
Imparato (Stellantis): «Urgenti interventi per settore auto o dramma industriale. Evitare “bomba” delle sanzioni»
Per non "uccidere" il settore auto europeo bisogna intervenire su tre fattori «il costo dell'energia, rinnovare il parco circolante ed evitare la bomba della fine dell’anno» con le sanzioni se non si raggiungono le quote di auto elettriche. Lo ha affermato Jean Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis. Riguardo i costi dell'energia, Imparato ha detto che «in Francia il megawattora lo pago 65 euro, in Spagna 80, in Italia sto pagando più di 180. Se parliamo di competitività, se per una volta possiamo fare squadra e abbassare questo costo sarebbe fantastico. A 180 euro la competitività è ammazzata», ha spiegato Imparato, aggiungendo che «siamo a pochi mesi da un dramma industriale che pochi vedono. Mi chiedono di fare il 20% di vendite di elettrico in Europa, separando le autovetture e i commerciali. Oggi con i commerciali faccio un terzo della quota europea con il 10% delle vendite, per arrivare al 20% dovrei fare il 60% di quota. Chi fa il 60% di quota in un mercato competitivo come il nostro? Ogni punto di mix che non faccio lo pago 150 milioni. Questo lo pago una volta, la seconda volta chiudo Atessa (lo stabilimento italiano di Stellantis dove si producono veicoli commerciali, ndr)». Di fronte a questa situazione, «dobbiamo fare qualcosa ma non possiamo ammazzare l’industria».
Per questo «dobbiamo prendere delle decisioni toste, se dobbiamo fare il 20% o spingo come una bestia, o chiudo l’Ice», ha detto provocatoriamente Imparato. «In Europa ci sono 256 milioni di macchine, 150 milioni hanno più di 10 anni. Facciamo qualcosa di adulto, rinnoviamo il parco circolante, 15 milioni ogni anno», ha continuato Imparato, sottolineando che per farlo «non servono aiuti ma ho bisogno di una impostazione mentale diversa: bisogna farlo con tutte le auto che abbiamo, con l'industria che abbiamo, è buon senso». Su questo fronte, Imparato ha rilevato che «non ci sono più macchine da meno di 15mila euro, nel 2019 ce ne erano 49. Nel 2024 ce n’è una. Il mercato è sceso di 3 milioni, la metà di auto sotto 15mila euro» e questo è dovuto anche al fatto che «il costo omologativo di una 500, di una ypsilon mi costa 2mila euro», per questo vanno rimossi alcuni costi per i produttori legati alla regolamentazione.