Mercato auto: Unrae, per il 2025 attese 1.520.000 immatricolazioni (-2,5%). Anfia, su vendite ottobre ha pesato attesa via a incentivi
“Quello a cui abbiamo assistito è, purtroppo, un film già visto. Un lungo periodo di attesa che congela il mercato, una fiammata improvvisa che brucia le risorse in pochissimi giorni e infine il rischio che la domanda torni a rallentare, in attesa del successivo provvedimento. Eppure, emerge un segnale positivo: l’interesse crescente degli italiani verso la mobilità elettrica. Proprio per questo, Unrae ribadisce la necessità di superare la logica emergenziale per abbracciare una visione strutturale, con misure di medio-lungo periodo: una vera politica industriale per l’auto, una revisione coerente della fiscalità delle vetture aziendali, una pianificazione coordinata tra istituzioni e rappresentanze del settore. Solo attraverso un dialogo costante e costruttivo sarà possibile ottenere progressi duraturi, dando al mercato e ai cittadini la certezza di un percorso coerente verso una mobilità più sostenibile e moderna. Su questo punto ci aspettiamo risposte dalle Istituzioni”. Lo afferma Roberto Pietrantonio, Presidente di Unrae, commentando i dati del Mit che segnalano un lieve calo (-0,6%) delle immatricolazioni sull’anno.
Il bilancio dei primi dieci mesi dell’anno evidenzia una contrazione del 2,7%, con 1.293.366 immatricolazioni contro le 1.328.727 di gennaio-ottobre 2024. Particolarmente significativo rimane il divario rispetto al 2019, con una perdita di 332.000 unità, pari a -20,4%. Le proiezioni aggiornate del Centro Studi e Statistiche Unrae, basate sui dati disponibili a settembre, indicano per la chiusura del 2025 un volume complessivo di 1.520.000 automobili, con una diminuzione di quasi 39.000 unità (-2,5%) rispetto al 2024. Per il 2026 le stime prevedono una timida inversione di rotta, con una crescita dell’1,3% che porterebbe il totale a 1.540.000 immatricolazioni, ancora il 19,7% in meno rispetto al 2019. “Il 22 ottobre sono stati finalmente attivati gli incentivi Mase per l’acquisto di vetture elettriche, e in poco più di 24 ore con oltre 55mila voucher si è esaurito l’intero fondo di quasi 600 milioni. Attualmente è in corso la validazione dei voucher sulla Piattaforma informatica dedicata e sarà necessario attendere i 30 giorni previsti per determinare il numero reale di contratti stipulati a fronte dei voucher rilasciati. Pertanto, al momento non è possibile quantificare con precisione l’eventuale apporto sulle immatricolazioni delle vetture che hanno già beneficiato dell’incentivo”, sottolinea il presidente.
Sui dati di ottobre del mercato auto italiano ha pesato «l'incertezza legata all'attesa dell'apertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi previsti dal Mase a cittadini e micro-imprese - poi avvenuta il giorno 22 - che ha frenato la domanda di auto elettriche nella prima parte del mese e, in un secondo momento, la falsa partenza degli incentivi stessi». E' il commento di Roberto Vavassori, presidente dell'Anfia. «Purtroppo, nonostante il tempo trascorso dall'annuncio all'effettiva fruibilità - osserva - non è stata predisposta una piattaforma robusta, che ha invece generato parecchia confusione soprattutto nei concessionari. Lavorando di concerto con le altre associazioni automotive, abbiamo quindi denunciato la situazione al Ministero e dopo un temporaneo blocco le funzionalità dello strumento sono state riattivate solo il 31 ottobre a metà giornata». Sulle alimentazioni, Vavassori rileva «come già il mese scorso, il consolidamento della performance di vendita delle vetture a Gpl, che rappresentano il 9,6% dell'immatricolato nel mese e il 9,3% nel cumulato da inizio anno. Si tratta di quote analoghe a quelle che ormai totalizzano le vetture diesel (9,3% nel mese e 9,8% a gennaio-ottobre 2025) da anni sfavorite da normative penalizzanti e politiche locali di limitazione alla mobilità nei centri urbani.
Per contro, le auto elettrificate a vari livelli, dalle mild e full hybrid, alle Phev e Bev, insieme rappresentano ormai stabilmente oltre la metà delle immatricolazioni mensili (58% a ottobre 2025). Degno di nota anche il notevole incremento registrato dalle vendite di autovetture di marchi cinesi, pari al 7,9% nei primi dieci mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (4,6%). E' una tendenza che rischia, in prospettiva, di sovvertire completamente gli equilibri di mercato, a maggior ragione se quando i primi costruttori cinesi si insedieranno in Ue, evitando così di essere sottoposti ai dazi e diventando ancora più competitivi sui prezzi di vendita, non avremo introdotto misure a protezione degli interessi dell'industria automotive italiana ed europea».




