TORINO - «La nuova tassa ricorda il superbollo, non ha effetti sulla riduzione dell’inquinamento, crea un ammanco nel bilancio dello Stato e impatterà sull’occupazione del Paese». Lo affermano le principali associazioni del settore - Anfia, Federauto e Unrae - che «rinnovano al Governo la richiesta di eliminazione dalla manovra di bilancio di ogni ulteriore gravame fiscale a carico degli automobilisti, già enormemente vessati». «I primi a farne i conti - spiegano - sarebbero i cittadini virtuosi che acquistano una nuova vettura, che inquinerà meno di una "vecchia", il mercato dell’ auto subirà una pesante flessione, con conseguenze per l’occupazione e per le entrate dello Stato: meno veicoli venduti corrispondono a meno imposte incassate. Nel 2017 la contribuzione dall’acquisto dei veicoli (Iva e Ipt) è stata di 9,4 miliardi. Chiediamo che la misura venga rinviata al 2020. L’auspicio è che il Governo ‘del cambiamentò non si uniformi a misure vecchio stampo come il superbollo, che ha ampiamente dimostrato il suo fallimento».
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