ROMA - Emergenza smog in Pianura Padana, con le centraline di rilevamento che segnalano in molte province il superamento dei livelli consentiti di polveri sottili nell’aria. Come conseguenza, in base al piano anti-smog varato da quattro Regioni e in vigore da ottobre fino al termine di marzo, sono partiti i blocchi per le auto Euro 4, che si vanno ad aggiungere agli stop alle vetture fino Euro 3 previsti dal piano stesso. Secondo gli accordi siglati da Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, infatti, nel caso in cui lo sforamento dei limiti di smog venga superato per almeno 4 giorni consecutivi (le rilevazioni avvengono il lunedì e il giovedì ed è appunto quanto si sta verificando in questi giorni) scattano il divieto di sosta con motore acceso, l’abbassamento del riscaldamento domestico a un massimo di 19 gradi (tranne scuole e ospedali) e il divieto di uso di biomasse poco efficienti per il riscaldamento della casa. Sono esclusi ospedali, cliniche, case di cura e istituti scolastici.
Saranno anche vietate, nello stesso periodo, le operazioni di bruciatura di sterpaglie, residui di potatura, simili e scarti vegetali di origine agricola in tutto il comune, con il divieto di utilizzo di biomasse nelle case alimentate a multicombustibile. Nel dettaglio, in Emilia Romagna da lunedì sono scattate le misure emergenziali a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Forlì-Cesena, ora confermate per i prossimi giorni, fino al 10 dicembre. Ora sono state estese alle province di Bologna, Ferrara, Ravenna e Rimini dove il limite di pm10 è stato superato dal primo dicembre. Contemporaneamente, anche a Milano, Monza e Brianza, Pavia, Lodi, Cremona e Mantova sono scattati i blocchi, mentre a Brescia e Bergamo i valori sono rientrati nella norma, mentre Varese, Como e Lecco sono sotto al limite. A Torino, da otto giorni consecutivi lo smog è oltre i limiti dei 50 microgrammi al metro cubo e quindi, dopo uno stop per lo sciopero del trasporto pubblico locale, torna il blocco del traffico fino ai veicoli euro 4.
Sembra scongiurato, tuttavia, che il semaforo antismog da arancio passi al colore rosso (con un ulteriore inasprimento delle misure e dei controlli, con multe più salate), come previsto dopo 10 giorni di sforamento: da domani è atteso un cambiamento del tempo, con vento forte anche in pianura. È probabile quindi che la nuova decisione del tavolo di coordinamento sulla qualità dell’aria, lunedì, sia di un ritorno allo stop delle auto fino agli euro 3. Sono invece circa 220 mila i veicoli diesel Euro 4 che non potranno circolare in Veneto nel week end, a Padova, Venezia e Vicenza: l’Arpav ha fatto scattare l’allerta “Arancio” in queste tre città e a Rovigo, dove però lo scorso 10 ottobre il Comune ha ritirato l’ordinanza anti-smog e dunque le restrizioni al traffico non verranno inasprite.