La Nissan Leaf esce dallo stabilimento di Sunderland nel Regno Unito

Nissan investe 500 milioni a Sunderland:
parte la produzione dell'elettrica Leaf

di Sergio Troise
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SUNDERLAND - Sovracapacità produttiva e mercato depresso sono i problemi che angustiano l’Europa dell’auto. Se poi parliamo di quella minuscola nicchia timidamente occupata dalle auto elettriche, il problema si fa ancora più grave, con tanti interrogativi a frenare gli entusiasmi di progettisti proiettati nel futuro. Eppure, in questo scenario a fosche tinte, c’è un’area protetta capace di segnalarsi come un’autentica eccezione.

Parliamo di Sunderland, Gran Bretagna,
dove ha sede, ormai dal 1986, lo stabilimento produttivo della Nissan, seconda forza (dopo Toyota) dell’auto giapponese. Qui, nell’area di New Castle, Nord Est del Regno Unito, sono stati investiti finora più di 3,5 miliardi di sterline, mentre il volume complessivo di veicoli costruiti nell’impianto è di oltre 7 milioni di unità, con una punta record di 510.572 nel 2012. Da qualche tempo si lavora stabilmente su tre turni, anche di notte, alle catene di montaggio di Qashqai, Juke e Note. E non sono mancati turni di lavoro nei weekend e nei giorni festivi, per accelerare i tempi di adeguamento delle linee destinate alla seconda generazione della Leaf, prima auto elettrica a emissioni zero costruita in serie e già venduta in circa 54.000 esemplari nel mondo.

495 milioni di euro l’investimento di Nissan
per aggiornare l’impianto di Sunderland, polo avanzato di ricerca, sviluppo e produzione, incentrato sulle tecnologie a basso impatto ambientale. A questo sito d’eccellenza è stato affidato il compito di trainare il marchio giapponese al vertice delle case asiatiche presenti in Europa. Obiettivo credibile, visto che nel 2012 Nissan ha prodotto – in aggiunta al made in Japan e al made in Usa - oltre 695.000 veicoli tra Regno Unito, Spagna e Russia, impiegando 14.500 dipendenti. A Sunderland, dove i dipendenti sono 6100, la casa nipponica ha avviato anche la produzione in proprio, in un nuovo impianto, delle batterie agli ioni di litio. Qui, inoltre, nascono Qashqai, Juke, Note e presto verrà avviata la produzione di una compatta di lusso Infiniti (marchio di proprietà Nissan). L’80% della produzione è esportato in 97 mercati internazionali. Abbastanza per sentirsi al sicuro. Ma si può fare di più.

Il 28 marzo, alla presenza del primo ministro David Cameron,
è stata presentata la nuova Leaf, punta di diamante del piano di sviluppo, che ha richiesto quattro anni di lavoro e prevede 2000 posti di lavoro, 500 direttamente alla Nissan, 1500 nell’indotto. Arrivato a bordo di una vettura a emissioni zero appena uscita dalla catena di montaggio, Cameron ha dichiarato: “Il record di produzione raggiunto lo scorso anno da Nissan rappresenta un successo per l’intero settore automobilistico del Regno Unito. Qualche tempo fa si diceva che la nostra industria era morta. I fatti dimostrano che non è vero. Abbiamo riconvertito il nostro impegno e oggi siamo in piena competizione, ai primi posti a livello globale”. Soffermandosi sul lancio della Leaf di seconda generazione, il premier britannico ha aggiunto: “Accolgo con estremo favore l’arrivo di questa nuova auto e, soprattutto, mi compiaccio con la Nissan per aver deciso di produrre le batterie in proprio, in un nuovo impianto, sempre qui a Sunderland. Questo investimento di 420 milioni di sterline, con il contributo del governo, favorisce l’occupazione e aiuta le persone della zona ad andare avanti con fiducia. Stiamo valutando la possibilità di incentivare ulteriormente la produzione sul nostro territorio, con piani di defiscalizzazione mirati ad incrementare l’occupazione”.

Andy Palmer, vice presidente esecutivo di Nissan,
ha celebrato l’avvio della produzione della nuova Leaf insieme allo staff dello stabilimento, che conta 6.100 persone: “Tutto ciò conferma inequivocabilmente l’impegno di Nissan per la mobilità a emissioni zero. La nuova Leaf è la nostra vettura tecnologicamente più avanzata di sempre ed il lancio del nuovo modello rappresenta un evento importantissimo non solo per il nostro sito, ma per tutta l’industria dell’auto britannica. Da oltre 30 anni questa fabbrica rappresenta lo standard più elevato, il parametro di riferimento non solo per il mercato inglese. Aver deciso di impiantare anche una fabbrica per le batterie è un’altra dimostrazione di impegno che qualifica il territorio e la manodopera”.

Sulle linee di montaggio sono stati inseriti nuovi robot,
necessari per creare la scocca nuda. Ma, soprattutto, i requisiti del motore elettrico, del caricabatteria e dell’inverter della nuova Leaf hanno reso necessaria l’installazione di una “Clean Room” al centro dell’area dell’impianto di assemblaggio, dove il gruppo motore viene montato in condizioni di assoluta sterilità. Una volta assemblato, il gruppo viene sigillato e a questo punto è pronto per mettersi al servizio della “mobilità sostenibile”.

All’impianto di produzione delle batterie agli ioni di litio
lavorano 200 addetti, seguendo nuove procedure. Gli operai del nuovo sito produttivo devono indossare divise speciali, in tessuto protettivo, scarpe antistatiche e, prima di accedere ad alcune zone, devono passare attraverso una doccia d’aria. La produzione di ogni unità batteria prevede tre fasi: le celle vengono prodotte per prime e solo successivamente trasformate in moduli (ciascun modulo contiene quattro celle); la fase finale prevede il raggruppamento di quattro moduli per formare un’unità batteria.

“E’ una dimostrazione di capacità e lungimiranza non solo di Nissan,
ma della Gran Bretagna, un Paese illuminato, che guarda al futuro movendosi con concretezza e bruciando le tappe”, ha osservato ancora Palmer. Gli ha fatto eco John Martin, vice presidente con delega alle produzioni in Europa, sottolineando come l’efficienza dell’impianto sia ai massimi livelli e osservando che “per assemblare una Leaf occorrono soltanto due ore e mezzo di lavoro, con qualità costruttiva al livello dei migliori prodotti giapponesi”. La nuova Leaf, comunque, sarà costruita anche in Giappone e Stati Uniti, dove operano gli altri stabilimenti della Nissan. Discorso diverso per il furgone elettrico e-NV200, che pur adottando le batterie prodotte a Sunderland, sarà assemblato nello stabilimento Nissan di Barcellona. Restano da verificare le capacità di crescita del mercato dei veicoli elettrici. Ma questo è un altro discorso.

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Domenica 31 Marzo 2013 - Ultimo aggiornamento: 17-04-2013 08:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA