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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Il nuovo team principal della Ferrari Fred Vasseur

Vasseur, il condottiero affila le armi: «Alla Ferrari nulla è impossibile»

di Giorgio Ursicino

Per Fred oggi è una giornata “particolare”. L’ingegnere aeronautico Vasseur, che nelle formule minori ha un curriculum unico poiché ha conquistato tutto quello che si poteva vincere, debutterà in sella al Cavallino Rampante. Per il cinquantacinquenne francese (il suo compleanno è il 28 maggio, spera tanto di festeggiarlo con il primo trionfo del principino nel GP di casa che si corre proprio quel giorno) non è un esordio qualsiasi: è la sfida giusta per entrare definitivamente nella leggenda. Frédéric, infatti, ha alcune tipicità spiccate. Conosce nel profondo quasi tutti i piloti sulla griglia, avendone scoperti, plasmati e diretti una gran parte dal muretto verso imprese quasi eroiche. Ha insegnato i trucchetti a Rosberg e Hamilton, Hulkenberg e Vandoorne, Bottas e Ocon, fino agli ultimi due fenomeni, Leclerc e Russell. Questi sono solo quelli che hanno acchiappato un Campionato sotto la sua guida. Se in F1 ha una certa rilevanza l’aspetto umano state certi che la Ferrari è in vantaggio su tutti.

Vasseur ha la fama del duro che lo precede, aspetto che se è vero ha camuffato benissimo in questi due mesi a Maranello: simpatico, affabile, disponibile, scherzoso, il massimo che si possa desiderare per un interlocutore di cotanto calibro. Dall’alto della sua conoscenza, però, ama farsi rispettare e, quando possibile, affermare la sua visione. Pur essendo in odore Ferrari da molto tempo, non ha esitato a sostituire il “ferrarista” Giovinazzi quando c’è stata l’opportunità di ingaggiare il “suo” Bottas forte dell’esperienza in Mercedes dove è diventato due volte vice campione del mondo ed in altre due occasioni è salito sul podio stagionale. E rimandò gentilmente a Maranello Simone Resta che i vertici della Scuderia avevano prestato come capo progettista (ora è nell’altro team satellite Haas).

Prima di arrivare in F1 ha sempre comandato nel suo team e si è trovato molto bene in Sauber (poi sponsorizzata Alfa Romeo) dove era Ceo e Team Principal. Invece si dimise dalla Renault nel 2016 dove era solo TP per “incomprensioni” con il Ceo Cyril Abiteboul. In Ferrari il capo della Scuderia non è mai Ceo in quanto c’è l’Ad di tutta l’azienda (Benedetto Vigna). Vasseur ha metabolizzato al volo che si tratta di una struttura diversa, a lui interessa solo essere il responsabile di tutta la Gestione Sportiva ed ha avuto parole dolci nei confronti di Vigna con il quale «parla quotidianamente e dal quale spera di ricevere il massimo supporto». Niente invidia, quindi, per i suoi potenziali rivali, Wolff e Horner, che hanno la doppia carica: la sfida con Toto e Chris non è sulle stellette ma sulla bravura in pista.

Fred è un super decisionista. In poche settimane ha chiarito aspetti fondamentali per lavorare bene. La Ferrari non ha prime guide, i piloti sono bravi tutti e due e partono assolutamente alla pari (avrà spiegato a Charles che si fida ciecamente come questo approccio convenga anche a lui...). Poi ha rimodellato gli incarichi di due ingegneri chiave come Iñaki Rueda (responsabile delle strategie) e Laurent Mekies (direttore sportivo). Nelle prove libere di ieri in Bahrain non è chiaramente emerso nulla di fondamentale se non la conferma che l’Aston Martin dovrebbe aver fatto un bel passo avanti. Il più veloce di tutti è stato il nonno-bambino Fernando Alonso che, nonostante le 42 candeline, non si tira certo indietro in qualsiasi occasione. Oggi alle 16 (diretta su Sky) la lotta per la prima pole.

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Sabato 4 Marzo 2023 - Ultimo aggiornamento: 05-03-2023 15:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA