BYD, prosegue la crescita: venduti oltre due milioni di veicoli nel primo semestre del 2025
ROMA – Nel primo semestre del 2025 BYD ha confermato la sua ascesa come protagonista assoluto della mobilità elettrificata globale. La crescita della tech company di Shenzhen non accenna a rallentare tanto da aver superato i due milioni di veicoli venduti nei primi sei mesi dell’anno. BYD è diventato l’unico costruttore cinese a raggiungere una simile soglia registrando un incremento costante trainato soprattutto dalle vetture elettriche pure, cresciute di oltre il 40% rispetto al 2024. Oltre alla solidità industriale del gruppo, a contribuire in questo risultato c’è una ben precisa strategia che ha saputo coniugare l’espansione internazionale con investimenti tecnologici mirati oltre a una capacità di adattamento ai vari mercati.
In Asia la leadership di BYD è ormai consolidata. A Hong Kong e Singapore il costruttore domina le vendite, con quasi 5.000 immatricolazioni in ciascun mercato, mentre in Thailandia ha registrato un incremento del 64% rispetto all’anno precedente, sostenuto dall’apertura dell’impianto di Rayong da 150.000 veicoli annui. Anche in Indonesia e in Uzbekistan la strategia industriale ha portato frutti concreti, con volumi in crescita e siti produttivi pensati per presidiare aree emergenti ad alto potenziale. Questo approccio si è rivelato vincente anche in Sud America, dove il Brasile è diventato in pochi mesi uno dei pilastri della crescita internazionale di BYD. Qui, nel primo semestre del 2025, sono state vendute oltre 47.000 vetture e a fine giugno è stato inaugurato a Camaçari un impianto ex Ford con capacità iniziale di 50.000 unità, destinato a triplicare entro il 2026. Non si tratta di un dettaglio marginale: la fabbrica brasiliana produce anche veicoli ibridi compatibili con l’etanolo rispondendo, così, a una specifica esigenza del mercato locale, dove il biocarburante ricavato dalla canna da zucchero è una presenza obbligata in ogni litro di benzina.

L’Europa, da sempre considerata terreno difficile per i marchi cinesi, si sta trasformando in un’altra area strategica. La Spagna è stato il primo Paese a registrare il sorpasso su Tesla nel mercato delle auto a batteria, con oltre 10.000 immatricolazioni nei primi sei mesi del 2025. In Italia, dopo un inizio complesso legato alla sola offerta elettrica, il lancio delle ibride plug-in ha aperto scenari inaspettati. La Seal U DM-i è oggi il SUV di segmento D più venduto, segno che l’approccio Dual Mode rappresenta un’ottima soluzione per intercettare i consumatori ancora diffidenti verso il full electric. La decisione di affiancare alla produzione di veicoli elettrici anche quella di modelli plug-in negli stabilimenti europei di Szeged, in Ungheria, e di Smirne, in Turchia, rientra in questa visione. La fabbrica ungherese sarà operativa da ottobre con una capacità annua di 150.000 veicoli, un passo fondamentale non solo per aggirare i dazi europei sulle BEV importate dalla Cina, ma anche per adattare l’offerta a una domanda ancora in evoluzione.
Il successo nel Vecchio Continente porta anche la firma di Alfredo Altavilla, consulente strategico di BYD per l’Europa dal settembre 2024. L’ex dirigente di Fiat, Fca e Ferrari, dopo l’esperienza al vertice di Ita Airways, ha messo la propria esperienza manageriale al servizio di un costruttore che oggi impiega un milione di persone e investe 20 miliardi l’anno in ricerca e sviluppo. Il suo primo anno ha segnato l’avvio di una crescita rapida e strutturata, con un’attenzione particolare all’Italia, dove BYD ha superato a luglio anche le immatricolazioni di Alfa Romeo. Attorno ad Altavilla si è raccolto un gruppo di manager provenienti in gran parte da Stellantis, a testimonianza di un progetto che punta a radicarsi profondamente nel tessuto europeo. In soli 12 mesi la rete di concessionari è cresciuta in maniera esponenziale, con l’obiettivo di raggiungere entro fine 2025 oltre 1.000 dealer attivi in 29 Paesi, di cui 70 solo in Italia.

Parallelamente alla crescita commerciale, BYD accelera sul fronte tecnologico. L’azienda ha presentato una piattaforma di guida autonoma chiamata God’s Eye, già pronta per l’implementazione su alcuni modelli grazie all’integrazione di chip Horizon Journey 6. Inoltre, attraverso partnership con aziende come Black Sesame Intelligent, Bosch e Continental, il gruppo rafforza un ecosistema innovativo che lo rende protagonista non solo nel settore automotive, ma più in generale nel panorama tecnologico globale. La prospettiva delle batterie allo stato solido, già in fase avanzata di sviluppo, apre uno scenario che potrebbe rappresentare un salto di qualità decisivo nel prossimo futuro. I dati raccontano un colosso che è passato dalle 500.000 vetture vendute nel 2020 ai 4,2 milioni del 2024, con l’Europa sempre più centrale nei piani industriali. E se il 2030 è fissato come obiettivo per vendere all’estero metà della produzione complessiva, i numeri del 2025 dimostrano che la traiettoria imboccata è già ben definita.




