Le autorita tedesche hanno annunciato mercoledi la sospensione di un progetto per la costruzione di una fabbrica di semiconduttori su larga scala nel Paese, del valore di circa 2,7 miliardi di euro, in un'ulteriore dimostrazione della crisi dei settori dei chip e dell'automobile. Il progetto, sostenuto dal produttore statunitense di semiconduttori Wolfspeed e dal fornitore automobilistico tedesco ZF, avrebbe dovuto essere costruito nella regione del Saarland, al confine con la Francia. «Il progetto non e stato abbandonato, ma Wolfspeed sta rinviando l'investimento a una data imprecisata, a seconda dell'evoluzione della situazione di mercato», ha dichiarato il capo del governo regionale del Saarland, Anke Rehlinger, durante una conferenza stampa. Non e ancora certo se ZF rimarra coinvolta nel progetto, se dovesse andare avanti. «Wolfspeed e responsabile del progetto, che ZF ha sempre sostenuto intensamente e attivamente», ha dichiarato ZF all'AFP martedi. Da parte sua, Wolfspeed non ha risposto alle richieste di informazioni.
Wolfspeed, in collaborazione con ZF, ha annunciato nel febbraio 2023 di voler costruire «la piu grande fabbrica al mondo» di semiconduttori al carburo di silicio (SIC) di nuova generazione. L'inizio della costruzione era previsto per il 2025 sul sito di una centrale elettrica a carbone dismessa a Ensdorf, nel Saarland. Ma il rallentamento della domanda di auto elettriche sta frenando i progetti nel settore dei chip, che e fondamentale per la loro produzione. Questo settore e in difficolta in tutta Europa e in particolare in Germania, dove le vendite sono stagnanti. A luglio, il gruppo ZF (elettrificazione, telai, sistemi di sicurezza) ha annunciato l'intenzione di tagliare fino a un quarto della sua forza lavoro in Germania, vale a dire 14.000 posti di lavoro. «L'industria automobilistica sta attraversando un periodo difficile, caratterizzato da una profonda incertezza sulla situazione del mercato», ha spiegato la signora Rehlinger. Ha inoltre parlato di una «battuta d'arresto» per il Saarland, dove il progetto della fabbrica avrebbe dovuto creare almeno 600 posti di lavoro.
Infine, la sua sospensione e un ulteriore colpo per l'economia tedesca, che e sull'orlo della recessione, e per il governo di Olaf Scholz, che ne aveva fatto uno dei simboli delle ambizioni industriali del Paese. A settembre, l'azienda americana Intel, sempre a causa della debolezza della domanda, ha annunciato il rinvio della costruzione di un'altra fabbrica di chip in Germania, nonostante il governo avesse promesso quasi dieci miliardi di euro di sussidi per attirare il gigante dei microprocessori a Magdeburgo (Germania centro-orientale). Questa battuta d'arresto mina anche le ambizioni dell'UE, che sta cercando di conquistare il 20% del mercato mondiale dei semiconduttori entro il 2030 in un settore dominato dai produttori asiatici.