Geely sbarca in Italia, la mobilità intelligente parte dal nostro paese per conquistare l'Europa
Per l’Europa, e in particolare per il mondo dell’auto, non è un momento felice. Due cattive guerre incombono ai nostri confini sconvolgendo lo scenario economico, mentre avanza l’indispensabile transizione energetica che mette sotto pressione attività consolidate da tempo. Ma, come l’esperienza insegna, in questa atmosfera cupa trapelano diversi raggi di luce. I cambiamenti, quasi sempre, fanno sbocciare promettenti opportunità e, su settori magari un po’ seduti, arriva una ventata di freschezza capace di attirare, o addirittura far nascere, realtà diverse, piene di forza e creatività. Soggetti in grado di stimolare e dare un impulso positivo anche alla concorrenza. E, in questo contesto, la Penisola è sicuramente un bocconcino molto allettante nonostante alcuni settori attraversino una “pausa di riflessione”.
Il nostro paese ha grandi prospettive dal punto di vista della mobilità, sia per lo spessore del mercato, sia per la tradizione e passione che ha storicamente alimentato il comparto. Così, di punto in bianco, appare all’orizzonte una ghiotta chance: due eccellenze globali, ognuna nella sua particolare specializzazione, si uniscono attratte dal potenziale tricolore. Da una parte la cinese Geely, dall’altra la saudita Jameel Motors, collaborano siglando uno strategico accordo per portare nel Belpaese la punta di diamante della futura mobilità. L’accordo “asiatico” prevede di importare, distribuire e vendere, nel modo più vantaggioso possibile per i clienti, le autovetture del brand Geely, la parte più corposa del Gruppo che i nostri automobilisti già conoscono ed apprezzano.
Cosa sia il gigante fondato dal visionario orientale Li Shufu lo sanno in molti e nel sintetico focus qui sotto c’è un quadretto riepilogativo. Geely Auto è già protagonista assoluto nel pianeta della mobilità e nel primo semestre del 2025 ha registrato una favolosa crescita del 47% rispetto allo scorso anno, un trend che ha imposto di alzare il target di vetture vendute a fine esercizio a 3 milioni. Per carità, una soddisfazione per Shufu. Ma non è certo questo che lo rende orgoglioso perché lui è sceso in campo per giocare un’altra partita: essere uno dei protagonisti di riferimento della nuova mobilità e, da questa angolazione, l’obiettivo è stato già pienamente centrato e può solo rafforzarsi. Sempre nel primo semestre da poco concluso, infatti, il colosso di Hangzhou ha piazzato oltre 700 mila unità di auto a nuova energia (NEV), cioè con la spina, il 126% in più rispetto al 2024.
Con questi volumi rivaleggia con Tesla per il secondo posto nella classifica delle NEV, alle spalle di BYD, ma visto il vigore della crescita l’obiettivo sorpasso nei confronti degli americani è praticamente scontato. In particolare nei 44 paesi in cui Geely attualmente esporta (anche questi in vertiginoso aumento) sono state piazzate quasi 200mila auto a fine giugno, con un aumento del 307% delle full electric. Ma Geely ha sposato l’Italia, non solo in quanto è uno dei primi mercati (insieme alla Polonia) dove sbarca come brand (come gruppo è presente da tempo), anche perché il nostro è uno dei 5 paesi nei quali sono ubicati gli studi di design globali che possono contare su oltre 1.000 dipendenti. Il fascino per la moda e lo stile di Milano dal 2023 si aggiunge a Shanghai, Ningbo, Göteborg e Coventry.
Meno nota per i più in Italia è l’altra faccia della luna, la Jameel Motors. Se la Cina è una potenza emergente ormai da qualche decennio, impressionante il balzo che ha fatto l’Arabia Saudita nell’ultimo periodo, aprendosi e salendo alla ribalta come avevano già fatto gli Emirati. Nel 1945, ormai più di 80 anni fa, Abdul Latif Jameel aprì una stazione di servizio a Jeddah nella quale iniziò a vendere anche pezzi di ricambio per auto americane e poi vetture intere. Dieci anni dopo la prima svolta: acquistò 4 Land Cruiser dalla Toyota che lo nominò distributore per l’Arabia Saudita. Da quel giorno i rapporti con il Giappone sono diventati sempre più stretti tanto che si è creato un legame fra la famiglia Jameel e quella Toyoda.
Oggi Jameel Motors è uno dei principali distributori mondiali per Nagoya, in 7 decenni da partnership le due realtà si sono talmente integrate che le generazioni successive di Jameel (sta per scendere in pista la quarta) sono state formate direttamente nel Sol Levante secondo i principi del Kaizen (miglioramento continuo). Oltre alla Cina, Jameel opera per Toyota anche in Giappone dove gestisce Lexus Nerima, l’unica concessionaria in mani straniere. Con gli anni Jameel è diventata una realtà globale che opera quasi in tutti i continenti ed ha rapporti con molti costruttori, spesso concorrenti fra loro (fra i principali Toyota, Lexus, BYD, MG Motor, GAC Motor, Farizon Auto, Changan Automobile, Geely Auto e Hino).
A guidare l’azienda operante in Italia è stato chiamato Marco Santucci, un manager con grande esperienza nell’automotive che ha lavorato per Ford, Toyota e negli ultimi anni è stato Presidente e Ceo di Jaguar Land Rover Italia: «Con la tecnologia d’avanguardia di Geely Auto e l’approccio centrato sul cliente di Jameel Motors, siamo nella posizione ideale per portare un reale valore al mercato. Restare flessibili e aperti al cambiamento sarà la chiave per garantire il successo futuro e generare un impatto positivo per i clienti e il settore».

