
Ue verso emissioni giù del 54%, a un passo da target 2030 dell'Agenda Verde
E' solo un punto percentuale a separare l'Unione europea dal raggiungimento del suo obiettivo climatico per il 2030. Nonostante i ripetuti tentativi di ammorbidire la sua 'agenda verde', l'Ue "è sulla buona strada» per tagliare le emissioni nette di gas a effetto serra del 54% entro il 2030, sfiorando il target del 55% - rispetto livelli del 1990 - scolpito nella legge comunitaria sul clima. A confermarlo è lo stesso esecutivo guidato da Ursula von der Leyen nella valutazione dei piani nazionali per l'energia e il clima (Pnec), certificando una traiettoria coerente con l'intenzione di fare dell'Europa il primo continente a emissioni zero nel 2050. Un segnale positivo in vista della presentazione dell'obiettivo intermedio per il 2040 - in arrivo, nella prospettiva più ottimistica, entro giugno - che dovrebbe tradursi in un taglio del 90%. Le raccomandazioni ai Ventisette comunque non mancano, compreso un monito all'Italia a fare di più sul fronte dei trasporti green.
L'Ue «può raggiungere» il target di riduzione delle emissioni «del 55%" al 2030 e «dobbiamo creare le condizioni per arrivare al 90% entro il 2040», ha scandito la vicepresidente a capo della transizione pulita, Teresa Ribera, presentando le pagelle dei Ventisette agli obiettivi climatici. Bruxelles rileva miglioramenti nell'uso delle rinnovabili, con un allineamento al target del 42,5% e un divario di ambizione di appena 1,5% che - da qui al 2030 - potrebbe essere non solo colmato ma anche superato. In calo del 38% - non lontane dall'obiettivo del 40% - anche le emissioni nei settori non coperti dal mercato del carbonio, vale a dire trasporti, edifici, agricoltura, rifiuti, piccola industria. Più impegno appare invece necessario in termini di assorbimento di CO2 da suolo e foreste - tasto dolente anche per l'Italia - per colmare un divario di 45-60 milioni di tonnellate di CO2 rispetto al target di 310 MtCO2eq. Ma anche in termini di risparmio energetico: l'efficienza migliora solo dell'8,1%, lontano dall'obiettivo dell'11,7%. Concretezza e coerenza, ma soprattutto un impegno deciso su case e trasporti più green è quanto Bruxelles chiede anche all'Italia, alla luce dell'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 49% entro il 2030 e del 60% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990.
Roma dovrebbe impegnarsi a «ridurre la dipendenza dai combustibili fossili nei trasporti e nell'edilizia», sottolinea la Commissione europea, indicando in particolare la necessità di tagliare le emissioni dei trasporti sviluppando «un quadro favorevole per la diffusione di veicoli elettrici», anche attraverso «incentivi fiscali» come le tasse sulle auto di proprietà e delle auto aziendali inquinanti. All'Italia arriva poi l'incoraggiamento a dettagliare meglio il piano Pnec sull'impatto del nuovo Ets2 (che dal 2027 si applicherà a trasporti ed edifici) e sulla strategia dedicata all'energia nucleare. Nonché a definire una tabella di marcia per eliminare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili e aumentare l'assorbimento di CO2 tramite una migliore gestione del suolo e delle foreste. Monito, infine, a potenziare l'energia verde puntando all'obiettivo del 40,5% riducendo la dipendenza da fonti rinnovabili importate.