
L’auto spesa più onerosa per famiglie italiane. Per risparmiare scelgono sempre più l’usato. Due ruote invece della 2^ macchina
E’ l’auto la spesa più onerosa per le famiglie italiane, che per risparmiare scelgono sempre più l’usato o, invece della seconda auto, le due ruote. Se a crescere di più nel 2024, secondo l’Osservatorio Findomestic, è il comparto dei beni durevoli, è, infatti, proprio la mobilità a pesare di più, per il 58% (+7,6% rispetto al 2023) rispetto alle spese per la casa che si fermano al 42%. In mobili e ristrutturazioni abbiamo investito tanto nei mesi del lookdown, ma non è solo questo. La spesa delle famiglie in auto nuove, secondo le stime, a fine anno salirà a 18,1mld, in accelerazione di un ulteriore 5,7% dopo l’incremento vicino al 20% del 2023. Un risultato che consente al mercato di portarsi quasi (-1,1%) al livello 2019 ma le immatricolazioni, con la crescita stimata del 4,1%, si manterranno a -16% dal pre-Covid. “In sintesi nel 2024 si è speso quasi quanto nel 2019 ma sono state acquistate molte meno auto”, spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic.
A guadagnare terreno, dall’altra parte, il mercato dell’usato con un giro d’affari di 24,3mld, frutto di un aumento del 7,9% dei volumi, che tornano sui livelli pre-pandemici (-0,2%), e del 9,6% in valore, che si porta a +23,9% rispetto al 2019. Così come le due ruote, che ci vedono di gran lunga i primi in Europa, proprio perché, oltre ad aver beneficiato di incentivi più incisivi, nella mobilità urbana diventano per le famiglie italiane una più sostenibile alternativa a quella che un tempo era la seconda auto. Il comparto delle due ruote arriva a sfiorare i 2,8mld, a +55,7% rispetto al pre-Covid. Con un dato: “oggi il 48% delle auto usate ha più di dieci anni, difficilmente con questi numeri il mercato dell’usato sarà in grado di contribuire ad un rinnovamento del parco circolante. Le performance di auto usate e motoveicoli restituiscono la misura del crescente bisogno di mobilità, orientato però da una evidente propensione al risparmio per le difficoltà delle famiglie”, spiega ancora Balduzzi.