La sede del parlamento europeo a Strasburgo

Ue, accordo su obiettivo -90% emissioni al 2040. Commissione “ruolo carburanti a zero emissioni, a basse emissioni e rinnovabili”

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L'accordo raggiunto dai ministri dell'Ambiente sulla revisione della legge climatica conferma l'obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti dell'Ue del 90% nel 2040 rispetto ai livelli del 1990. Lo riferiscono fonti Ue, prima che il testo sia disponibile. Questo obiettivo potrà essere raggiunto con una riduzione dell'85% delle emissioni interne e con un 5% di crediti internazionali di alta qualità per la riduzione delle emissioni climalteranti effettuate da altri Paesi extra Ue. Ieri la ministra francese Monique Barbut ha spiegato che è una clausola utile, dato che l'Ue oggi conta appena per il 6% delle emissioni globali, quota destinata a scendere al 4% tra qualche anno: quindi, anche se l'Ue azzererà le sue emissioni climalteranti, l'impatto sul riscaldamento globale sarà pressoché «nullo», ragion per cui ha senso lavorare sulle emissioni di altri Paesi. La Commissione, inoltre, valuterà la possibilità per gli Stati membri di utilizzare ulteriori crediti internazionali fino al 5% per i loro obiettivi successivi al 2030.La ministra del Clima spagnola Sara Aagesen ha sottolineato che l'obiettivo del 90% «resta giuridicamente vincolante» e che le clausole di revisione potrebbero anche portare a obiettivi «più ambiziosi».

La Spagna ha «combattuto per un testo più ambizioso», ma quello sul tavolo è comunque «molto buono», anche se «non è perfetto», trattandosi di un compromesso. Viene rinviata di un anno, quindi al 2028, l'entrata in vigore dell'Ets 2, il sistema di scambio di quote di emissione che estenderà l'Ets anche al riscaldamento domestico e ai carburanti per veicoli, aumentando i prezzi al consumatore finale in entrambi i casi (era previsto che entrasse in vigore nel 2027: è già legge). L'Ets 2 è stato concepito per penalizzare i carburanti più inquinanti, ma prima dell'invasione russa dell'Ucraina, che ha provocato forti rincari nell'energia in Europa, cosa che ha penalizzato sia le imprese che i cittadini. Per il primo ministro polacco Donald Tusk, che è stato presidente del Consiglio Europeo, se l'Ets 2 entrerà in vigore, «tutti i governi europei cadranno. Vedete voi se ne vale la pena», aveva ammonito a Strasburgo all'inizio della presidenza polacca. Viene riconosciuta la necessità di garantire l'accesso alle tecnologie innovative in tutti gli Stati membri, tenendo conto dell'«equilibrio geografico». Inoltre, la Commissione terrà conto del ruolo dei carburanti «a zero emissioni, a basse emissioni e rinnovabili» nella decarbonizzazione dei trasporti. Viene prevista la possibilità di applicare un «freno di emergenza», ma solo dopo la prima revisione (le revisioni cadono ogni cinque anni).

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mercoledì 5 novembre 2025 - Ultimo aggiornamento: 12:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA