La sede della Volkswagen nello storico stabilimento di Wolfsburg

Ad agosto mercato europeo ancora giù
fra i grandi cresce solo Volkswagen

di Giorgio Ursicino
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ROMA - Un’estate pesante per il mercato europeo dell’auto. E a spingere verso il basso le vendite continentali è proprio l’Italia che penalizza anche Fiat leader nel nostro paese con una quota che sfiora il 30%. A luglio le vendite nei 27 paesi UE e nei 3 Efta sono diminuite del 7,5% rispetto allo stesso mese del 2012, ad agosto il calo ha raggiunto l’8,5%, portando il cumulato degli 8 mesi ad un -6,6% (le immatricolazioni al termine del secondo quadrimestre hanno superato di poco gli 8,5 milioni di unità). Il gruppo Fiat è andato peggio della media, perdendo il 16,4% a luglio e il 17,7% ad agosto per un cumulato nei primi 8 mesi di -16,6%.

Fiat peggio della media del mercato.
Complessivamente l’azienda torinese ha consegnato nel Continente 557.090 vetture, una cifra ormai molto vicina a quella del Brasile dove il Lingotto nello stesso periodo ha targato 554.139 veicoli. Visto che il mercato del paese sudamericano è previsto in ulteriore crescita (dall’attuale 7% dovrebbe chiudere ad un più 11,5% con un volume totale di 3,82 milioni di unità), mentre da noi lo scenario resta cupo, nel 2012 il Brasile scavalcherà l’Europa nella classifica delle vendite Fiat. Proprio in questi giorni, inoltre, è iniziata la costruzione della nuova fabbrica Fiat di Pernambuco che nel 2014 darà lavoro a 4.500 dipendenti ed avrà una capacità produttiva di 250 mila unità l’anno che si aggiungeranno al quasi milione di unità sfornato annualmente dall’impianto di Betim (è operativo dal 1976, è la fabbrica di auto più grande del mondo).

Il nostro paese fanalino d'Europa.
L’Italia, appunto, ha contribuito non poco al calo dell’Europa e a quello della Fiat: a luglio il nostro mercato è sceso del 21% ad agosto del 20,2%, per un cumulato nei primi 8 mesi che si attesta a -19,9%, sotto il milione di unità. Le previsioni restano pessime e sono pochi gli analisti che credono che entro fine anno venga raggiunta quota 1,4 milioni, cioè siamo tornati ai livelli degli anni Settanta. Se i risultati Fiat sono preoccupanti quelli degli altri costruttori fortemente radicati in Europa non vanno molto meglio. Solo il gruppo Volkswagen non sembra risentire della crisi e, oltre a cavalcare meglio dei rivali la crescita degli altri continenti, è riuscito ad aumentare le vendite (e quindi rafforzare la quota) anche il Europa: ad agosto ha venduto l’1,6% in più, portando il cumulato a più 0,5% (la quota al termine degli 8 mesi ha raggiunto il 25%, una vettura su quattro venduta nel Continente è di Wolfsburg).

Quasi tutti i costruttori in difficoltà.
Poco meno di Fiat negli 8 mesi ha perso il gruppo Renault (-16,1) aiutato dal marchio Dacia. Male anche Peugeot-Citroen (-13,4%), Ford (-12%) e General Motors (-11,7%), con Chevrolet in crescita ed Opel in calo. Vanno bene i marchi premium (Audi fa più 5,9% negli 8 mesi e più 8% ad agosto) con i gruppi Bmw e Daimler che nell’ultimo mese hanno scavalcato il Lingotto in classifica, spingendolo dal sesto all’ottavo posto. Stabile Toyota (meno 0,3% negli 8 mesi), mentre volano i coreani con Hyundai che fa più 10,6% e Kia, addirittura, più 23,4%. La prima ad agosto entra nella top ten scalzano Nissan. Fiat paga anche le difficoltà delle piccole auto dove resta leader, occupando le prime due posizioni della classifica con Panda e 500 (in totale la quota della casa italiana nel segmento è del 28,2%).

Il resto del mondo vola.
La crisi, comunque, sembra un fenomeno tutto europeo con una concentrazione nell’area Euro e in particolare nei paesi mediterranei. In tutto il mondo le vendite nel primo semestre sono aumentate del 6,6% (a 40,4 milioni di unità), percentuale che nei primi sette mesi dovrebbe essere salita al 6,9% (46,9 milioni). A fine luglio la Cina era in crescita del 3,6%, la Russia del 14,4%, l’India del 12,2%, gli Stati Uniti del 14%, la Thailandia del 45,9%, il Giappone addirittura del 52,9%.

Il Mediterraneo in grande difficoltà. Forti differenza anche nell’Europa in crisi: 17 mercati che rappresentano il 57% delle vendite totali vanno meglio della media continentale frenata dalla perdita a doppia cifra di Italia (19,9%), Francia (13,4%) e Spagna (8,5%). Quest’ultima, dopo 25 mesi di crolli continui, ad agosto ha segnato un piccolo segno positivo ma soltanto perché i clienti hanno anticipato le vendite visto che è stato annunciato un aumento dell’Iva del 3%. Su un mercato totale in calo del 6,6%, i paesi dell’area Euro perdono il 9,6%, mentre gli altri in Europa sono cresciuti del 2,5%.

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Giovedì 20 Settembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 24-09-2012 19:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA