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Con quasi 209.000 immatricolazioni di auto nuove (un terzo di quelle usate, quasi 616.000, +5,4%), in settembre il mercato tedesco ha subito una nuova flessione, questa volta del 7%. Il calo da inizio anno è del'1% (lo scorso mese era ancora dello 0,3%, peraltro dopo un crollo delle registrazioni di quasi il 28%) seppur a oltre 2,116 milioni di targhe. I volumi sono sempre sostenuti dalle vetture aziendali, che valgono il 67% del totale. Il sorprendente dato positivo che arriva dalla Germania è la crescita percentuale della vendite di auto elettriche: ne sono state consegnate 34.479, ovvero l'8,7% in più rispetto a un anno fa (ma anche 7.000 in più rispetto ad agosto 2024), quando però il dato del mese era stato influenzato da quello precedente, che aveva segnato la fine degli incentivi per le aziendali.
Assieme alla crescita delle immatricolazioni delle ibride (+3,1%, pari al 36,1% del mercato), il dato sulle Bev (16,5% di penetrazione) riporta i volumi elettrificati (di cui fanno parte anche quasi 15.000 plug-in, -2,9%) oltre la metà del totale, 52,6%. Le emissioni medie di CO2 della nuova flotta sono tornate a scendere, -5,9%, pari a 112,8 g/km. Le registrazioni di auto nuove a gasolio non hanno raggiunto il 15%, mentre quelle a benzina (-15,2%) hanno totalizzato il 32,1%. Per i marchi tedeschi il mese è stato non meno che difficile: solo Mini (+16%), Man (+2,4%) e Bmw (+0,7%) hanno chiuso il mese in attivo. Volkswagen, sempre il solo costruttore in doppia cifra (18,6% di quota), resta il più venduto malgrado una contrazione del 7,4% (+3,3% da inizio anno). Cali più pesanti per Audi (-16,6%), Opel (-20,5%) e Smart (-26,9%), peraltro una joint venture paritetica tra Mercedes (-13%) e Geely.
In settembre hanno potuto sorridere la rivale americana di Tesla (-11% in settembre e -42% da gennaio in poi), ovvero Lucid Motors (+273%, ma con sole 41 consegne), ma anche Lexus (+52%), Volvo (+38%), Skoda (un impressionante +35% che vale l'8,2% di quota, ormai a ridosso di Mercedes e Bmw, praticamente ai piedi del podio assoluto del più grande mercato europeo) e Toyota (+28%). Cali pesantissimi per altri affermati marchi, con penalizzazioni importanti per le casi cinesi: Lynk & Co (-98%), Nio (-72,5%), Polestar (-41%), Byd (-28,6%) e Great Wall (-22%). Mg ha fermato l'“emorragia” al 9% con 707 immatricolazioni: da inizio anno resta tuttavia in progressione, +12,5%.
Anche i marchi italiani hanno faticato con Fiat a -40% (e anche -16% nel 2024 finora), Iveco a -33% (ma +20% nei nove mesi), Ferrari a -24,3% (+10% da gennaio in poi), Maserati a -17,9% (-54,2% nei primi tre trimestri) e Alfa Romeo a -16,5% (ancora +5,6% nell'anno in corso). Fa eccezione Lamborghini, che ha contabilizzato un +35% nel mese (73 auto consegnate) e viaggia a +26% dall'inizio del 2024 (979 consegne).