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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Lando Norris con la McLaren impegnatu sulla pista di Sakhir in Bahrain

Ferrari già in forma, ma gli altri tre top team sono in agguato: s'infiammano i test di Sakhir

di Giorgio Ursicino

Si accendono i motori, iniziano i giochi. E, dall’inizio, si fa molto sul serio. Non sembrano le prime prove delle nuove monoposto che hanno percorso qualche centinaio di chilometri per il “filming day”, le astronavi 2025 danno l’impressione di essere dei frutti già maturi, tipici della stagione avanzata. D’accordo per i bolidi ed effetto suolo sarà la quarta ed ultima stagione ed i tecnici conoscono a fondo tutti i loro segreti. Poi si chiude un ciclo e più di un team vuole mettere a frutto gli sforzi profusi su questi progetti per concretizzare un risultato importante, titoli finora finiti tutti nella bacheca della Red Bull e di Max Verstappen con l’esclusione dell’ultimo Costruttori magnificamente acchiappato dalla McLaren. A Sakhir, in Bahrain, sono previsti tre giorni di test, ieri, oggi e domani.

Otto ore ogni giornata, dalla 8 alle 17 italiane con una pausa di sessanta minuti per mangiare qualcosa e per consentire ai meccanici di adattare le vetture ai diversi piloti, è infatti concesso l’utilizzo di una sola monoposto per ogni scuderia. Già nella mattinata di mercoledì i driver hanno percorso tutti un buon numero di giri. Non sono certo mancate le vernici colorate applicate sulle monoposto ne i rastrelli dietro gli pneumatici per correlare il comportamento in pista con la massa di dati rilevati in galleria del vento ed al simulatore. Più le due realtà coincidono più si può spingere il lavoro di sviluppo che nelle sedi è già cominciato. Nonostante questo approccio che è sicuramente impegnativo, e la ricerca degli assetti migliori la prima volta che si spinge a fondo, i ragazzi al volante hanno avuto il tempo di andare a sfrugugliare il cronometro.

I team principal sembrano aver fatto la stessa scelta per decidere chi dovesse scendere in pista per primo. Per carità, non parliamo di prima o seconda guida, ma non si può negare che nel pomeriggio sono stati schierati i piloti con più potenziale immediato. La Red Bull ha messo in macchina il quattro volte campione del mondo Verstappen, la McLaren il vice campione Norris, la Ferrari l’espertissimo in rosso Leclerc e la Mercedes il giovane, ma già espertissimo Russell. Questo poker, quindi, ha girato contemporaneamente, nelle stesse condizioni ambientali e di gommatura. In realtà, in precedenza, con i loro compagni di squadra non c’è stato da annoiarsi. Hamilton ha guidato per la prima volta la Ferrari SF-25 in mezzo agli altri, ma soprattutto ha fatto il suo esordio il giovanissimo italiano Kimi Andrea Antonelli con la Mercedes W16.

Ed i fenomeni hanno dato spettacolo. Kimi, nel corso delle quattro ore a sua disposizione ha completato il lavoro che gli avevano preparato gli ingegneri, effettuando 78 giri (più della lunghezza di un gran premio) ed è stato in grado di segnare il miglio tempo assoluto (1’31”428). I tempi in queste condizioni, è bene ricordarlo, contano molto poco, ma sicuramente è meglio essere primo che ultimo. Il baby di Bologna ha messo in fila Lawson con la Red Bull ed Albon con la Williams, mentre il baronetto ha chiuso il test il quinta posizione staccato da Andrea di 4 decimi. Oltre a regolare l’assetto nessuno dei migliori ha avuto inconvenienti importanti. Lewis ha percorso solo qualche chilometro in meno, 70 giri.

L’atmosfera si è surriscaldata il pomeriggio quando sono scesi in pista i pezzi da novanta che hanno potuto anche sfruttare il lavoro sulle regolazioni fatte dal compagni al mattino. Sei piloti, alla fine, sono stati più veloci di Antonelli, ma chiaramente le condizioni erano diverse. Il più rapido in assoluto è stato Lando con la McLaren che ha preceduto George con la Mercedes, Max con la Red Bull e Charles con la Ferrari. Fra il primo ed il quarto ci sono 4 decimi, mentre al 5° posto ha chiuso Sainz con la Williams e ad un secondo secco Gasly con l’Apine. La cosa di maggior rilevo è che, appena messe le ruote sull’asfalto i top team sono vicini fra loro e, se la situazione si confermerà, sarà garanzia di una stagione entusiasmante.

L’altro elemento sicuro è che le monoposto sono state un secondo più rapide di quanto fossero le monoposto 2024 il primo giorno. Norris si è avvicinato ad 1”3 dalla pole di Verstappen lo scorso anno nel Gran Premio del Bahrain. Una performance più che lusinghiera che evidenzia l’ottimo lavoro fatto sulle nove macchine. Non è il caso di avanzare verdetti, ma la vetture papaya ha fatto vedere la sua consistenza percorrendo meno giri di tutte, mentre la Red Bull sembra aver messo a posto le cose che non andavano nella seconda parte della scorsa stagione. Il Cavallino si è un po’ nascosto o almeno a rinunciato a montare le gomme nuove nel finale simulando un giro da pole. Sul passo gara, comunque, Norris e Verstappen hanno impressionato per la costanza dei tempi nonostante i pochi chilometri sulle spalle. Oggi si replica e, probabilmente, i tempi scenderanno. La Fia intanto ha confermato nel Gran Premio di Montecarlo saranno obbligatorie due soste ai box.

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Giovedì 27 Febbraio 2025 - Ultimo aggiornamento: 28-02-2025 09:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA