L'ad di GL Eventes Italia Giada Michetti

Motor Show, l'ad Michetti dà il via:
«Ripartiamo dalla nostra storia»

di Giampiero Bottino
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BOLOGNA - Per il Motor Show di Bologna è l’anno della rinascita. Una scommessa vinta da GL Events Italia che ha invertito una tendenza che sembrava quasi irreversibile dopo il biennio nero contraddistinto dall’edizione 2012 dimezzata nella durata e nel numero degli espositori e dalla sofferta decisione di annullare l’appuntamento successivo in seguito al generalizzato forfait dei costruttori.

Perché «Senza auto non si può fare un salone dell’auto», fu l’amaro commento di Giada Michetti, ad della società organizzatrice. Adesso i cancelli di BolognaFiere stanno per riaprirsi su una rassegna ricca di elementi inediti ma sempre inseriti nel solco di una tradizione che ha fatto del Motor Show un evento unico nel panorama motoristico internazionale. Un risultato che induce Giada Michetti a dichiararsi «Molto soddisfatta per quello che siamo riusciti a realizzare e perché le case automobilistiche hanno deciso, almeno in parte, di seguirci».

Quale ricetta ha ispirato l’operazione-rilancio?

«Il punto di partenza, il filo rosso che ha guidato tutto la nostra azione, si riallaccia ai 39 anni di storia della manifestazione. Siamo ripartiti dall’inizio del Motor Show, dagli anni dei Munari, Lauda, Molinari e Agostini. Abbiamo fatto un’operazione di marketing reinventando, ovviamente attualizzato, il Motor Show degli Anni 70. Ci siamo soffermati su quelle che sono le carte vincenti della manifestazione: il prodotto, il motorsport, il test drive. E vi abbiamo aggiunto alcuni elementi fondamentali dell’automobile: l’heritage, a storia del design, la cultura delle quattro ruote».

In quest’ambito c’è qualche evento particolarmente significativo?

«In termini di cultura, abbiamo aggiunto il drive-in che fa parte dell’eccellenza del nostro territorio. In base a un accordo con la Cineteca di Bologna da luglio abbiamo proiettato in Piazza Maggiore, cuore della città, una serie di film a tema automobilistico. E all’interno della Fiera c’è un drive-in».

Quali sono le altre novità?

«Abbiamo fatto delle altre contaminazioni importanti. La prima è l’innovazione tecnologica, che coinvolge direttamente il prodotto automobilistico. L’altra è legata alla musica, poiché vogliamo che il nostro pubblico torni ad appassionarsi all’automobile coinvolgendolo anche attraverso la musica. Per questo abbiamo organizzato quattro grandi eventi serali che ampliano l’offerta del Motor Show».

Il vostro target privilegiato restano quindi i giovani, che secondo qualcuno si stanno disaffezionando all’auto?

«Certamente. Il Motor Show è sempre stato l’evento per gli appassionati, con un ruolo un po’ anomalo nel panorama dei saloni internazionali. Non ha mai avuto una connotazione paragonabile a quella di Ginevra, Francoforte o Parigi pur essendo inserito nel calendario Oica. Una collocazione di cui siamo orgogliosi, così come lo siamo di essere sopravvissuti tra le manifestazioni di seconda fascia dalle quale sono spariti appuntamenti di prestigio come Londra, Barcellona, Madrid e Istanbul. Se abbiamo tenuto botta, è anche perché siamo un salone anomalo».

Come si manifesta questa anomalia?

«Da sempre, e cioè da 39 anni, il pubblico che visita i nostri padiglioni è sempre ingaggiato, coinvolto in prima persona con i test drive, con la possibilità di toccare con mano e di provare l’innovazione tecnologica, con i grandi eventi di spettacolo (Bob Sinclair, la festa di Mtv, Benny Benassi, i premi alle star del web). Strizziamo l’occhio soprattutto ai giovani, attualizzando l’offerta per soddisfare i loro mutati interessi: la passione per l’auto, ma anche quella per la musica, per il web, per la tecnologica.

Che affluenza vi attendete quest’anno?

«Siamo fiduciosi, perché siamo ritornati alla durata canonica di 9 giorni. Anche il calendario ci favorisce (e ancor più lo farà nel 2015) grazie all’8 dicembre festivo che cade di lunedì. Conosciamo le difficoltà del Paese, ma speriamo che il pubblico dedichi comunque una giornata alle proprie passioni. Considerato tutto, mi aspetto di superare i 450.000 visitatori dell’edizione “accorciata” del 2012».

È soddisfatta delle adesioni o si aspettava di più?

«Mi limito a citare le case presenti, che sono Jaguar, Land Rover, il gruppo Volkswagen con tutti i suoi brand, il gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles), Nissan, Citroën, Porsche, smart, Ferrari, Maserati, Lamborghini, Pagani, senza contare la Ducati che noi inseriamo all’interno della nostra “Motor valley”. Sono soddisfatta. Posso dire che avrei fatto il Motor Show anche senza tutte queste Case, ma averle mi rende molto molto contenta, perché si è trattato di un vero atto di fede nei confronti del Motor Show».


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Venerdì 5 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 07-12-2014 15:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA