Tesla è un’auto speciale. Testimonial nativo del rispetto ambientale e della mobilità ecologica. Quella priva di emissioni. Quest’aspetto, però, è quasi naturale, scontato. Non è affatto l’unica ragione per cui i clienti all’avanguardia la scelgono, decidono di usarla. Oltre alle doti che blindano la crescente coscienza “green” dell’automobilista del terzo millennio, infatti, l’invenzione del geniale Musk rivendica caratteristiche che la rendono obiettivamente imparagonabile a qualsiasi altra vettura, a prescindere dal tipo di alimentazione. Come dire, una fuoriclasse. Il simbolo moderno dell’auto americana, in questa partenza bruciante di avventura commerciale, non si è limitato a dominare l’ancora marginale mercato “full electric”. Si è tuffata, con autorità e coraggio, nell’oceano delle vendite assolute, raccogliendo risultati esaltanti non previsti dai più.
Insomma, ha giocato in modo sfrontato nel corposo supermarket globale dell’automotive, centrando target veramente sorprendenti. In altre parole ha vinto. È diventata la “best seller” fra migliaia di modelli termici che, da sempre, dominavano lo scenario. Nel 2023, ultimo esercizio da poco archiviato, è stata una Tesla l’auto più richiesta d’Europa. E, lo stesso gioiello, è stato anche il veicolo più venduto del globo. In Italia, chiaramente, dove il comparto delle BEV (le auto esclusivamente a batteria) è poco più che allo stato embrionale (appena un 2,8% da gennaio ad aprile 2024), le protagoniste al 100% ad energia pulita non hanno alcuna pretesa di primeggiare, ma nel loro orticello (quello delle “zero emission”) sono due le proposte a stelle e strisce più gettonate in assoluto. Sia nell’intero ultimo anno che nel primo quadrimestre del nuovo.
E non sono affatto vetture compatte preferite dagli europei, ma modelli lunghi oltre 470 centimetri, dal forte sapore premium. Facile da individuare i punti a favore che le rendono appetibili: performance, piacere di guida, agilità, facilità di utilizzo, comfort, rumorosità, affidabilità, durata, costi di gestione. Infine, ma non ultimo il prezzo d’acquisto che per Tesla è assolutamente fisso perché si acquista direttamente “in fabbrica”. Quindi non è un’eresia sostenere che un’auto tradizionale, di dimensioni e caratteristiche simili, possa costare quasi il doppio. La sorpresa più recente è dei giorni scorsi: i ragazzi di Elon hanno completato verso l’alto la gamma della Model 3, l’offerta d’ingresso nell’elettrizzante pianeta Tesla. La Performance, così si chiama l’astronave accessibile, costa 55.990 euro e, per molti diversi, ha le prestazioni confrontabili con una supercar a due posti secchi.
La yankee accelera da 0 a 100 in soli 3,1 secondi e supera i 260 orari di velocità massima grazie alla potenza dei suoi due motori entrambi sugli assi, in grado di sviluppare una potenza di picco di 460 cavalli. È il più potente powertrain mai utilizzato dalla “3”, con le debite proporzioni qualcosa di molto simile alla Model S Plaid, la berlina 5 posti capace di ridicolizzare le sportive estreme con propulsore a combustione grazie ai suoi oltre mille cavalli capaci di spingerla oltre i 320 orari con tre pewer unit rivestiti in carbonio (autonomia oltre 600 chilometri). Performance è incollata all’asfalto, con un assetto ribassato ma estremamente gestibile, sospensioni raffinate, cerchi fucinati da 20 pollici, pneumatici Pirelli P Zero 4 dedicati a basso coefficiente di rotolamento (autonomia oltre 500 km) è un’aerodinamica che è lo stato dell’arte.
I freni sono adeguati al temperamento pepatissimo. Per le escursioni in pista i controlli elettronici sono personalizzabili all’infinito. Nell’abitacolo emergono dettagli in fibra di carbonio, i sedili sportivi ventilati ed i due grandi display (da 15,4” anteriore che gestisce tutta l’auto e da 8” posteriore). Il superbo impianto audio che trasforma l’ambiente silenzioso in una sala da concerto sfoggia 17 altoparlanti e due subwoofer con altrettanti amplificatori. Ma la Model 3 non è solo Performance, le altre due varianti a disposizione sorprendono per le loro caratteristiche. Nel mezzo c’è la Dual Motor Long Range a trazione integrale che offre un’autonomia nel ciclo Wltp di 629 km (ricarica metà accumulatore in un quarto d’ora alle colonnine Supercharger), brucia i 0-100 in 4,4 secondi e supera i 200 km/h (prezzo 47.990).
Sorprende ancora di più il modello di accesso, la trazione posteriore con un solo propulsore che è a listino a 40.490 euro ai quali si devono sottrarre i generosi bonus governativi che stanno per entrare in vigore. La velocità massima è sempre superiore ai 200 orari, i 0-100 volano via in 6,1”, l’autonomia con la batteria Standard supera i 500 km grazie all’efficienza complessiva e al peso contenuto (“solo” 1.765 kg) che consentono consumi record di 13,2 kWh/100 km. L’inquinamento non si combatte solo con le emissioni zero, ma anche salvaguardando energia. E, anche da questo punto di vista, Tesla al momento è imbattibile. Le cose che più sorprendono, però, sono la guidabilità con il solo pedale dell’acceleratore, che permette di muoversi in un’altra dimensione riducendo al minimo le variazioni di carico nei transitori longitudinali ed anche trasversali, ed il controllo da remoto attraverso lo smartphone di numerosissime funzioni del veicolo.