Sul circuito dove acchiappò l’ultimo Mondiale, in casa del mitico Ayrton Senna di cui proprio quest’anno ricorrono i tre decenni dalla sua dolorosa scomparsa, la Ferrari non molla la preda. Certo se, come è nelle possibilità, la SF-24 affrontasse le ultime quattro gare come ha messo in cassaforte le ultime due, le speranze di conquistare il Titolo sarebbero enormi. Quasi una passeggiata. Ma la Formula 1 attuale è estremamente competitiva e quest’anno sono state quattro le squadre in grado di vincere con autorità. Non un successo sporadico dovuto a situazioni straordinarie. I top team hanno dimostrato che, almeno in alcune fasi della stagione, tutti quanti sono stati capaci di dominare.
Dei 20 gran premi disputati finora, la Red Bull ne ha vinti 7, Ferrari e McLaren 5 ciascuna, la Mercedes 3 nella fase centrale del Campionato, quando sembrava che anche lei potesse inserirsi nella lotta per il Costruttori. Quindi le distanze sono ravvicinate e le chance di ribaltare le gerarchie sempre all’orizzonte. Ogni tracciato fa storia a sé. Le configurazioni di ogni monoposto sono molteplici e, di pista in pista, si scelgono le componenti migliori per estrarre il massimo potenziale. Assai difficile, quindi, ipotizzare come andranno le cose una volta messe le ruote sull’asfalto. In Texas ed in Messico i ragazzi di Maranello sembravano avere una marcia in più, ma in Brasile si usano altre ali che possono aiutare a far lavorare le gomme nella finestra migliore.
Ieri ad Interlagos si è disputata la gara Sprint che, più delle qualifiche, può dare segnali di come è il rapporto di ogni vettura con il particolare tracciato, soprattutto sul passo gara. Il verdetto, però, non è affatto definitivo perché, dalla Sprint Race alla lotta per la pole della gara vera, si può intervenire sugli assetti, correggendo qualcosa che non ha funzionato. I punti pesanti sono in palio oggi e, per vedere come andrà a finire la battaglia per il Costruttori fra Ferrari e McLaren, e quella fra Verstappen e Norris per il Piloti, bisognerà che si spenga il semaforo che dà il via al GP. Sprint Race e relative qualifiche sono state amiche della McLaren. Le monoposto papaya hanno dominato, davanti ad un Verstappen che però è sembrato aver ritrovato la giusta via.
Che la Red Bull in Brasile non vada poi così male lo conferma la prestazione del sempre un po’ appannato Perez e come filavano entrambe le RB nel finale: Max faceva pressione sul duo di Woking, mentre Checo è riuscito addirittura a segnare il giro più veloce all’ultimo della Sprint. Davanti Norris e Piastri sul finale si sono scambiate le posizioni per favorire l’inglese ancora in lotta per il titolo. Il cannibale, però, ancora una volta è vittima della sindrome di non essere più il padrone assoluto, si è fatto prendere dalla foga ed è stato penalizzato di 5 secondi per aver affiancato Oscar in regime di virtual safety car.
Così ha dovuto lasciare la posizione Leclerc che ha chiuso terzo, piazzandosi davanti a Sainz che era risalito in scia al compagno di squadra. Le Rosse hanno un po’ sofferto proprio sul loro punto forte, la gestione dei pneumatici. Carlos all’inizio non aveva feeling, mentre sul finire il Principino ha cotto le coperture posteriori. Vedremo come andrà nel pomeriggio quando la distanza da coprire sarà tripla pur facendo i pit stop. In serata erano in programma le qualifiche del gran premio, ma su San Paolo si è abbattuto un autentico nubifragio che in poco tempo ha riversato sulla zona del circuito qualche decina di millimetri d’acqua.
Il fondo stradale, rifatto integralmente da meno di un mese, non facilita il drenaggio e le pozze d’acqua in traiettoria sono numerose. All’ora stabilita l’asfalto era impraticabile, il direttore di corsa ha più volte rinviato il programma fino al limite delle due ore quando, oltre ai problemi di acquaplaning, si sono aggiunti quelli di visibilità per il sopraggiungere dell’oscurità. La lotta per la pole, tempo permettendo, è rinviata a questa mattina alle 11.30 italiane, insieme alla sfilata di Hamilton con la McLaren di Senna. Il via del Gran Premio è stato anticipato, considerate le previsioni meteo, alle 16.30.