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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Penne, matite e tastiere

Mi sono sempre piaciute le penne. Hanno un non so che di affascinante. Prima di tutto hanno un sacco di forme strane e poi lasciano il segno senza che nessuno possa cancellarlo. Ogni volta che ne vedo una la prendo, in qualsiasi posto mi trovi. In Brasile ne ho viste diverse, e mi sono soffermato a guaradare i loro segni indelebili. E’ bello perché loro scrivono e il tratto che lasciano è evidente a tutti, anche se non calchi la mano. Non come le matite. Di quelle ne ho viste una montagna in giro. E nemmeno colorate. Lasciano il loro tratto unicamente grigio, un segno che lo puoi cancellare quando vuoi. Comodo, eh? Non come la penna che va dritta e sa che non può sbagliare o fare la furba. Non è un caso che le penne vengano usate per le cose importanti. Le matite si consumano temperandole. Diventano sempre più minute fino a sparire. Le penne invece muoiono dritte e senza mai diventare piccole. Adesso ci sono le tastiere che camuffano penne e matite. Il primo giorno di Giochi è iniziato sotto il segno del caldo e dell’aria condizionata gelida. Nessuno sa darti indicazioni utili. La metro in compenso è bella, poco funzionale ma bella. Hanno anche una carrozza dedicata alle sole donne. Va ad orari: dalle 6 alle 9 e dalle 17 alle 20. Dalle 9 alle 17 mischiatevi come volete. 

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Sabato 6 Agosto 2016 - Ultimo aggiornamento: 20:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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