedicano cure meticolose ai loro gioiellini, come Stefano Falcione e Silvio Esposito, che si sono imposti nelle rispettive classi e hanno concluso 6° e 7° nella classifica assoluta, distaccati tra loro di meno di un secondo (7’58”46 contro 7’59”32). Tra le veterane era molto attesa anche la prova delle Abarth della famiglia Zupo (la monoposto Formula 850 appena laureatasi campione d’Italia con Vincenzo, l’Abarth 1000 di Diego e la Fiat X1/9 in configurazione Dallara di Luciano) ma nessuna delle tre è arrivata al traguardo.

Il ritorno della Sorrento-Sant’Agata – vale la pena sottolinearlo – rappresenta un successo non solo per il motorsport, ma per l’intera penisola sorrentina, che torna a disporre di un altro motivo d’attrazione che si aggiunge alle bellezze naturali e ai tanti altri pregi di un territorio affacciato sul golfo di Napoli e sulla Costiera Amalfitana, dove il clima, il paesaggio e i prodotti della terra rappresentano valori ineguagliati nel mondo. Durante la cerimonia di premiazione svoltasi all’Hotel Iaccarino di Sant’Agata sui Due Golfi lo ha ricordato una volta di più Alfonso Iaccarino, lo chef santagatese con un passato da “pilota della domenica”, al quale si deve il rilancio della manifestazione nata 101 anni fa, il 20 maggio 1923, e andata in letargo nel 1967, dopo 25 edizioni (24 se si esclude quella del 1928, quando la gara si fermò a Massa Lubrense).

Visibilmente emozionato, durante la cerimonia di premiazione Iaccarino ha tenuto a ringraziare, in particolare, il sindaco di Sorrento Massimo Coppola (rappresentato dal consigliere Paolo Pane), l’amministratore delegato della Fondazione Sorrento Mario Gargiulo, i carabinieri, le forze di polizia, gli sponsor e tutte le persone che si sono prodigate per il buon esito della manifestazione.

Il grazie più sentito è andato al Rombo Team guidato da Rosario Moselli, che ha curato la parte tecnica dell’organizzazione, rivelatasi impeccabile per l’allestimento del tracciato e la sicurezza, a beneficio dei piloti e degli spettatori. Tutto ciò a merito anche del direttore di corsa Fabrizio Berretti, coadiuvato da una squadra di commissari rivelatasi impeccabile nel gestire un evento che ha richiesto numerose interruzioni per avarie e incidenti (nessuno grave, per fortuna).

Tra i fiancheggiatori più entusiasti merita di essere ricordato anche Paolo Scudieri, il gentleman driver napoletano protagonista nel Ferrari Challenge, che nella giornata del sabato, dedicata alle prove, ha simbolicamente chiuso il percorso al volante della sua Ferrari 812 Superfast, sulla quale ha preso posto anche l’entusiasta presidente della Scuderia Vesuvio Valentino Acampora. Con loro anche il collezionista di auto storiche Giovanni Di Lauro, che ha chiuso il percorso la domenica al volante di una splendida Triumph TR3, seguito dalla Porsche Carrera 4 di Alfonso Iaccarino.

Se alla vigilia della manifestazione non sono mancati dubbi e incertezze provocati da una fronda sorrentina contraria al ritorno della cronoscalata, a cose fatte è apparso fin troppo evidente che la Sorrento-Sant’Agata merita ora un ulteriore sforzo per migliorarsi ulteriormente, per rientrare, dopo questa sorta di numero zero, nel giro delle competizioni valide per il campionato italiano di ACI Sport (un primo passo è stato già compiuto “prenotando” una data per il 2025) e per richiamare auto e piloti di maggior prestigio, provenienti anche dall’estero.

“E’ proprio questo il nostro obiettivo” ha tenuto a dire Iaccarino, a conclusione della cerimonia di premiazione, che ha distribuito coppe a vincitori e piazzati di tutte le categorie e di tutte le classi (ben 37!) e anche ai team e alle scuderie, in testa la Sorrento Motorsport del vincitore, la Venanzio di Antonino Sbaratta, la Giant di Francesco Celentano, e la Vesuvio, presente in quasi tutte le categorie.

Di conforto, guardando al futuro, sono state le parole del rappresentante del sindaco di Sorrento, Paolo Pane, pubblicamente complimentatosi con la squadra che ha gestito la manifestazione e in particolare con Iaccarino, definito “un visionario che ce l’ha fatta, dando sostanza a una suggestione nata due anni fa e approdata a un successo che ha coinvolto tutta la comunità”. In sintonia le parole pronunciate dall’amministratore delegato della Fondazione Sorrento, l’avvocato Gargiulo, il quale ha parlato di “un progetto destinato a crescere, che la fondazione continuerà a sostenere”. La fondazione, per chi non lo sapesse, è presieduta dal sorrentino Gianluigi Aponte, titolare della MSC Crociere che sponsorizza la Formula 1 ed ha sostenuto, in parte, anche la “corsa di casa”, mettendo in palio una crociera per due persone destinata al vincitore.

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Lunedì 25 Novembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 20:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA