Sheetz, catena di 375 distributori in Pennsylvania, West Virginia, Virginia, Maryland, Ohio e North Carolina, ha abbassato il prezzo alla pompa dell’E85 (il carburante ottenuto da un mix di etanolo bio e al 15% da benzina) a 1,85 dollari al gallone, ovvero 0,488 euro al litro. La promozione è stata decisa per far scoprire ai 27 milioni di automobilisti Usa che hanno un veicolo con motore Flexy Fuel la potenzialità green della miscela ottenuta sfruttando la fermentazione degli zuccheri o degli amidi presenti in materiali biologici, come mais o canna da zucchero. In Francia ben il 36% delle stazioni di servizio che distribuiscono oltre 500 metri cubi di prodotti petroliferi l’anno vendono l’E85, biocarburante composto all’85% da bio-etanolo e al 15% da benzina senza piombo. Un dato in crescita rispetto al 30% del 2022. Sempre Oltralpe, uno studio dell’Ifpen, un istituto pubblico francese che si occupa di energia e ambiente, ha confrontato le emissioni di un veicolo alimentato a E85 con uno elettrico.
«Questo confronto, applicato al 2022 con proiezioni per il 2040, dimostra che gli ibridi plug-in flex-fuel alimentati con E85 che percorrono il 40% della distanza percorsa da un veicolo elettrico risultano rispettosi dell’ambiente almeno quanto i veicoli completamente elettrici, con il mix elettrico francese, che è già a basso contenuto di carbonio, e ancor più con il mix medio europeo, che ha un’impronta di carbonio più elevata», si legge nello studio come riporta il sito Euractiv.com. L’analisi poi dimostra che le ibride plug-in alimentate con E85 presentano dei vantaggi rispetto alle Bev: quando i punti di ricarica sono tutti occupati, i conducenti possono viaggiare per lunghe distanze senza dover ricaricare la batteria semplicemente facendo il pieno di E85. In Brasile la cinese Great Wall Motor ha aperto una fabbrica per realizzare auto ibride. Anche Toyota investirà 350 milioni per costruire mezzi flex-fuel nel Paese del Carnevale. La tecnologia è seguita inoltre da Stellantis e Volkswagen. Il fermento ha spinto il ministro delle Miniere e dell’Energia, Alexandre Silveira, a proporre studi che aumenterebbero la miscela di pompaggio etanolo-benzina al 30% dal 27,5% in una serie di anni alla prossima riunione del Consiglio nazionale per la politica energetica del Brasile, il Cnpe. Intanto già dal 1 aprile il volume di biodiesel miscelato con diesel venduto alla pompa è salito al 12% dal 10%.
Le mosse del governo Lula hanno già spinto il prezzo dello zucchero ai massimi da 11 anni. In Italia invece Eni ha messo sul mercato un biodiesel che abbatte le emissioni fino al 90%, HVOlution, realizzato con il 100% di materie prime rinnovabili. A differenza dei biocarburanti tradizionali che derivano da colture in competizione con l’uso alimentare, HVOlution viene prodotto da materie prime di scarto, residui vegetali e da olii generati che non sottraggono terreno all’agricoltura, come ad esempio oli ricavati da alghe, paglia e materiali ligno-cellulosici, glicerina grezza, gusci, sfalci agricoli e forestali e rifiuti organici della raccolta differenziata. Contrariamente alle tendenze mondiali e ai pareri dell’ultimo G7 energia in Giappone l’Europa ha tuttavia deciso di eliminare gradualmente i biocarburanti di origine vegetale come l’etanolo o il gasolio rinnovabile di Eni, puntando tutto sull’auto elettrica dal 2035.