Il sogno non s’avvera. Per vedere un titolo mondiale tornare a Maranello bisognerà attendere il 2025 quando in Ferrari, a fianco dell’ormai esperto Principino, ci sarà sua maestà Lewis Hamilton. La ciliegiona sulla torta. Sarà la terza stagione di Frédéric Vasseur nella Motor Valley. L’ingegnere francese, senza rivoluzioni, ha ormai rimodellato gli ingranaggi fondamentali della squadra e, con l’arrivo del campionissimo inglese, il cerchio si dovrebbe chiudere. Ieri ad Abu Dhabi è andata come si immaginava, anche se, come chiedeva il team principal, la Ferrari ha tenuto aperta la speranza fino all’ultima curva del giro finale.
Il gran premio sulla pista di Yas Marina l’ha vinto Lando Norris, il suo quarto stagionale, affiancato delle otto pole position nella seconda parte del campionato. A conferma della crescita dell’inglese c’è il fatto che il bravo compagno Oscar Piastri si è aggiudicato due gare, ma non è mai riuscito a scattare davanti a tutti sullo schieramento. Il Cavallino ha messo una pressione enorme, nonostante Leclerc partisse in penultima posizione. Facendo il massimo come avevano promesso, già a metà gara Carlos e Charles erano in seconda e terza posizione che hanno garantito ad entrambi di finire sul podio.
Lando era poco davanti, ma controllava. Non poteva permettersi il minimo errore e pregare che il suo bolide non avesse il minimo problema di affidabilità. Se avesse perso la gara, il titolo riservato ai Costruttori avrebbe repentinamente cambiato direzione di 180 gradi, puntando da Nord a Sud. Il compagno di squadra australiano, infatti, era finito fuori da giochi alla prima curva quando Verstappen, poi penalizzato dai commissari, gli è entrato nella pancia. A quel punto Norris aveva un solo risultato utile non avendo più coperture: per acchiappare il Mondiale doveva o vincere o vincere, perché alle sue spalle aveva i ferraristi scatenati.
Il passo gara ha confermato che McLaren e Ferrari avevano le armi più affilate, anche di Mercedes e Red Bull. Sul tracciato del Golfo, ricco di curvoni veloci, la monoposto papaya era un filo più a suo agio e se Lando non fosse stato chiamato a guidare sulle uova per portare a casa la vittoria forse il distacco finale fra Norris e Sainz sarebbe stato più consistente. Era l’ottava volta che i team più prestigiosi e vincenti della F1 si sfidavano all’ultima gara per il titolo Costruttori e Woking è riuscita ad appaiare Maranello a quota quattro. I britannici riportano a casa il Trofeo dopo un digiuno di 26 anni.
Alla fine la differenza è di soli 14 punti (666 a 652), mentre fra i Piloti l’inglese che ha dominato ad Abu Dhabi ha rafforzato la seconda posizione alle spalle di Verstappen staccando Charles di 18 punti (374 a 356). Per la Ferrari è stata una stagione positiva. Di crescita. Specialmente nel finale la SF-24 è stata quasi sempre competitiva e, in qualche caso, la migliore del gruppone. La Ferrari, oltre a lottare fino all’ultimo fra i Costruttori, ha piazzato il monegasco terzo e lo spagnolo quinto nel Piloti. Leclerc ha sperato fino a ieri nella piazza d’onore poi finita a Norris, Carlos ha chiuso a soli due punti da Piastri (292 a 290). I ferraristi hanno vinto 5 gare (3 il driver di Montecarlo, 2 quello di Madrid), contro le 9 di Verstappen e le 4 delle Mercedes (2 per uno Lewis e George).
Il Campionato, iniziato com’era finito nel 2023 con il dominio Red Bull, si è improvvisamente acceso con 4 squadre in grado di vincere. Degli 8 piloti dei 4 top team, il più deludente è stato Perez, l’unico che non è riuscito mai a vincere e che ha chiuso, staccatissimo, in ottava posizione con un terzo dei punti rispetto al cannibale (437 a 152). Nonostante un contratto rinnovato quest’anno, sarà molto difficile vedere Sergio e Max ancora insieme e quella di Abu Dhabi potrebbe essere stata l’ultima apparizione del messicano nel Circus.