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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Da sinistra, Luca de Meo ceo di Renault Group, Dominique Senard presidente del gigante francese e Uchida numero uno di Nissan

Renault-Nissan, scoppia la pace: la casa francese riduce la presenza nel capitale di quella nipponica per rilanciare l'Alleanza

di Giorgio Ursicino

Azzerare per ripartire. Renault e Nissan mettono una pietra sopra le recenti incomprensioni ed iniziano un nuovo rapporto su base paritetica. Probabilmente l’unico modo per uscire dalla palude senza continuare a farsi male da sole. Le forti frizioni fra giapponesi e francesi negli ultimi anni avevano generato pericolose turbolenze, intralciando l’operatività delle due aziende. Disturbate, inoltre, come tutti i concorrenti, dalla pandemia, dal caro energia, dalla crisi dei semiconduttori e, per ultimo, dalla guerra in Ucraina. L’Alleanza franco-giapponese, nata nel 1999, diversi anni dopo ha imbarcato un terzo partner, la Mitsubishi e, nel 2017, sommando le vendite dei tre brand, è diventata il più grande produttore del mondo, scavalcando i colossi Toyota e Volkswagen. La casa di Yokohama aveva chiaramente manifestato la sua insoddisfazione nel rapporto asimmetrico con Parigi, uno schema che quando fu “inventato”, alla fine dello scorso millennio, sembrava soddisfacente per entrambe anche se oggettivamente sbilanciato.

Nissan aveva il 15% di Renault che a sua volta controllava bel il 43,4% del gruppo nipponico. Ora, dopo lunghe trattative nelle quali ha avuto un ruolo chiave il Ceo della Regie, l’italiano Luca de Meo, i transalpini hanno accettato di venire incontro alle esigenze del Sol Levante che si sentiva penalizzato. Secondo la nuova intesa appena siglata, che deve essere ancora sottoposta ai consigli di amministrazioni delle due società, Yokohama manterrà la sua quota in Renault, mentre quest’ultima scenderà ad una partecipazione di pari livello spostando momentaneamente i titoli eccedenti (il 28,4% del capitale, non una sciocchezza) in un fondo fiduciario francese senza diritto di voto (i dividenti, invece, resteranno a Renault) che valuterà se e quando sarà il momento di vendere le azioni senza alcuna scadenza temporale. La nuova collaborazione sarà fondamentale per rimettere in carreggiata l’Alleanza che tanta soddisfazione aveva dato ai suoi partner.

L’ad dei parigini aveva fatto trapelare che questa poteva essere la soluzione per consentire alle ingenti risorse di rimettersi in moto. D’altra parte la lunga militanza comune, accompagnata spesso della stessa guida, aveva esaltato le sinergie consentendo ingenti risparmi, ma creando un legame quasi indissolubile. Nei numerosi colloqui per trovare l’intesa sarà stata valutata l’ipotesi di andare ognuno per la propria strada, ma sarebbe stato un controsenso. I due gruppi, infatti, utilizzano le stesse piattaforme, fra le quali c’è una delle prime native elettriche (CMF-EV) dove il tandem è in posizione privilegiata ad ha già sul mercato la Megane e l’Ariya 100% a batterie.

La nuova partnership si concentrerà su progetti operativi a forte creazione di valore in America Latina, India ed Europa che si svilupperanno su tre assi: mercati, veicoli e tecnologie. I partner potranno aderire a nuove iniziative contando su un’agilità strategica come Ampere, la nuova società esclusiva per auto elettriche che creerà Renault e verrà quotata in borsa. Nell’accordo, però, non è specificato con che percentuale di capitale Nissan potrebbe partecipare all’operazione e forse per questo il titolo della casa francese ha perso il 4% alla borsa di Parigi. L’accordo nel suo complesso è invece giudicato positivamente da esperti ed analisti e l’azione è prevista in crescita fino a 46 euro rispetto ai 36,6 a cui ha chiuso ieri.

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Martedì 31 Gennaio 2023 - Ultimo aggiornamento: 02-02-2023 12:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA