
Eurispes, settore auto UE a un bivio stretto fra Cina e costi della transizione energetica
Il comparto dell’automotive si trova ad affrontare numerosi problemi: “l’alto costo dell’energia, la scarsità di materie prime in generale e di materiali critici in particolare, l’alto costo del lavoro europeo rispetto a quello cinese e il deficit tecnologico rispetto alla concorrenza cinese o americana”. Lo segnala l’Eurispes nel Rapporto 2025 in cui evidenzia l’impatto delle politiche di Pechino “che si è impegnata a stanziare 300 miliardi di dollari per promuovere l’industria manifatturiera avanzata” e che “sull’industria automobilistica globale è stato particolarmente rilevante”. Peraltro “vi è stata una netta riduzione della domanda cinese di automobili europee: la Cina, che per molti produttori occidentali sembrava uno sbocco infinito, si è indebolita per il calo nel potere d’acquisto delle famiglie, appesantito dalla crisi immobiliare interna”. Ciò nonostante se “nel Duemila la Cina rappresentava solo il 4% della domanda globale di automobili, oggi arriva a coprire circa il 32%”. Quanto al nostro continente “la scelta a livello europeo è stata quella di stabilire una serie di obiettivi che le case automobilistiche devono raggiungere in termini di emissioni totali prodotte dalle auto immesse sul mercato”.
Per l’Eurispes “è evidente come il settore dell’automotive si sia trasformato in un banco di prova fondamentale per l’approccio europeo alla transizione energetica, in quanto sta chiaramente evidenziando le difficoltà legate alla decarbonizzazione della domanda e i costi economici e sociali che questo comporta. In questo contesto, stupisce come a livello europeo si trascuri che l’acquisto di un bene dipende tanto dall’offerta dello stesso, quanto dalla domanda”. Concludendo l’Eurispes segnala “il necessario bilanciamento tra le necessità della transizione energetica ed i costi economici e sociali che questa implica”, ma anche “la necessità di proseguire nel processo di decarbonizzazione senza demonizzarlo e accettando di dover pagare un costo”. In ogni caso “soprattutto a livello europeo, sarà necessario inserire i processi di decarbonizzazione dei diversi settori all’interno di una più ampia strategia evitando di affrontare ogni argomento singolarmente”.