Il presidente della Toyota Akio Toyoda (a sinistra) e quello della BMW Norbert Reithofer

Bmw-Toyota, il fidanzamento si scalda:
dopo il diesel collaborazione strategica

di Nicola Desiderio
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ROMA - BMW e Toyota estendono la loro alleanza strategica su quattro progetti fondamentali allargando così l’accordo siglato in dicembre in merito all’utilizzo in Europa dal 2014 dei motori diesel 4 cilindri da parte di Nagoya a fronte di una condivisione con i tedeschi del know-how relativo alle batterie al litio.
Visita restituita. Per siglare questa nuova intesa Akio Toyoda in persona si è recato a Monaco ricambiando la visita che Norbert Reithofer, numero uno di BMW, aveva compiuto alla fine dello scorso anno per annunciare al mondo questa inedita accoppiata che, oggi come allora, si ritrova di fronte agli stessi microfoni per dire al mondo che sono d’accordo nel portare avanti in modo congiunto 4 progetti: fuel cell, sportive con propulsioni ecocompatibili, elettrificazione dei veicoli e ricerca sui materiali leggeri.

Idrogeno che non si brucia.
Il primo punto prevede la fornitura di fuel cell da parte di Toyota, costruttore all’avanguardia per questa tecnologia, a BMW, un evento epocale che per chi aveva invece negli anni sostenuto l’utilizzo dell’idrogeno come combustibile per i normali motori a pistoni prima di accorgersi che si trattava di una strada non percorribile. Inoltre nel 2020 sarà il turno di un sistema a idrogeno sviluppato congiuntamente. Il secondo punto invece è tutto da verificare, ma la mente va subito alla sportiva plug-in i8 e ad una sua eventuale condivisione con Nagoya, ma sullo specifico non si sa nulla anche perché si dice da tempo che i giapponesi stiano sviluppando una supersportiva ibrida con tecnologie simili a quelle impiegate sulla TS030, il prototipo che ha corso alla 24 Ore di Le Mans impressionando per le sue prestazioni.

L’ibrido Toyota fa scuola in Germania.
Molto più interessante il capitolo sull’elettrificazione dei veicoli perché Toyota è il pioniere dell’ibrido ed estendendo la propria tecnologia a BMW ha la possibilità di rafforzare la propria leadership ed creare uno standard tecnologico ancora più forte. Niente esclude che questo scambio riguardi altre forme di elettrificazione come il plug-in, lo stesso elettrico e i veicoli fuel cell alimentati ad idrogeno per quanto riguarda le architetture e i componenti. Rimane da vedere che fine faranno gli altri accordi similari che BMW ha con General Motors (che ha già dato qualche timido frutto in passato) e soprattutto con Peugeot i cui risultati invece non si sono mai visti. È prevedibile che questi legami vengano rescissi.

Un’alleanza leggera.
Capitolo molto importante è anche quello sui materiali leggeri. BMW da tempo usa l’alluminio, anche in combinazione con l’acciaio e si prepara ad applicare le proprie ricerche sul carbonio sulla gamma i mentre Toyota ha fatto vedere di cosa è capace di fare con le fibre composite sulla Lexus LFA, mettendo a punto metodi specifici di lavorazione. Di certo, la fibra di carbonio, gli acciai speciali e l’alluminio sono aree fondamentali per ridurre il peso delle vetture al fine di aumentare l’efficienza dei veicoli mantenendone o aumentandone le prestazioni a parità di potenza e abbattendone i consumi e le emissioni. Capitoli dunque importanti e strategici, ma la cui condivisione – a quanto dicono le rispettive case – non preclude alcun scambio azionario: trattasi di accordi tesi a condividere le rispettive tecnologie per migliorarle ulteriormente e svilupparne di nuove risparmiando sui costi per avere sui concorrenti un doppio vantaggio.

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Sabato 7 Luglio 2012 - Ultimo aggiornamento: 09-02-2013 11:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA