
Mercato auto 2024, gli italiani hanno speso 45,5 miliardi, l’1% in meno a causa del noleggio
Nel 2024 in Italia sono stati spesi 45,5 miliardi per acquistare autovetture, quasi 500 milioni in meno rispetto allo scorso anno. Lo dice la ricerca “Mercato Auto a Valore” realizzata, come ogni anno, dal Centro Studi Fleet&Mobility sulla base dei dati forniti da Dataforce.
Il calo è dovuto principalmente al crollo delle immatricolazioni a noleggio, soprattutto quello a lungo termine. Il valore cumulato indicato è quello netto, sottratto di oltre 7,2 miliardi dovuti a sconti e incentivi, a fronte di un volume di immatricolato pari a 1,57 milioni di veicoli che vuol dire un valore unitario di poco più di 29mila euro, con un aumento dello 0,6%.
Interessante vedere come il valore unitario delle auto a privati sia di 27.084 euro a fronte dei 30.815 euro a società e di 32.189 a noleggio e la stessa gerarchia si ripeta anche considerando il valore medio unitario, anche se con differenze ben diverse: 30.373 euro per privati, 38.743 per società e 39.349 per il noleggio. Il volume degli sconti è praticamente pari tra privati e noleggio (2,62 miliardi contro 2,63 rispettivamente), anche se i secondi ne beneficiano ovviamente di più.
A livello di gruppi, Stellantis scende dal 27% al 23% del totale, Volkswagen sale dal 18% al 19%, BMW dall’8% al 9%, il gruppo Toyota dal 6% all’8% e il gruppo Renault dal 7% all’8%. A livello di marchi per valore unitario, salgono Mercedes con 67.694 euro (+6,2%) in media spesi per ogni unità venduta, seguita da BMW (59.188, +3,9%) e Audi (51.863, +5%). Salgono anche i primi dei generalisti ovvero Nissan (36.860, +3,4%), Volkswagen (35.394, +8,7%) e Ford (34.727, +6,5%).
Scendono invece Jeep (32.447, -5,8%) e Toyota (31.521, -0,6%) che viene sopravanzata da Kia (31.905, +7,2%). Peugeot accusa il calo più evidente (30.413, -8,5%), sale Hyundai (27.531, +1,6%) e scendono anche Renault (25.751, -4,9%), Citroën (23.438, -7,6%), Fiat (19.415, -5,9%) e Dacia (18.746, -1,5%). I numeri indicano che Stellantis sta soffrendo la pressione del mercato vendendo modelli a minor valore o attraverso sconti di entità superiore ai concorrenti.
In generale, volumi e valore sono parametri antitetici e il loro equilibrio per un marchio generalista e i loro modelli è sintono sia di efficienza commerciale sia di capacità di generare ricavi e profitti. È quella misteriosa – ma non troppo – alchimia che gli esperti di marketing chiamano brand, la cui efficacia è rappresentata dall’incrocio tra i numeri di vendita e quelli di cassa e deve essere realizzata sul mercato attraverso il prezzo di vendita. Questo rende la ricerca “Mercato Auto a Valore” estremamente interessante per valutare l’andamento globale di questo settore e vedere quali marchi lo stanno affrontando nel modo migliore, creando valore effettivo.