Mercato auto rallenta ancora in Italia: a maggio -1,2%. Unrae, leva fiscale strategica per rilanciare settore

Mercato auto rallenta ancora in Italia: a maggio -1,2%. Unrae, leva fiscale strategica per rilanciare settore

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TORINO - Ancora un segno meno per il mercato delle auto in Italia. Secondo i dati del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, a maggio sono state immatricolate 197.307 vetture, l’1,2% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Nei primi cinque mesi dell’anno, le immatricolazioni sono state 910.093, il 3,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Il Gruppo Fca ha immatricolato a maggio 51.798 auto, il 6,09% in meno dello stesso mese del 2018. La quota è in calo dell’1,37%, dal 27,6% al 26,2%. Nei primi cinque mesi dell’anno, l’azienda ha venduto 228.147 auto, con una flessione del 12,1%. La quota scende del 2,36%, dal 27,4% al 25,07%. Guardando alle performance dei marchi in maggio, i rialzi delle immatricolazioni più elevati sono stati quelli di Mitsubishi (+102,42% a 921 unità), Mahindra (+55,56% a 84 unità) e Dacia (+42,07% a 8.956 unità). Tra le flessioni maggiori in termini percentuali, invece, ci sono state quelle di Alfa Romeo (-50,97% a 2.348 unità), Jaguar (-34,26% a 593 unità) e Subaru (-29,45% a 218 unità). In relazione alle quote di mercato, alle spalle del marchio Fiat (-1,42% a 34.900 unità le immatricolazioni, con quota al 17,69%), il marchio Volkswagen ha fatto registrare un aumento delle immatricolazioni del 5,05% a 18.880 unità, con una quota di mercato in rialzo al 9,57%. Il marchio Renault, che ha una quota del 6,59%, ha venduto 13.000 auto (-14,34%), mentre l’altra francese Peugeot ha visto le vendite scendere dell’1,58% a 10.253 unità con una quota al 5,20%. Il marchio Ford, che ha una quota del 6,04%, ha visto le immatricolazioni di maggio scendere del 6,95% a 11.908 unità. «Ci auguriamo che il governo possa finalmente porre l’attenzione dovuta a un settore nevralgico per il sistema economico del nostro Paese, attivandosi con interventi sulla fiscalità delle auto aziendali, tema sul quale la nostra Associazione si batte da molti anni». Così Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, commentando i dati delle immatricolazioni di auto nel mese di maggio in Italia. «La revisione della fiscalità è una delle leve strategiche per lo sviluppo e il rilancio delle imprese italiane, aumentandone la competitività anche nei confronti di quelle straniere che, non solo beneficiano di una detraibilità totale dell’Iva sulle auto aziendali, ma anche di maggiori deducibilità - aggiunge -. Misure del genere potrebbero rappresentare un volano per incentivare le imprese ad aumentare gli investimenti e di conseguenza anche uno strumento per accelerare il rinnovo del parco circolante, che al momento presenta tassi di sostituzione assolutamente insufficienti». «Una manovra in tal senso - conclude il presidente - potrebbe portare volumi incrementali stimati nell’ordine delle 100.000 unità, con ritorni benèfici per l’erario in termini di maggior gettito Iva e Ipt, da noi calcolati in circa 450 milioni di euro l’anno, rendendo non necessaria una copertura finanziaria, per non parlare degli effetti positivi su ambiente e sicurezza della circolazione».

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Lunedì 3 Giugno 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:05 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2019-06-04 07:49:15
Senza incentivi la gente non cambia macchina, è tanto difficile da capire? Con l'ultima botta di dicembre 2018 abbiamo le strade piene di auto nuove, non si può costringere nessuno a continuare a comprare. O si approcciano nuovi mercati, o si produce meno e meglio.