Pechino ha annunciato che si opporra «fermamente» al piano dell'Unione Europea di aggiungere ulteriori tasse sulle auto elettriche cinesi. «La Cina si oppone fermamente alle pratiche protezionistiche ingiuste, non conformi e irragionevoli dell'Ue in questo caso e si oppone con forza all'imposizione di dazi antisovvenzioni sui veicoli elettrici cinesi», ha dichiarato il ministero del Commercio cinese. Il ministero ha esortato i Paesi dell'Ue a «tornare in carreggiata» risolvendo le tensioni commerciali attraverso il dialogo e ha avvertito che «salvaguarderà gli interessi delle aziende cinesi». Da parte sua, il gigante automobilistico cinese Geely ha dichiarato che «questa decisione (...) rischia di ostacolare le relazioni economiche e commerciali tra l'Ue e la Cina».
Nella votazione di oggi, gli Stati membri dell'Ue hanno confermato l'imposizione di dazi doganali sulle auto elettriche importate dalla Cina, nonostante l'opposizione dei tedeschi, che temono una guerra commerciale con Pechino. La Commissione europea ha ora mano libera per aggiungere alla tassa del 10% gia in vigore una sovrattassa fino al 35% sui veicoli a batteria di produzione cinese. L'entrata in vigore di questi dazi compensativi e prevista per la fine di ottobre. Nel dettaglio, le tasse aggiuntive ammonteranno al 7,8% per Tesla, al 17% per BYD, al 18,8% per Geely e al 35,3% per SAIC, secondo un documento finale inviato ai Paesi membri il 27 settembre. L'obiettivo dichiarato e quello di ristabilire condizioni di parita con i produttori accusati di beneficiare di massicci sussidi pubblici ma anche di difendere l'industria automobilistica europea e i suoi circa 14 milioni di posti di lavoro dalle pratiche ritenute sleali e individuate nel corso di una lunga indagine della Commissione.