Acea, Källenius: «D'accordo con von der Leyen, necessarie azioni rapide e coraggiose»
L'Acea, l'associazione dei costruttori europei di auto, "accoglie con favore la chiara attenzione" rivolta dal terzo Dialogo strategico sul futuro dell'industria automobilistica europea alle sfide strutturali che il settore e l'Europa nel suo complesso devono affrontare. “Concordiamo con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sul fatto che sia necessario agire con coraggio e rapidità. Nessuno più delle case automobilistiche europee ha interesse nel successo della mobilità a emissioni zero. Un'Europa prospera ha bisogno di noi e noi abbiamo bisogno di un'Europa prospera”, ha detto Ola Källenius, presidente dell'Acea e Ceo di Mercedes-Benz. È dunque urgente adottare misure concrete per adeguare alla realtà il quadro normativo sulle emissioni di Co2 per auto e furgoni.
“Siamo impegnati in questo dialogo aperto e costruttivo per trovare un modo migliore per diventare più ecologici”, ha detto Källenius, spiegando che "forse non abbiamo ancora appianato tutte le divergenze, né abbiamo le risposte a tutte le sfide. Ma siamo ottimisti nel vedere che lo spazio per le soluzioni si sta ampliando e fiduciosi che il lavoro dei prossimi mesi darà i suoi frutti". L'Europa, quindi, "deve semplicemente mantenere le promesse su tutti i fronti: decarbonizzazione, competitività e resilienza della catena di approvvigionamento". La Commissione ha riconosciuto la necessità di intervenire su tre fronti, ovvero autovetture, veicoli commerciali leggeri e veicoli pesanti. In tutti e tre questi settori del trasporto su strada, l'elettrificazione sarà la strada principale per raggiungere l'obiettivo delle emissioni zero. Raddoppiare le misure relative alla domanda e creare condizioni favorevoli, quali energia a basso costo e infrastrutture di ricarica abbondanti, rimane quindi un prerequisito per il successo di questa transizione sistemica.
Secondo Acea, inoltre, occorre "reintrodurre una prospettiva industriale e di mercato per le tecnologie che contribuiscono ad accelerare la transizione, riservando un riconoscimento speciale alla produzione di auto elettriche piccole ed efficienti". Anche la situazione del mercato dei furgoni, con una quota elettrica pari solo all'8,5%, "è critica e necessita di un'attenzione particolare". I camion e gli autobus rappresentano oggi solo il 3,5% delle immatricolazioni di veicoli elettrici a batteria, poiché il quadro di sostegno è in ritardo: la ricarica megawatt, la capacità della rete e gli incentivi all'acquisto rimangono sottosviluppati, frenando i progressi in uno dei settori più difficili da abbattere. “I produttori di autocarri e autobus sono impegnati nella transizione ecologica dell'Europa: i veicoli sono pronti, ma le condizioni necessarie non lo sono”, ha detto Christian Levin, Ceo di Traton Group e Scania, spiegando che "oltre alla riunione odierna, ieri abbiamo avuto uno scambio costruttivo anche con i commissari Hoekstra, Tzitzikostas e Jorgensen.
Apprezziamo il loro riconoscimento del fatto che il nostro settore deve affrontare sfide specifiche che richiedono un'attenzione particolare e non vediamo l'ora di lavorare rapidamente insieme su misure urgenti e su misura in una riunione di follow-up a breve termine". A margine del Dialogo strategico, è stato firmato un protocollo d'intesa tra la Commissione e le principali parti interessate per promuovere le sinergie tra i diversi programmi di innovazione. "L'Acea accoglie con favore l'intenzione di sviluppare un'impresa comune per la ricerca e l'innovazione nel settore automobilistico e sottolinea l'importanza del coinvolgimento diretto delle aziende nella creazione e nella gestione di tale impresa comune sin dall'inizio", spiega l'associazione.




