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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Lewis Hamilton con la Ferrari SF-25 nei test invernali dal Bahrain

Ferrari in agguato in Bahrain: la McLaren sembra in vantaggio, Antonelli molto consistente con la Mercedes

di Giorgio Ursicino

La “full immmersion” è finita. I tre giorni no-stop in Bahrain, per mettere alla frusta le nuove monoposto nel loro ultimo anno del ciclo tecnico, vanno in archivio. Scordatavi di conoscere in anticipo che partirà in pole position fra due settimane a Melbourne. E, ancor più, chi agguanterà il trofeo del GP d’Australia che aprirà ufficialmente i giochi di una stagione che si annuncia entusiasmante. I test sono stati lunghi, otto ore al giorno, e diverse indicazioni l’hanno date. Ma quando si tratta di scommettere nessun leone del paddock è disposto a puntare i soldi. Ci può essere chi si è un po’ nascosto. Chi ha preferito attenersi al proprio lavoro di verifica e di ricerca degli assetti che magari non prevedeva il “time attack”, la simulazione di un giro da pole.

Ci si può sbilanciare, dunque, ma non più di tanto. Ed essere pronti a fare marcia indietro se il cronometro vero ribalterà le gerarchie. Veniamo agli aspetti più certi. Le monoposto attuali sono molto “mature”, le squadre attualmente dispongono di apparati di simulazione quasi perfetti ed i bolidi, ancor prima di essere montati, è come se avessero percorso migliaia di chilometri. Pochi gli inconvenienti di rilievo. Quasi nessuno i guasti importanti. I carri attrezzi rischiano di essere rottamati e sono rimasti ad annoiarsi nei loro parcheggi. Anche i driver sono diventati bionici e, nonostante ci fossero molti esordienti e i giri macinati sono stati parecchi, nessuno ha fatto un’uscita con il botto. Quindi una grande affidabilità è confermata.

Sul piano delle performance, invece, ci sono un paio di sorprese in parte attese. Ai “Fab Four”, che hanno infiammato lo scorso anno vincendo ciascuno quattro gran premi, si sono avvicinati due outsider che hanno addirittura sfidato i top team: da una parte l’Alpine, dall’altra la Williams. Che l’istrionico presidente del gruppo Renault Luca de Meo abbia visto giusto a convincere l’esperto Briatore è cosa certa: se serviva uno che decidesse senza traccheggiare Flavio ha sicuramente una marcia in più. Anche ieri Gasly ha messo il naso nelle parti alte delle classifica e lo ha fatto con tempi interessanti.

Ancora di più si è fatta notare la Williams del neoacquisto Sainz che proprio con Carlos è risultata la più veloce nei tre giorni di prove, quella che più si è avvicinata al tempo della pole della gara del 2024. La conferma è arrivata dal compagno Albon terzo ieri ad appena un decimo del più veloce Russell. Fra i quattro team favoriti nessuno ha mostrato il colpo del ko, ma sono tutti concordi nel ritenere la McLaren campione del mondo Costruttori la vettura più in palla. Buoni i giri veloci di Norris e Piastri, ma ha impressionato di più la simulazione di gara di Lando giovedì quando c’era la pista migliore: l’inglese ha migliorato di oltre un minuto la performance di Verstappen quando l’anno scorso vinse il GP del Bahrain.

La Mercedes è apparsa meno discontinua del 2024, ieri Russell è stato il più veloce ed Antonelli ha messo in pista una consistenza insolita per un debuttante. La Red Bull è ancora alla ricerca del bilanciamento migliore, ma ha sempre Verstappen. Infine la Ferrari, non ha impressionato, ma certo non deluso e sembra che i ragazzi di Vasseur più degli altri non hanno cercato il colpo ad effetto. Ieri Hamilton, che ha avuto un piccolo problema all’impianto idralico del cambio, si è fermato addirittura in anticipo perché aveva finito il lavoro da fare. «È vero i test non mi entusiasmano, ma questa volta mi sono proprio divertito. Non vedo l’ora di correre», ha detto Lewis con il sorriso di un bambino. Più abbottonato Leclerc: «Abbiamo lavorato bene, ma non mi sbilancio: dobbiamo ancora trovare l’assetto migliore».

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Sabato 1 Marzo 2025 - Ultimo aggiornamento: 02-03-2025 19:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA