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Marchionne lancia Renegade: «La Jeep
italiana prodotta anche in Brasile e Cina»

di Giorgio Ursicino
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dal nostro inviato
GINEVRA Un altro salone un altro passo avanti. Se dietro le spalle a Detroit Sergio Marchionne aveva i numerosi marchi che fanno parte di Fiat e Chrysler a Ginevra troneggia il grande logo FGA. «Per noi questo è un momento di grande orgoglio - ha spiegato l’ad del Lingotto - ed abbiamo anche un notevole potenziale di crescita. E’ un mondo completamente diverso a quello del 2004, ora siamo rispettati da tutti come un grande costruttore globale, abbiamo la Jeep e la Maserati e l’impegno di rilanciare l’Alfa Romeo».

Parallelamente è anche la prima volta di PSA con il nuovo assetto societario che ha visto costretta la famiglia Peugeot ad aprire ai cinesi e allo Stato francese l’azienda fondata otto generazione fa. Più volte Marchionne e Varin avevano difeso le loro diverse strategie criticando indirettamente l’operato dei rivali, ma il manager italo-canadese ha parole di grande rispetto per il Leone in difficoltà: «Nel breve termine non credo cambi nulla in Europa, il futuro si vedrà. In ogni caso auguro tutto il bene possibile ad un’azienda a cui noi siamo storicamente vicini».

Poi il numero uno del gigante anticipa alcuni passaggi del nuovo piano industriale: «Lo illustreremo il 6 maggio, a Detroit. A quel punto molte cose saranno più chiare, anche sul brand Fiat e su quello Chrysler che tornerà in Europa. Le Alfa le continueremo a produrre in Italia. Non sarà Alfa la futura spider? Il marchio lo decideremo noi al momento opportuno, non c’è nessun impegno con Mazda in questo senso, l’accordo riguarda l’utilizzo della piattaforma e la produzione, non il brand dell’auto».

Poi la Renegade la nuova piccola Jeep prodotta a Melfi che è stata svelata proprio al salone svizzero: «Dopo il successo della Maserati, un altro tassello della nostra strategia che prevede di integrare al meglio le due aziende per sfruttare tutte le possibilità su ogni mercato. La produzione partirà a Melfi il 14 luglio, è un Suv che ci porterà subito soldi in cassa. Poi nel 2015 sarà il primo modello prodotto nel nuovo stabilimento premium brasiliano di Pernambuco. Subito dopo verrà prodotta anche in Cina».

Collegandosi a questo piano di espansione Marchionne ricorda anche la situazione finanziaria, in particolare il debito e la liquidità di Auburn Hills: «Non sono preoccupato, siamo liberi di agire, abbiamo ristrutturato una parte del debito raccogliendo 5 miliardi a fronte di un’offerta di 12, abbiamo fatto scendere il tasso dal 9% al 5%. L’altro debito scade nel 2019 e si può rinegoziare nel 2016. Vedremo se sarà il caso di farlo, non siamo obbligati. Il sogno è arrivare a Wall Street il primo ottobre, se non ci riuscissimo sarà nei mesi successivi. Il convertendo resta un’ipotesi, mentre escludo ricapitalizzazione che sarebbe una distruzione di valore. La liquidità di Chrysler può essere usata per distribuire dividenti, cosa che abbiamo già fatto per l’operazione Veba, o per regolare i rapporti fra le due aziende: la Renegade è una Jeep e verrà costruita in tre impianti Fiat in altrettanti continenti». Marchionne ha annunciato che la nuova Fiat 500X sarà venduta anche in America.

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Mercoledì 5 Marzo 2014 - Ultimo aggiornamento: 07-03-2014 04:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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