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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La Tesla Roadster

Le meraviglie della mobilità elettrica: Tesla Roadster è l'auto più potente del mondo

di Giorgio Ursicino

Un sogno nato in California, il Frecciarossa a quattro posti. La Silicon Valley, il luogo al mondo dove più si vive nel futuro, si mette al petto un’altra medaglia scintillante. Viene da Palo Alto, infatti, la vettura di serie più performante mai realizzata sul pianeta terra. Strappa il primato, non tanto alla vecchia Detroit culla dell’auto americana, quanto alla Motor Valley tricolore, dove nascono le supercar più esclusive e veloci del pianeta: le Maserati, le Lamborghini e, soprattutto, le Ferrari. Com’è possibile? Si è rivoltato il mondo?

Può succedere se, dietro al progetto, c’è una miscela esplosiva come quella che ha dato vita alla roadster del Far West. Da una parte, la motorizzazione elettrica che ha innescato la rivoluzione della mobilità monopolizzando il domani; dall’altra, un genio allo stato puro come Elon Musk, uno che vive a pane e sfide impossibili, molte delle quali già trasformate in realtà scuotendo il globo in questo inizio di terzo millennio. Il prossimo oggetto del desidero si chiama così com’è: Roadster. E ha sul cofano l’avveniristica griffe Tesla, l’azienda americana che produce auto a batterie solo da otto anni visto che la Model S, la prima auto di serie del brand, è stata lanciata nel 2012.

Le Tesla sono gioielli nati nell’era dei computer, non hanno mai visto un foglio o un tavolo da disegno. La loro ambiziosa reputazione si basa tutta sull’innovazione e sulla tecnologia che moltiplicano almeno per dieci gli anni di storia. In Tesla tutto è diverso dai tradizionali costruttori e Musk ha potuto osare dipingendo l’azienda a sua immagine e somiglianza. In pochi anni il boom. Oltre alla fabbrica madre di Fremont in California (ex GM e Toyota, capacità mezzo milione l’anno), 4 Gigafactory: la 1 a Reno in Nevada per produrre batterie, la 2 a Buffalo vicino New York per le celle solari, la 3 e la 4 di assemblaggio veicoli per fornire vetture a Cina e Europa (a Shanghai e Berlino). Auto vendute via internet, distribuzione centralizzata, poche filiali nazionali.

Quando Sergio Marchionne, nel gennaio 2018, sorprese il mondo, dicendo, fra la sorpresa generale, che la Ferrari avrebbe prodotto per prima una supercar elettrica, intendeva rivendicare una leadership gloriosa rispondendo alla provocazione del giovane e rampatissimo Elon Musk. Il visionario pochi giorni prima aveva presentato al Jet Center di Hawthorne a Los Angeles la sua Roadster, disintegrando i precedenti parametri. Numeri da favola, come non innamorarsi. E uno dall’intuito di Marchionne capi al volo che, non si sa quando, quello sarebbe stato il futuro. Musk ha una fiducia sconfinata nella sua presunzione.

A differenza di altre rivali, le Tesla vanno in vendita al momento della presentazione, poco importa se i gioielli arriveranno in strada dopo due, tre o anche più anni. Coronavirus permettendo, ormai dovrebbe mancare poco per poterla provare. I primi esemplari, tutti prenotati e regolarmente pagati, sono stati acquistati dalle case concorrenti che non stanno nella pelle per vedere se quanto plasmato da Musk sia vero. Sulla carta, la Roadster è imbattibile, non ha un punto debole. Chiaramente, è il massimo dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico e acustico poiché è zero emission e lancia solo il sibilo di un razzo.

Le altre doti lasciano ancora di più a bocca aperta anche se ormai siamo abituati a non molestare i modelli a batterie dal punto di vista della prestazioni. Raadster è equipaggiata con tre propulsori elettrici, uno sull’avantreno, uno ciascuno sulle ruote posteriori. La potenza dovrebbe essere 1.250 cavalli, ma la coppia è la cosa più impressionane: 10.000 Nm immediatamente disponibili. Con una cavalleria del genere, le performance sono di una nuova era: la velocità massima supera i 400 km/h, i 0-100 volano via in meno di due secondi. In un attimo, un balzo epocale: le miglior supercar termiche sono da qualche anno ferme su tempi superiori del 50%. Ma non basta. Roadster ha il tetto in vetro che si può riporre nel bagagliaio e un abitacolo che può ospitare quattro persone (non vi aspettate troppo dai sedili posteriori).

Rispetto alla altre berlinette a motore centrale ci sono due posti in più perché i cuori elettrici sono compatti e vicini alle ruote. Ultima meraviglia, le batterie che Musk si è fatto in casa nella Gigafactory di Reno collaborando con i giapponesi della Panasonic, i coreani della LG e avanzati fornitori cinesi. Roadster, infatti, ha potenza più o meno doppia dei migliori modelli attualmente disponibili. L’accumulatore è da 200 kWh, si ricarica con colonnine a 350 kWh (super veloci) e garantisce un’autonomia di oltre mille chilometri, circa il doppio di una rivale con motore a scoppio. Ma l’autonomia non era un limite invalicabile della auto elettriche? Anche il prezzo è intrigante, da 200 mila a 250 mila euro e, visto quello che offre, non è affatto tanto.

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Venerdì 1 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 08-05-2020 08:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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