In tempi di guerra di dazi fra Ue e Cina, risalgono nel Regno Unito del dopo Brexit le pressioni delle case produttrici di automobili per ottenere sostegni pubblici extra dal governo britannico per lo sviluppo dei veicoli elettrici. A rilanciare l'appello nei confronti del nuovo esecutivo laburista di Keir Starmer, sullo sfondo dei suoi impegni sulla transizione verde, è stata oggi la Society of Motor Manufacturers and Traders (Smmt), organizzazione industriale di categoria. In una lettera aperta indirizzata alla cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, titolare delle Finanze e custode dei conti che si appresta a presentare il 30 ottobre in Parlamento una finanziaria d'autunno annunciata all'insegna del rigore, la Smmt ha denunciato come insufficienti gli sgravi promessi finora per quest'anno al settore pari a 2 miliardi di sterline.
Nonché la mancanza di «incentivi fiscali per i consumatori» che acquistino veicoli non alimentati da motori benzina, diesel o a gas: veicoli che lo stesso Regno si è impegnato a mettere fuori mercato entro il 2035, nell'ambito degli accordi internazionali sulla riduzione delle emissioni nocive per il clima. Incentivi che per ora restano «a zero» nel Regno, rimarcano i firmatari della lettera: Bmw, Ford, Mercedes-Benz, Jaguar Land Rover, Kia, Nissan, Vauxhall-Stellantis e Volkswagen, tutti titolari di stabilimenti sull'isola. I produttori rivendicano di aver stanziato investimenti «per miliardi» in questo ambito, ammonendo tuttavia che - senza maggiori aiuti governativi - il mercato nazionale non può decollare nel Paese: come confermano le loro stime secondo cui alla fine di quest'anno si prevede la circolazione in Gran Bretagna di non più di un 18,5% di vetture elettriche, contro il target del 22% fissato dal precedente governo conservatore.
L'industria automobilistica britannica avverte che probabilmente non riuscirà a raggiungere l'obiettivo governativo di vendite di auto elettriche per il 2024. Nonostante un aumento delle vendite, la quota di mercato delle auto elettriche è quasi invariata. Secondo la Society of Motor Manufacturers and Traders (Ssmt), la percentuale di auto elettriche vendute arriverà solo al 18,5%, al di sotto dell'obiettivo del 22% sebbene le case automobilistiche abbiano offerto "grandi sconti" per incentivare le vendite. Il nuovo governo laburista ha anticipato al 2030 il divieto di vendita di auto a benzina e diesel, precedentemente fissato al 2035. Le case automobilistiche temono di dover acquistare crediti o pagare penali di conformità, il che potrebbe portare a riduzioni negli investimenti e nell'occupazione. In vista del budget del 30 ottobre, le case produttrici chiedono al governo incentivi fiscali, tra cui la riduzione dell'Iva sulle auto elettriche e sulle stazioni di ricarica. Secondo
Colin Walker, dell'Energy and Climate Intelligence Unit, le vendite di veicoli elettrici sono in realtà aumentate significativamente, dimostrando che la domanda esiste e che gli sforzi per aumentarla stanno dando risultati.