Un parco auto

Mercato auto in profondo rosso, a maggio immatricolazioni in Europa -12,5%. Flessione del 34,3% rispetto al 2019

  • condividi l'articolo

Soffre ancora a maggio il mercato dell’ auto europeo. Nello scorso mese le immatricolazioni nella EU registrano un calo dell’11,2% a 791.546 unità, segnando così la decima flessione mensile consecutiva. Tutti e quattro i principali mercati europei hanno registrato una perdita a doppia cifra. È l’Italia a mostrare il calo maggiore -15,1%, seguita dalla Spagna -10,9%, dalla Germania - 10,2% e dalla Francia -10,1%. Complessivamente, il mercato europeo (Ue, Efta e Uk) registra un -12,5% e -12,9% nei primi cinque mesi. Nell’arco dei primi 5 mesi dell’anno, le immatricolazioni Ue totali registrano un calo del 13,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Anche in questo caso il primato è dell’Italia con -24,3%, seguita dalla Francia -16,9%, Spagna -11,5% e Germania -9,3%.

Nel mese di maggio le immatricolazioni di auto nuove del gruppo Stellantis in Europa (Ue+Paesi Efta+Uk) hanno registrato una flessione del 14,6%, attestandosi a 191.489 unità e la quota di mercato è scesa al 20,2% dal 20,7% dello stesso mese dello scorso anno. Il dato emerge dal monitoraggio mensile sulle immatricolazioni di auto nuove da parte di Acea, l’associazione europea dei costruttori di auto. Nei primi cinque mesi del 2022 le immatricolazioni del gruppo Stellantis in Europa sono diminuite del 22,2% a quota 871,604 unità con la quota di mercato del gruppo passata al 19,2% dal 21,5% dello stesso periodo del 2021. Tra gli altri costruttori, a maggio, il gruppo Volkswagen registra un calo del 21,5% (-19,6% nei 5 mesi) mentre hanno il segno più Hyundai (+9,8%) e Toyota (+1%).

«Mentre nelle massime istanze istituzionali dell’Unione Europea si continua a discutere delle magnifiche sorti e progressive dell’ auto elettrica, nessuno è in grado di prevedere quando e come verrà superata la gravissima crisi che si è abbattuta sul mercato dell’ auto italiano ed europeo con la pandemia e con tutte le altre sciagurate vicende che l’hanno seguita tra cui, in primis, la mancanza di componenti indispensabili per la produzione di auto». Così il Centro Studi Promotor commenta i dati sulle immatricolazioni a maggio in Europa, che registrano a maggio una flessione del 34,3% rispetto al 2019 e nei cinque mesi del 34,.7%. «Un calo, quest’ultimo, di circa quattro volte più forte di quello subìto dall’economia nel 2020 e in parte già recuperato nel 2021». I cali - spiega il Csp - derivano da un andamento negativo generalizzato che riguarda quasi tutti i mercati nazionali dell’area compresi quelli dei cinque maggiori paesi. In Italia, che fa parte della pattuglia dei cinque grandi dell’area, nel periodo gennaio-maggio le immatricolazioni sono in calo del 38,9% sul gennaio-maggio 2019.

Sempre nei primi cinque mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, si registrano cali del 43,3% in Spagna, del 35,8% in Francia e del 33,5% in Germania. In nessun paese si prevede una inversione di tendenza. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, «sarebbe molto opportuno che le autorità di Bruxelles, così attente alla mobilità del futuro oltre che all’ambiente, adottassero o suggerissero agli stati membri provvedimenti per rilanciare oggi il mercato dell’ auto che è al collasso e che vede già volumi di immatricolazioni che in tutta l’area sono insufficienti per garantire la normale sostituzione dei veicoli giunti a fine vita e ciò con grave pregiudizio per l’ambiente e per la sicurezza della circolazione». 

  • condividi l'articolo
Venerdì 17 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 17:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti