Un'auto elettrica in ricarica

L’elettrificazione è una realtà, sono Bev il 9,1% delle immatricolazioni in UE. E il 92% dei possessori la ricomprerebbe

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MILANO - L’elettrificazione è sempre più una realtà: in Europa nel 2021 il 9,1% delle immatricolazioni è rappresentato da auto elettriche pure. Ma non basta: perché il 38% dei consumatori italiani pensa a un’ auto a batteria come prossima vettura, mentre chi già ha una vettura di questo tipo, si dice pronto - in futuro - a compiere nuovamente la stessa scelta. È questo il primo risultato della ricerca di Alix-Partners presentato nel corso del #ForumAutomotive in corso a Milano. Gli stanziamenti globali per l’elettrificazione ammontano alla cifra monstre di 330 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni - quintuplicata dal 2014 a oggi - che porteranno a uno sviluppo significativo dell’offerta. Ancora, certo, c’è un’ampia parte di scettici frenati soprattutto dall’autonomia di questi propulsori - generalmente inferiore rispetto ai motori termici - la disponibilità di punti di ricarica e, ovviamente, i costi di queste vetture. Il 97% dei possessori di elettriche plugin, però, confermerebbe la scelta.

Il prezzo, soprattutto, è il vero scoglio contro cui si infrangono i buoni propositi di acquisto: il 90% dei consumatori infatti, si continuano a dichiarare contrari a spendere molto di più per una vettura a batteria. Oltre alle politiche imprenditoriali, però, pesa molto l’aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti: già evidente nel 2021, si è esacerbato negli ultimi mesi. La guerra Russia-Ucraina e il recente terremoto in Giappone, inoltre, hanno ulteriormente appesantito una situazione già pesante, che da locale è divenuta globale.

Nel complesso, sintetizza lo studio, il percorso virtuoso verso la decarbonizzazione proseguirà, ma è necessario tener presenti alcuni fattori: • La ripresa della domanda è più lenta del previsto soprattutto in Europa, con una crescita del PIL negativamente influenzata dal contesto generale • Il costo delle materie prime e l’appesantimento della catena di approvvigionamento, ulteriormente aggravata dalla guerra, pone - a medio termine - pone problemi crescenti di sostenibilità finanziaria e industriale. • Il reshoring della filiera - cioè la decisione dell’azienda di riportare la produzione nei paese d’origine della filiera - è appena iniziato e saranno necessari anni la realizzazione delle GigaFactory europee, per la progettazione e produzione di chip. • I produttori dovranno ridefinire valore e margine di produzione, trovando un nuovo equilibrio • Il prezzo e la produzione dell’energia sono un ulteriore tassello da chiarire, con azioni che richiederanno molto tempo per essere realizzate e capire anche come farlo. Lo studio, infine, ricorda che il settore automobilistico ha un impatto solo su una piccola parte della prodizione di CO2, circa il 6%. 

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Martedì 22 Marzo 2022 - Ultimo aggiornamento: 23-03-2022 09:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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