Un parco auto

Mercato auto, dopo crollo del 2020 a marzo vendite a +497% in Italia. Stellantis, +742,7% e quota 40,2%

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TORINO, 01 APR - Il mercato italiano dell’ auto rimbalza a marzo: le immatricolazioni - secondo i dati del ministero delle Infrastrutture - sono state 169.684, il 497,2% in più dello stesso mese dell’anno scorso, quando però c’era stato un crollo dovuto al primo lockdown per la pandemia. Rispetto a marzo 2019 le vendite sono, invece, in calo del 12,7%. Nei primi tre mesi dell’anno le immatricolazioni sono 446.978, in crescita del 28,7% sull’analogo periodo del 2020. Il gruppo Stellantis ha immatricolato a marzo in Italia 68.222 auto rispetto alle 8.096 dello stesso mese del 2020, con una crescita del 742,7%. La quota sale al 40,2% rispetto al 28,5% di un anno fa. Nei tre mesi le immatricolazioni del gruppo sono 179.937, il 25,8% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso quando erano state 143.070.

La quota è pari al 40,3% rispetto al 41,2% del primo trimestre di un anno fa. ‘il rimbalzo di marzo era atteso, considerando che, al di là del giorno lavorativo in più, il confronto avviene con l’analogo mese del 2020 in cui il mercato dell’ auto, con la chiusura per lockdown di tutte le attività commerciali, comprese quelle dei dealer, aveva segnato una pesantissima battuta d’arresto del -85,4%, dando inizio a cali vertiginosi di vendite e fatturati per tutte le nostre aziendè. Lo dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto, commentando i dati auto di marzo 2021 (+497,2%). ‘La comparazione con i dati anomali di marzo 2020 - prosegue De Stefani - non è molto significativa; per questo motivo ai fini di una reale comprensione delle dinamiche di mercato, soltanto guardando i dati di marzo 2019, si riesce a valutare la difficile situazione nella quale si muove tutto il settore, ancora costantemente condizionato dall’emergenza pandemica e dalle avverse conseguenze economiche e sociali: il calo sul mese è del -12,8%, mentre sul trimestre è -17,1%. Voglio, inoltre, evidenziare che il differenziale tra il primo trimestre 2021 rispetto al 2019 sarebbe stato ulteriormente negativo se non ci fossero stati gli incentivi alla rottamazione, quindi in assenza di un rifinanziamento di tali contributi, sia fascia 0-60 che 61-135 g/km CO2 (per quest’ultima residua circa un 6%), le preoccupazioni restano molto fortì. In questo quadro di mercato, per federauto serve continuare a intervenire sugli incentivi.

‘Come già ampiamente illustrato nel corso dell’ultima conferenza stampa organizzata insieme ad Anfia e Unrae, servono politiche economiche e ambientali tra loro organiche e sinergiche in grado di spingere il rinnovo del parco circolante auto, tra i più vecchi d’Europa e con anzianità media di 11,5 anni«, continua De Stefani, sottolineando la richiesta di »un intervento urgente per continuare il percorso avviato con l’adozione dei contributi alla rottamazione per l’acquisto di veicoli fino a 135 g/km di CO2, senza abbandonare il principio cardine secondo cui tutte le ultime tecnologie disponibili contribuiscono efficacemente al taglio delle emissioni climalterantì. Proprio alla luce dell’attuale congiuntura economica, per De Stefani, «tali politiche sono determinanti e rappresentano una delle leve principali che generano valore aggiunto per l’Erario. Unitamente a scelte strategiche in chiave di allineamento della fiscalità sull’ auto aziendale ai livelli europei e sviluppo delle infrastrutture di ricarica ultraveloce High Power Charge per veicoli elettrici e plug-in. Queste misure sarebbero, a nostro avviso, capaci di innestare la marcia giusta per un cambio di velocità, propedeutico all’uscita dalla grave crisi provocata dalla pandemià. Ad ogni modo, conclude il presidente di Federauto, »senza un ruolo attivo e di sostegno del Governo in grado di accompagnare la transizione ecologica e rendere l’innovazione tecnologica emergente competitiva e finanziariamente sostenibile per famiglie e imprese, il mercato dell’ auto, sia a monte sia a valle, è destinato ad ulteriori fragilità economiche ed occupazionalì. 

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Giovedì 1 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 03-04-2021 21:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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