
Hamilton sbarca a Maranello, per la Ferrari inizia una nuova era: «Scriviamo insieme la storia»
Il grande giorno è arrivato, si apre una nuova era. Magari non lunga, ma che potrebbe essere travolgente, mandando in delirio i tifosi, tanti, dell’intero pianeta. Di fronte al matrimonio più epocale mai celebrato in Formula 1, anche i sostenitori di altre squadre e di altri piloti non possono evitare di appassionarsi. Commuoversi. Da una parte la Ferrari, la Scuderia più antica e più titolata del Circus per la quale tutti i driver sognano di poter guidare. Dall’altra, il Baronetto di Sua Maestà che, fresco di aver festeggiato i suoi primi quarantanni, ha deciso di rimettersi in gioco per entrare nella leggenda dalla porta principale. La posta è altissima, si comprende facilmente.
Il Cavallino sogna di interrompere un digiuno di quasi vent’anni lasciandosi cavalcare dal fenomeno britannico. Il driver più vittorioso di tutti i tempi, l’unico al mondo ad aver conquistato 7 Mondiali, vinto oltre 100 GP acchiappandosi più di 100 pole, vuole cancellare 4 anni di astinenza e prendersi la rivincita su Verstappen mettendo in bacheca l’ottavo titolo proprio al volante di una monoposto rossa. L’ambizione di tutti i bambini. Sembra un sogno, ma può diventare realtà spedendo tutta la F1 verso una nuova realtà. Qualcosa di mai avvenuto. Ieri è stato il primo giorno di questo straordinario viaggio che ha la spinta di tutti, organizzatori e agenti federali compresi.
Lewis, da tempo una star mediatica che non lascia nulla al caso anche dal punto di vista del look, si è presentato ai cancelli di Maranello di lunedì mattina abbastanza presto. Come un lavoratore comune. Le sue vacanze sono state brevi poiché l’8 dicembre era ancora ad Abu Dhabi al volante della sua vecchia Mercedes e dopo si riposato pochissimo girando il mondo e trovando anche il tempo di fare snowboard in Canada con il campionissimo Shaun White. Sul profilo Instagram di Hamilton, seguito da milioni di appassionati, ci sono video da brividi. A confronto l’incidente di Lauda nel ‘76 mentre faceva motocross appare un passatempo super sicuro. In doppio petto nero ed elegante cappotto in tinta per battere il freddo, Lewis ha varcato per la prima volta ufficialmente il cancello principale della Gestione Sportiva ed è stato inserito in un protocollo più serrato di quello di Trump che si stava preparando a giurare in Campidoglio come inquilino della Casa Bianca.
Nulla è stato lasciato al caso, tutto doveva essere glorioso e iconico. Benedetto Vigna e Frédéric Vasseur, le guide operative di Maranello nei rispettivi campi che, insieme al presidente John Elkann hanno fortemente voluto l’inglese, erano ad attenderlo davanti alla casa al centro del circuito di Fiorano. Dove aveva l’ufficio l’ingegner Ferrari e dove dormivano i piloti, Schumacher compreso, durante i lunghi test. Proprio lì la foto ufficiale che per primo ha postato su Instagram proprio Lewis: «Ci sono giorni che sai ricorderai per sempre. Oggi, il mio primo da pilota Ferrari, è certamente uno di quelli. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di raggiungere traguardi che non avrei mai pensato possibili, ma una parte di me ha sempre tenuto stretto il sogno di correre in rosso. Non potrei essere più felice che questo sogno si realizza».
Facendosi fotografare con una F40 che certo non era lì per caso Hamilton ringrazia tutti: «Sono incredibilmente grato a John Elkann, Benedetto Vigna, Fred Vasseur e a tutti in Ferrari per la fiducia che hanno riposto in me e per avermi reso parte di questa famiglia. Sono entusiasta di iniziare questa nuova era e di incominciare a lavorare con un gruppo di persone di talento che sono per me fonte di grande ispirazione. Mi impegnerò per dare il massimo per il team, per l’azienda e per i tifosi». La giornata è continuata intensa fra incontri con i tecnici, visite ai reparti, un passaggio al simulatore e, si dice, anche “fare” il sedile e visionare il volante se aveva le modifiche che aveva suggerito lui. Dopo il bagno di folla anche questo programmato: il fenomeno ha salutato i tifosi che aumentavano man mano, facendo autografi, scattando selfie e salutando in italiano, sempre con un sorriso stampato sul volto a conferma della sua felicità.