Da sinistra le firme di John Elkann, Mario Monti e Serrgio Marchionne sotto i due Suv che nasceranno a Melfi

Nuova Melfi, Fiat ci mette la firma:
ecco lo scenario delle fabbriche italiane

di Giorgio Ursicino
  • condividi l'articolo

MELFI - «Non vedo perché dobbiamo svelare in anticipo i dettagli dei nostri programmi, non lo fa nessuno dei nostri concorrenti, in nessuna parte del mondo». Coerente con la posizione più volte ribadita negli ultimi tempi, Marchionne non svela un piano organico, affronta l’argomento delle fabbriche italiane un passo alla volta. Ma quello posto ieri nello stabilimento lucano è un tassello fondamentale che getta luce sul resto dello scacchiere. Ora sono 4 gli impianti Fiat di assemblaggio nella Penisola ad avere un futuro più o meno delineato e garantito, devono ancora essere definiti i destini di Mirafiori e di Cassino.

La pima a partire sarà la Maserati. Il numero uno di Fiat e Chrysler ha ribadito ieri il programma Italia del 2013: verrà completamente ristrutturato l’impianto di Melfi, che ha oltre 20 anni e ora produce solo la Grande Punto, ed inizierà la produzione di 3 nuovi modelli. Le prime Jeep e 500X, invece, arriveranno negli showroom solo nel 2014 e il prossimo anno i dipendenti dovranno fare giornate di cassa integrazione («Vi chiedo ancora un sacrificio», ha detto Marchionne). La prima novità sarà la Maserati Quattroporte la cui produzione è già stata avviata a Grugliasco dove verranno investiti 1,2 miliardi per produrre verso la fine dell’anno anche la Ghibli, una berlina più compatta e meno costosa che avrà pianale e meccanica condivisi con la Chrysler 300 e punterà a contrastare Audi A6, Bmw 5 e Mercedes E, un segmento dove l’industria italiana non era più presente.

Un'Alfa Romeo made in Modena.
Fra la Quattroporte e la Ghibli ci sarà l’Alfa Romeo 4C, una compatta super sportiva che nascerà invece alla Maserati di Modena, una fabbrica che continua a produrre i modelli del Tridente più spinti (coupé e cabrio) che verranno sostituiti nel 2015. Anche se il piano di Mirafiori è ancora top secret potrebbe nascere proprio nello storico stabilimento Fiat nel 2014 il Suv Maserati su meccanica Jeep Grand Cherokee, un modello che prima del nuovo corso era previsto negli States, al pari della Giulia Alfa Romeo, altra vettura in odore di approdare a Mirafiori, cambiando il progetto iniziale che la vedeva assemblata in Nord America a fianco della recente Dodge Dart (ha pianale Giulietta).

Tutti gli impianti a pieno regine. La promessa di conservare operativi tutti gli impianti in Italia e di portarli e pieno regime sembra ora più vicina a realizzarsi. «La responsabilità sociale verso il nostro paese», ha portato alla penalizzazione dell’impianto polacco che negli anni scorsi era stato il fiore all’occhiello, diventando il secondo di Fiat per grandezza (oltre 600 mila unità l’anno) dopo quello brasiliano di Betim. Con il ritorno della Panda a Pomigliano, Tychy ha abbassato il ritmo e proprio ieri è stato siglato l’accordo con tutti e 7 i sindacati dello stabilimento (compreso Solidarnosc che sembrava contrario) per far uscite 1.450 dipendenti.
La nuova Pomigliano è ora una fabbrica modello («Anche i tedeschi lo riconoscono», ha dichiarato Marchionne), anche se ha avuto un avvio difficile per la concomitanza della vecchia Panda che veniva ancora prodotta in Polonia e un mercato particolarmente difficile. Ora la Panda 2 è uscita dal listino, mentre la 3 ha una gamma sempre più ricca che vede aggiungersi le versioni Natural Power (a metano), a Gpl, Trekking e 4x4.

Le fabbriche modello. A Melfi, insieme a Marchionne e Elkann, erano presenti Renato Altavilla, nuovo responsabile dell’Emea (l’area Europa-Africa e Medio Oriente di Fiat-Chrysler) e Stefan Ketter, l’ingegnere tedesco responsabile di tutte le fabbriche delle due aziende nel mondo. Ketter ha riorganizzato gli impianti americani e seguito la costruzione di quello cinese di Changsha in joint venture con Gac. Melfi è un stabilimento completo, da dove entrano rotoli di acciaio ed escono le vetture (c’è anche un villaggio di 18 fornitori) e verranno ristrutturati tutti i reparti, da quello delle presse alla ferrolastratura (ci saranno 500 nuovi robot), dalla verniciatura (le nuove vetture sono più grandi) al montaggio finale.

  • condividi l'articolo
Venerdì 21 Dicembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 06-04-2016 11:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA